«Adesso Serena potrà restare sempre con noi» di Mario Bosonetto

«Adesso Serena potrà restare sempre con noi» NEL 1989 IL TRIBUNALE L'AVEVA SOTTRATTA ALLA COPPIA CHE L'AVEVA ADOTTATA ILLEGALMENTE «Adesso Serena potrà restare sempre con noi» Appena diventata maggiorenne è tornata a vivere con la sua prima famiglia Mario Bosonetto inviato a RACCONIGI (CN) Ieri Serena Cruz non era al lavoro, è stata assunta da qualche settimana da un parrucchiere vicino a Racconigi, ma ieri si è prèsa un giorno di ferie per festeggiare quei diociotto anni che le hanno permesso di scegliere con chi vivere. E' tornata a casa Giubergia. Ora è maggiorenne e ha potuto dire pubblicamente che ha scelto di tomare nella famiglia che l'aveva adottata in modo illegale e dalla quale era stata allontanata quindici anni fa. «Se lo vorrà rimarrà sempre con noi - dicono Francesco e Rosanna Giubergia -. In questi anni non abbiamo mai cessato di considerarla nostra figlia». Mamma Rosanna ieri l'ha chiamata sul cellulare: «Che regalo vorresti?». «Mi avete già dato tanto così, non c'è bisogiio di nessun regalo». La storia di Serena aveva diviso l'Italia, nel 1989, quando Serena aveva soltanto tre anni: «Perchè portate via una bambina al papà e mamma che le voghono bene?». Era U 17 marzo 1989: uno striscione alto sulla testa della folla che assedia U municipio di Racconigi mette sotto accusa i giudici, la legge. Intervengono i carabinieri per impedire un blocco stradale e scortare le assistenti sociali che devono allontanare la bambina. Francesco Giobergia, ferroviere, e la moglie Rosanna Gaveglio, infermiera, già due anni prima sono stati nelle Filippine e hanno adottato - con una procedura regolare - un bambino, Nasario. Vengono a sapere che il bimbo ha anche una sorellina, di un anno più picco- la. Francesco Giobergia riprende l'aereo e toma nelle Filippine, rintraccia la piccola Serena. Si procura documenti e firma una dichiarazione in cui afferma di essere il padre naturale della bimba, frutto di un rapporto occasionale con la madre filippina. Supera i controlli e toma in Italia. Ma il riconoscimento di paternità è un falso palese. Con l'obiettivo di salvare da un futuro diffìcUe la bambina, Giubergia ha aggirato illegalmente le regole sulle adozioni intemazionali. Se ne accorgono le assistenti sociali dell'Usi di Racconigi, e s'innesca il meccanismo che conduce il Tribunale dei minori di Torino a disporre l'allontanamento di Serena dalla famiglia Giobergia. La decisione scatena la protesta nel paese. Centinaia di persone scendono in piazza per impedire che la bambina sia portata via, arriva solidarietà da famiglie di tutta Italia. I Giobergia «scappano» anche, con i due bambini, forse in Vaticano. Ma poi tornano a Racconigi. La battaglia legale dei due coniugi, sostenuti anche da un Comitato «Pro Serena», mai sciolto, dura settimane: alla fine la coppia e la città devono capito- lare. Serena viene assegnata a una nuova famiglia. Il caso è esemplare e ispira l'ultimo libro di Natalia Ginzburg «Serena Cruz, o la vera giustizia», uscito nel 1990. Chi sostiene che «far finta di niente» significherebbe incoraggiare le adozioni irregolari si scontra con chi, invece, ritiene che l'applicazione rigida della legge, in questa circostanza, sia 1'«ottimo nemico del bene». Nasario ha continuato a cercare quella sorella, scomparsa quando lui era piccolo. E anche Serena, a cui intanto è stato cambiato nome in Camilla, e che dopo un breve periodo di tempo con una famiglia nel Torinese è stata affidata alla famiglia Nigro, di Villadeati, in provincia di Alessandria si interroga su chi davvero è. Proprio leggendo il libro della Ginzburg sospetta di po¬ terne essere la protagonista. Ma è Nazario, quasi tre anni fa, anche grazie ad un appello lanciato su Internet, a rintracciare la sorella. I due si scrivono, decidono di incontrarsi. Poi, forse in occasione del Carnevale del 2002, quando tanti racconigesi ricordano di averla vista in piazza, è Serena ad arrivare a Racconigi. Con Nasario suonano alla porta di casa dei Giobergia, una villetta alla periferia della cittadina. «Questa è Serena» dice Nasario a papà Francesco e a mamma Rosanna. Da allora la ragazza viene sempre più sovente a Racconigi, a trovare il fratello e i genitori adottivi. La famiglia Nigro avrebbe anche scritto una lettera «liberatoria», in cui non si oppone all'assenza di Camilla-Serena e alla sua permanenza con i Giubergia. Una falsa dichiarazione di paternità per aggirare le norme internazionali Una rivolta popolare dopo la sentenza