La monarchia si tinge di rosa di Gian Antonio Orighi

La monarchia si tinge di rosa La monarchia si tinge di rosa Anche la Spagna favorevole alla riforma per consentire il regno alle primogenite Gian Antonio Orighi MADRID Sembra ormai sembra una tendenza inarrestabile, complici il fato e Costituzioni «femministicamente corrette»: nel XXI secalo i principi ereditari sono in via di estinzione e saranno le primogenite a diventare regine. Una rivoluzione nelle monarchie europee, dalla Svezia all'Olanda, dalla Norvegia al Belgio, dove le Magne Carte già contemplano che le attuali principesse accedano al trono. E, forse, anche in Spagna, sempre che dall'unione tra Felipe e Letizia nasca come prima erede una bimba ed il partito popolare accetti di riformare la costituzione, come voghono sia Felipe che il padre Juan Carlos. Basta dare un'occhiata agli alberi genealogici di 4 delle 10 case reali del Vecchio Continente per capire come le cose stanno cambiando. In Svezia è nata Ingrid Alexandra. In Olanda, dahe nozze tra l'erede al trono Guglielmo e Maxima Zorreguieta, è nata l'anno scorso Catherine. In Belgio, Filippo e Matilde d'Ukedem hanno avuto Elisabeth. In Svezia la primogenita è Victoria, 27 anni. E persino in Giappone si sta discuten¬ do se potrà salire al trono del Crisantemo Aiko, nata nel 2003 dal principe Naruhito e Masako. Anche la Spagna potrebbe mettere al bando la discriminazione della donna nelle successioni al trono. Il principe Felipe lo aveva già proposto nel novembre scorso. Il premier socialista José Luis Rodriguez Zapatero l'ha stabilito tra i primi 4 punti del suo govemo. Ed è sceso in campo anche il re Juan Carlos che si è detto d'accordo sulla riforma. Il padre di Fehpe ha fatto anche sapere che desidererebbe la riforma solo per il futuro, non retroattiva. Cioè: l'erede al trono rimarrà il marito di Letizia e non la primogenita Elena, 40 anni, di 4 anni più vecchia del principe. Tuttavia in Spagna la monarchia ha scarsi poteri. E la Costituzione prevede un iter complicatissimo per essere cambiata: maggioranza dei 2/3 dei due rami del Parlamento, convocazione di nuove elezioni, stessa maggioranza dalle nuove Camere, un referendum che deve passare a maggioranza semplice . Indispensabile l'appoggio dei popolari, che non hanno incluso la «revolución» nel loro programma elettorale.

Persone citate: Aiko, Ingrid Alexandra, José Luis Rodriguez Zapatero, Juan Carlos, Magne, Matilde D'ukedem, Maxima Zorreguieta