Camilleri è anche un cavallo di Cinzia Tani

Camilleri è anche un cavallo Camilleri è anche un cavallo CAMILLERI è anche un cavallo, «e quando trotta lui gli altri si attaccano», parola di Camilleri uomo, di nome Andrea, autore di Montalbano, intervistato l'altra sera da Cinzia Tani. Era il primo personaggio di una quarantina di scrittori, registi, giornalisti e intellettuali assortiti, incontrati per la RaiEducational di Giovanni Minoli in «Visioni private». La trasmissione va in onda il martedì intorno a mezzanotte su Raitre, per quaranta puntate. I nottambuli e gli insonni, dunque, ma anche chi possiede e usa il videoregistratore avendone dimestichezza tecnica, potranno avere modo di ascoltare dei gran bei ricordi. Sono ricordi legati soprattutto alla tv in occasione del suo cinquantesimo compleanno, ma non solo, amabilmente, maieuticamente raccolti da Tani, anche autrice del programma insieme con Alfonso Notari e Linda TognoU. La conduttrice arriva a casa di Camilleri, suona il campanello, bacia lo scrittore, entra, si siede sul sofà che sta davanti ad una grande libreria ricolma. Accanto, un pupo siciliano e un televisore con un videoregistratore per l'appunto, dove verranno via via inserite alcune cassette di particolare valenza per l'intervistato. I due si danno del tu, contravvenendo ad ima regola delle interviste televisive; d'altronde, la notte è piccola e comphce, le regole sono fatte per essere infrante, e poi, con tutto il falso che ci ammanisce regolarmente il video, è forse inutile mantenere questo «lei» che dovrebbe rappresentare un distacco ideale tra chi fa le domande e chi risponde. Ma quando questo distacco non c'è, perché rappresentarlo? Camilleri racconta quindi le sue prime rimembranze televisive, lui che, già regista teatrale, entrò alla Rai nel '58, al terzo programma radiofonico, per poi passare al neonato secondo programma tv. Lavorò con Bernabei direttore generale, e quello è un periodo che ricorda con favore «perché con Bemabei si poteva rischiare. Lui garantiva, aveva le spalle larghe. Si temevano molto le allusioni sessuali, ma per il resto i democristiani erano tolleranti, e lo dico io che non sono mai stato democristiano. Adesso avviene il contrario». Ma «questo è un terreno minato», dice Tani, cambiando discorso e preferendo restare nella vasta messe dei ricordi legati allo spettacolo. Una messe assai ricca, favorita dalle immagini registrate, «La biblioteca di Studio Uno», quelle parodie di romanzi famosi realizzate dal Quartetto Cetra nel '64 e davvero ancora attualissime; quella Zizi Jeanmaire con il maglione troppo corto sulle gambe troppo lunghe (((telefonò un monsignore per protestare); quel Gino Cervi-Maigret («lui dimenticava sempre la parte e andava di gobbo»). Tra i prossimi ricordi, pure quelli di Vincenzo Cerami, Antonello Falqui, Emilio Ravel, Enzo Siciliano, Monica Guerritore, Enza Sampò, Ferruccio de Bortoli, Marcello Sorgi, Ugo Greogoretti, Italo Moscati, Ettore Bemabei.