Nuovo choc: foto-ricordo con il morto di Maurizio Molinari

Nuovo choc: foto-ricordo con il morto IL PENTAGONO HA TROVATO UN QUARTO CD ROM CHE COINVOLGE DUE SOLDATI GIÀ' AL CENTRO DELL'INCHIESTA PER LE TORTURE AD ABU GHRAIB Nuovo choc: foto-ricordo con il morto Indagine sulla fine del detenuto Maurizio Molinari inviato a WASHINGTON Chini sul morto sorridenti e con il pollice alzato in segno di vittoria. Le due nuove fotoshock uscite dalla prigione di Abu Ghraib a Baghdad sono divenute di pubblico dominio grazie alle tv Abc ed al-Arabiya, che hanno mostrato il sergente Charles Graner e la soldatessa Sabrina Karman in pose irridenti e beffarde nei confronti di un detenuto deceduto, steso su un sacco di plastica nero e coperto di ghiaccio. Gli scatti sembrano fatti per celebrare la morte del detenuto, quasi si trattasse di una preda o di un trofeo. I due militari sono già al centro dell'inchiesta sulle torture aperta dal Pentagono: la Karman è la stessa donna che si vedeva nella foto del mucchio di corpi nudi uno sopra l'altro e Gamer è stato ripreso in più occasioni assieme a un'altra soldatessa, Lynndie England, sua compagna e anch'essa in attesa di comparire di fronte alla corte marziale. L'avvocato di Graner, Guy Womack, ha definito le immagini «umorismo da galera». Il Dipartimento di Giustizia ha annunciato ieri l'apertura di una propria indagine sulla morte del detenuto - Manadel al-Jamadi - finora oggetto di versioni differenti. Secondo alcune testimonianze militari, infatti, il detenuto era giunto in buone condizioni di salute alla prigio¬ ne e morì dopo un duro interrogatorio nella zona delle docce, mentre il «Los Angeles Times» ha ricostruito le sue ultime ore, sulla base di documenti dell'inchiesta, arrivando a una conclusione differente: al-Jamadi era nelle mani degli agenti della Cia che lo consegnarono ai militari di Abu Ghraib con un cappuccio di tela di sacco in testa che ne nascondeva le gravi ferite. I soldati non si accorsero delle condizioni in cui versava e durante l'interrogatorio furono colti di sorpresa dal decesso. Quale che sia stata la genesi della morte, causò comunque tensioni fra il personale dell'intelligence e dell'esercito che secondo la testimonianza di un militare trasmessa dalla tv Abc - si scambiarono sul momento dure accuse litigando «con una rissa» anche su chi dovesse occuparsi della salma. Il corpo di al-Jamadi non venne portato subito via da Abu Ghraib e la polizia militare dovette prima usare dei deodoranti per allontanare il cattivo odore e poi del ghiaccio per evitare la decomposizione della salma. Al momento non è chiaro di che cosa al-Jamadi fosse accusato né perché la Cia avesse deciso prima di interrogarlo e poi di consegnarlo ad Abu Ghraib. L'ancora oscura vicenda si collega a quelle di altri decessi avvenuti durante il ricorso ad abusi e torture: il Pentagono ha aperto finora tre inchieste ma le «sospette vittime» sarebbero almeno venticinque, tanto nelle carceri in Iraq quanto in quelle dell'Afghanistan. Si attende intanto che vengano rese pubbliche altre fotografie di abusi commessi da soldati degli Stati Uniti. Il nuovo ed di cui aveva parlato il senatore repubblicano della Virginia John Warner, presidente della commissione Forze Armate, durante la testimonianza di tre comandanti americani in Iraq, contiene 24 immagini, 13 delle quali sarebbero già note mentre le restanti 11 sarebbero del tutto nuove. «Queste li fotografie non sono state al centro di precedenti inchieste - ha spiegato il vicesegretario alla Difesa, Powell Moore - e non possiamo escludere che siano falsificate». Warner aspetterà fino alla conclusione degli accertamenti in atto prima di chiedere di vederle. Il Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, è tornato a deporre per la seconda volta di fronte al Senato - anche se in questa occasione in una seduta a porte chiuse - per rispondere ai dubbi sollevati da dichiarazioni contraddittorie da parte dei militari finora ascoltati e ha sfruttato l'occasione per esprimere un giudizio di natura politica: «Lo scandalo delle torture ci distrae dalle operazioni in Iraq e in Afghanistan, che devono andare avanti». La salma restò nel Rumsfeld: «Lo scandalo carcere qualche giorno degli abusi ci distrae stesa su un sacco nero dalle operazioni in I raq e coperta di ghiaccio e in Afghanistan» Una delle nuove immagini che inchiodano il caporale Charles Graner Sabrina Harmon irridente di fronte al corpo privo dì vita di un detenuto

Persone citate: Charles Graner, Donald Rumsfeld, Graner, John Warner, Lynndie England, Powell Moore, Rumsfeld, Sabrina Harmon, Sabrina Karman

Luoghi citati: Afghanistan, Baghdad, Iraq, Stati Uniti, Washington