Wto, via libera della Uè alla Russia di Anna Zafesova

Wto, via libera della Uè alla Russia INTESA PUTIN-PRODI SULL'AUMENTO PROGRESSIVO DEI PREZZI DEL GAS E L'APERTURA DEL MERCATO INTERNO Wto, via libera della Ue alla Russia E Mosca fa dietrofront sul protocollo di Kyoto Anna Zafesova MOSCA La Russia all'improvviso ritira il suo niet al protocollo di Kyoto e baratta la sua adesione con il consenso dell'Unione Europea all' entrata di Mosca nella Wto. Al vertice russo-europeo svoltosi ieri al Cremlino è stato firmato finalmente, dopo mesi di animate discussioni, il protocollo che corona il negoziato tra Mosca e Bruxelles e spiana alla Russia la strada per l'Organizzazione mondiale del commercio, uno degli obiettivi principali di Vladimir Putin. Che ieri, visibilmente soddisfatto, ha negato che i due dossier fossero «vincolati rigidamente». Ma il nesso appare evidente: fino a pochi giorni fa il Cremlino dichiarava che la ratifica del protocollo di Kyoto andasse contro i suoi interessi di ripresa economica, e fino a due mesi fa la trattativa sulla Wto sembrava impantanata senza speranza. Invece ieri la delegazione europea, guidata da Romano Prodi e dal premier irlandese Bertie Ahern, ha chiuso con i russi tutte le contraddizioni in un documento di 600 pagine che trasforma l'Ue, finora ostacolo principale nella marcia della Russia verso la Wto, in alleato. In cambio il Cremlino promette di accelerare la ratifica del protocollo di Kyoto: «I passi che ci sono stati fatti incontro a noi nel negoziato sulla Wto non possono non influire positivamente sulla nostra posizione», ha annunciato Putin, che appena qualche settimana fa si è fatto preparare dall'Accademia delle scienze un rapporto che definiva «antiscientifica» la teoria su cui si fonda il processo di Kyoto. Un ribaltante di posizione importantissimo: senza il 17,4 per cento delle emissioni di gas deÙa Russia il protocollo non era valido, invece ora, se la Duma lo ratificherà, diventerà operativo anche senza l'adesione degli Stati Uniti. Il presidente russo ha spiegato ieri che la Russia aveva da fronteggiare «troppi rischi»: l'allargamento dell'Ue agli ex satelliti sovietici, l'eventuale fardello degli impegni di Kyoto e della Wto. Ma le soluzioni proposte da Bruxelles, come la semplificazione del transito con Kaiiningrad, l'enclave russa in Europa, e soprattutto le concessióni al protezionismo russo con l'apertura dei mercati, «ci hanno sciolto le mani», ha detto il padrone del Cremlino. Sia Putin che Prodi parlano di compromesso reciproco. Mosca l'ha spuntata su quasi tutti i dossier di discordia, in primo luogo quello che l'Ue considerava il principale ostacolo all'entrata della Russia nella Wto: il basso livello dei prezzi intemi sull'energia, innanzitutto sul gas, che i russi consideravano un «privilegio naturale» e gli europei una forma di dumping. Secondo il protocollo firmato ieri la Russia si impegna ad aumentare gradualmente 0 costo del gas per l'industria, dai 27-28 dollari per mille metri cubi di oggi ai 49-57 del 2010. Una promessa che il ministro dell'Economia Gherman Gref, stratega economico di Putin e principale negoziatore russo, si affretta a definire «una dichiarazione basata sui desideri dei nostri colleghi», ma non un impegno nell'ambito della Wto. Ma il commissario europeo per il commercio Pascal Lamy è ottimista: «In una prospettiva a lungo termine escluderemo il dumping energetico dei nostri vicini». Nessuna concessione dei russi invece sulla demonopolizzazione del settore: il megaconsorzio Gazprom rimane protagonista unico del mercato, promettendo di facilitare l'accesso degli stranieri ai suoi gasdottiazioni di accesso ai gasdotti, e anche qui Lamy auspica una liberalizzazione «a lungo termine». Tra le condizioni per l'apertura del suo mercato la Russia ha concorda un periodo «di transizione» da 2 a 8 anni per le varie categorie di produttori nazionali da tutelare e si riserva il diritto a un forte protezionismo del settore bancario, assicurativo e agricolo, dove le imposte sull'import addirittura aumenteranno. Questi sono comunque i patti con l'Ue: Mosca deve ancora concludere i negoziati con Usa, Cina e Giappone. Ma l'Europa allargata fa più della metà dei commerci russi e l'abbattimento degh ostacoli posti da Bruxelles è un passo fondamentale. E Vladimir Putin, nel salutare Prodi, al suo ultimo vertice Russia-Ue, ricorda «numerosi microconflitti», ma soprattutto «un grande lavoro per creare un'Europa unica» e conclude: «Ti ringrazio. Romano». Il presidente russo Vladimir Putin assieme a Romano Prodi