«Conti pubblici a rischio per i rincari petroliferi»

«Conti pubblici a rischio per i rincari petroliferi» L'ALLARME DA UN DOSSIER DEL SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA «Conti pubblici a rischio per i rincari petroliferi» Marzano conferma gli aumenti di luglio sull'energia elettrica Il greggio che oscilla sui 41 dollari torna a penalizzare le Borse ROMA Dal caro-petrolio arriva l'allarme per i conti pubblici, a lanciarlo è uno dossier del Servizio studi della Camera: «Se l'inflazione dovesse salire, anche per colpa dei lineari petroliferi spiega il documento - il rischio è che si verifichino conseguenti incrementi dei tassi di interesse». In questo caso, sottolineano i tecnici della Camera, il contributo positivo sulla finanza pubblica della riduzione della spesa per interessi potrebbe via via ridursi nel breve periodo. Nuove preoccupazioni che si sommano a quelle delle ripercussioni sulle bollette dell'elettricità, tali da spingere il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, a convocare un vertice per esaminare l'andamento dei prezzi all'ingrosso dell'energia nella Borsa Elettrica. Al termine della riunione il ministro ha confermato un aumento medio del 20Zo delle tariffe da luglio e ha detto che costi inferiori per i clienti finali saranno possibili dal primo gennaio 2005. Nessuna buona notizia per l'immediato, dunque, mentre continua la polemica tra consumatori e petrolieri: «Se le compagnie petrolifere avessero recuperato per intero i maggiori costi intervenuti negli ultimi cinque mesi, sia a motivo della straordinaria crescita delle quotazioni intemazionah sia a seguito della maggiorazione d'accisa, il prezzo della benzina alla pompa sarebbe ora più alto di 5 centesimi al litro Iva compresa», dice una nota delTUnione Petrolifera, in cui sono definite «infondate le critiche di chi afferma che le compagnie appheano in modo asimmetrico la tempistica di variazione dei prezzi, a seconda che siano in salita o in discesa». Ma da parte dei Ds il responsabile economico del partito, Pierluigi Bersani, chiede che il Fisco restituisca il maggior gettito ha incassato sulla benzina grazie al «trascinamento» sui prezzi dovuto ai rincari del petrolio. Questo mentre ieri, a New York, il prezzo del greggio, dopo essersi mantenuto per tutto il giorno sopra i 41 dollari al barile, in chiusura è sceso di poco sotto questa sogha record (40,88 dollari). Agli operatori non sono apparse certo rassicuranti le parole del presidente dell'Opec, Pumomo Yusgiantoro, secondo cui la corsa dei prezzi esula dal controllo dell'organizzazione petrolifera in il problema non è di produzione, visto che il cartello del greggio assicura già 2 milioni di barili al giorno oltre le quote ufficiah, ma originato da altri fattori: scorte di benzina Usa ai minimi da diversi anni, speculazioni e la situazione in Medioriente che mette a rischio la stabilità dei rifornimenti proprio in un momento di forte crescita della domanda mondiale. Il presidente dell'Opec ha comunque assicurato che il cartello è impegnato a garantire al mercato adeguati rifornimenti e ha detto che domani, al meeting intemazionale di Amsterdam, si discuterà la proposta dell'Arabia Saudita di aumentare le quote di 1,5 milioni di barili al giorno. Ma questo, secondo il direttore dell'Agenzia intemazionale dell' energia, Claude Manchi, potrebbe non bastare. «Occorre fare di più, in quanto non sono in discussione soltanto le quote ma serve davvero ima Droduzione supplementare - ha sottoineato Manchi -. Se si aumentano le quote senza aumentare la produzio¬ ne, che è già di oltre 2 milioni di barili al giorno superiore alle quote, non cambia nulla». In ogni caso , dati i contratti future già stipulati, gh effetti di un eventuale aumento di forniture non si vedranno prima di diversi mesi e secondo parecchi analisti gh attuah livelli di prezzo sono destinati a durare ancora per un bel po'. Qualcuno, però, è anche più pessimista e mette in conto che se si verificassero attacchi terroristici in qualcuno dei Paesi maggiori produttori di petrolio le quotazioni potrebbero lievitare fino a 50 dollari al barile. E l'andamento dei corsi del greggio ha nuovamente penalizzato le Borse europee, in parte chiuse o ad attività ridotta per la festività dell'Ascensione: Madrid ha perso ri,0507o, Londra lo 0,960Zo, Parigi lo 0,9207o, Francoforte lo 0,850Zo, Mila¬ no lo 0,3507o e Amsterdam -0,640Zc. Wall Street dopo una partenza positiva ha ripiegato in seguito alla diffusione dell'indice della Fed di Filadelfia, sceso in maggio a 23,8 punti dai 32,5 di aprile. In chiusura il Dow Jones segnava un rialzo dello 0,05 per,cento a quota 9.942,32, mentre il Nasdaq calava dello 0,09 a 1.896,53. Negh Usa i costi per i carburanti a livelli record stanno colpendo duramente il settore aereo proprio nel momento in cui iniziava faticosamente a riemergere dopo tre anni di forte crisi. Se i prezzi rimarranno così alti o continueranno a salire finiranno di spazzare via i progressi che con sforzi enormi le compagnie aeree sono riuscite a mettere a segno dopo la recessione economica e gh attacchi terroristici dell'I 1 settembre 2001. [v.cor.]

Persone citate: Antonio Marzano, Claude Manchi, Marzano, Pierluigi Bersani, Yusgiantoro