Accusato di molestie professore si uccide di Fabio Albanese

Accusato di molestie professore si uccide ALL'UNIVERSITÀ' DI MESSINA Accusato di molestie professore si uccide Gli studenti del suo corso di dottorato lo avevano denunciato «Dovevamo fargli da camerieri». Una ragazza: anche abusi sessuali Fabio Albanese MESSINA L'ultima immagine della sua vita deve essere stato quel palazzo di giustizia che dal balcone di casa sua si può quasi toccare. Lui, uomo di legge, finito in una delicata e imbarazzante inchiesta fatta di «attenzioni sessuali», favori richiesti, allievi costretti a preparare per lui confezioni di torroncini e limonceUo, ha deciso di farla finita con un salto dal quarto piano. Elio Fanara, 64 anni, docente di diritto della navigazione e direttore del Centro universitario sui trasporti alla facoltà di giurisprudenza dell'università di Messina, si è suicidato lanciandosi dal balcone della sua abitazione, dove era agh arresti domiciliari da una settimana: «Preferisco affidarmi alla giustizia di Dio - ha scritto in una delle tre lettere che ha lasciato - vado nell'aldilà e continuerò la mia battagha da lì». Ha fatto tutto nel silenzio della casa, mentre la moghe donniva: è uscito sul balcone, si è tolto le pantofole, è salito su imo sgabello e si è lanciato nel vuoto: «Scusatemi se mi uccido - ha scritto alla moghe Marisa Di Bella, al suo avvocato Giambattista Freni e al rettore Franco Tomasello - ma consentitemi di farlo perchè non ce la faccio più». Erano le due di ieri mattina. Un inquilino del palazzo, rientrando, ha visto il corpo per terra e ha chiamato il 113. Quando è arrivata l'ambulanza Fanara era ancora vivo, è morto due ore dopo nella rianimazione del Policlinico. Nessuno sospettava che potesse compiere un gesto simile, nessuno se ne era accorto. La moghe, un ex magistrato in pensione, dormiva ed è stata avvertita da un funzionario del 113 che le ha citofonato nel cuore della notte quando ormai non c'era più nulla da fare. Il difensore di Fanara, l'avvocato Freni, aveva parlato con lui la sera prima perchè l'indomani avrebbe dovuto presentare al Tribunale della libertà un ricorso contro il provvedimento del Gip che aveva posto il docente agh arresti domiciliari: «Era sconvolto - racconta - ma non sembrava aver perso la fiducia». Fanara era accusato da quattro studentesse e da una sua ex collaboratrice dell'istituto di «esphcite attenzio¬ ni sessuali» oltre che di «esecuzioni attive del tutto estranee all'incarico assunto, preparazione di yogurt, confezionamento di sigari e torrone, o visite a casa per effettuare negli armadi cambi di stagione». Altre quattro donne avrebbero successivamente confermato le accuse. L'indagine era partita da un'in¬ chiesta intema dell'università e dalle dichiarazioni di una studentessa, una deUe presunte vittime, imparentata con un magistrato messinese. Fanara si era difeso davanti ai magistrati dicendo di essere «innocente e vittima di un clamoroso equivoco». Poche ore prima della tragedia il docente era stato sospeso cautelativamen- te dall'università, un atto dovuto sottolinea l'ateneo. «Ma lui si era sentito ulteriormente depresso racconta l'avvocato Freni - abbandonato anche dai coUeghi». Il legale, che parla di una «possibile congiura», dice che la drammatica morte del suo cliente non metterà la parola fine alla vicenda giuudiziaria: «Noi voghamo chiarezza e verità, non che il fascicolo venga chiuso per avvenuto decesso di un innocente». NeUa tarda mattinata Freni ha consegnato alla Procura una richiesta di prosecuzione delle indagini. La polizia ha sequestrato alcuni appunti sul tavolo di lavoro e il computer del docente suicida. E oggi il suo legale chiederà al gip la revoca degh arresti domiciliari, sebbene ad un uomo morto. Il suicidio del professor Eho Fanara ha creato sconcerto e sorpresa sia a palazzo di giustizia sia nell'università. In entrambi i palazzi c'è la consegna del silenzio. Il procuratore Litigi Croce dice che si tratta «di una vicenda dolorosissima. Mi dispiace sul piano umano, siamo tutti profindamente colpiti, ma non c'erano presagi, fino a sabato scorso il professore Fanara si era tenacemente difeso». Difronte al palazzo di giustizia, sul lato opposto della piazza, c'è il rettorato: «L' università oggi è stata colpita dalla tragica scomparsa del professor Eho Fanara - dice il neo rettore. Franco Tomasello - e questo addolora tutta la comunità accademica». Tomasello fa le condoglianze alla famiglia ma non aggiunge altro. Tacciono gh altri docenti e gh studenti di Giurisprudenza. Le studentesse che l'hanno denunciato non rispondono alle domande: «Su questa vicenda non vogho fare dichiarazioni, non parlo con nessuno», ha dettp nervosamente ima di loro, la voce scossa dall'emozione, il tono di chi fa capire che questo esito proprio nessuno se lo aspettava. «Mi affido alla giustizia divina, dall'Aldilà continuerò a battermi per la mia innocenza» Aveva una passione per torroni e limoncelli Gli allievi: «Invece di studiare, ci faceva lavorare in cucina» A sinistra. Elio Fanara. Sopra, la sede dell'Università di Messina

Luoghi citati: Messina