L'Olimpiade è anche un fiore

L'Olimpiade è anche un fiore IN VISTA DEI GIOCHI DEL 2006 IL VERDE CITTADINO VERRÀ COMPLETAMENTE RISISTEMATO E VALORIZZATO L'Olimpiade è anche un fiore «Ecco come li faremo sbocciare a febbraio» Alessandro Mondo Dici «Olimpiadi» e pensi agli impianti sportivi in costruzione, al perfezionamento della ricettività alberghiera e alle ricadute turistiche ed enogastronomiche. Invece no. 0 almeno, non solo. Pochi lo sanno, ma i Giochi del 2006 presuppongono una risistemazione de verde pubblico torinese quale non si vedeva da molti anni, integrata da robuste iniezioni di piante, arbusti e fioriture in grado di valorizzare la città ben prima che finisca sotto i riflettori olimpici. Protagonista di questo imponente intervento di arredo urbano - articolato nel «Piano strategico del Verde pubblico per l'evento olimpico» gelosamente custodito dagli addetti ai lavori in attesa di essere sottoposto alle circoscrizioni - una varietà di tulipano che più azzeccata non si potrebbe, suggerita al Comune da un'intenchtrice d'eccezione come la contessa Consolata Pralormo: «Olympia Piarne», Fiamma olimpica. Questo il nome dato dai selezionatori olandesi al bulbo che nella primavera del 2005 debutterà sotto la Mole annunciando l'arrivo delle Olimpiadi con la fioritura di 120 mila esemplari lungo i giardini torinesi e nel castello di Pralormo, sede della fortunata rassegna «Messer Tulipano», coperti da un tappeto di tulipani già li con screziature di rosso che richiamano la fiamma olimpica. Lo rivedremo durante i Giochi invernali: questa volta sotto forma di fiori recisi, come impone la stagione, concentrati nei punti strategici. Così il «tulipano olimpico». Ma il piano al quale stanno lavorando gli uffici del Verde pubblico, e di cui l'assessore Dario Ortolano (Ambiente) è legittimamente orgoglioso, prevede ben altro. Due le tipologie di intervento, entrambe avviate da quest'anno: strutturali, ad opera del settore Grandi Opere del Verde diretto da Riccardo Guala; decorative e di completamento, comunque affidate al settore Gestione diretto da Gabriele Bovo. Alla prima categoria appartengono lavori di una certa consistenza. Eccezion fatta per piazza d'Armi, che rappresenta un capitolo a sé, l'elenco comprende di tutto un po': risistemazione delle ex-aree industriali lungo la SpinaS; riqualificazione di decine di banchine alberate (pavimentazioni, potature, verifiche) e viali spartitraffico; riordino di giardini oggi «in sonno», se non in fase di degrado avanzato. Altrettanto im- portanti gli interventi sul secondo fronte, dove gli esperti si preparano ad affrontare una sfida non da poco: far fiorire la città a febbraio, nel cuore dell'inverno torinese consacrato alle Olimpiadi. Come? Alternando le specie annuali (viola, cineraria, elleboro) con quelle perenni (camelie, eriche, conifere nane). L'obiettivo è disegnare mac- Protagonista sarà una varietà di tulipano chiamato «Olympic Flame» che debutterà nella primavera del prossimo anno L'intervento riguarderà le ex-aree industriali sulla Spina 3, decine di banchine alberate, viali spartitraffico e giardini oggi trascurati chie di colore su un fondo di piante sempreverdi, con particolare attenzione a cinque fasce di intervento: i siti dei giochi olimpici, naturalmente. Ma anche i villaggi media, i punti di arrivo dei visitatori (stazioni Torino-Ceres, Dora, Porta Nuova, Lingotto) e gli ingressi principali alla città con la loro dote di corsi e rotonde strada¬ li. Fanno fede i numeri; come le 2 mila piante messe a dimora nei viali e nei parchi di una città dove il verde pubblico rappresenta un punto di riferimento insostituibile. «Il senso - spiega Ortolano - è quello di un intervento di ampio respiro, che se da un lato risarcisce Torino del patrimonio vegetale sacrificato negli ultimi anni sull'altare della viabilità, dall'altro finirà per tradursi in un ulteriore carico di lavoro per i nostri uffici. Ma ne vale la pena». Questo perchè, fatte salve le variabili in corso d'opera, c'è un punto del progetto fuori discussione: il «maquillage» del verde pubblico in salsa olimpica sarà un investimento prima, durante e dopo i Giochi. Il «rendez-vous» con il 2006, almeno in questo caso, è garanzia di interventi duraturi.

Persone citate: Alessandro Mondo, Consolata Pralormo, Dario Ortolano, Gabriele Bovo, Messer, Ortolano, Riccardo Guala

Luoghi citati: Olympia, Pralormo, Torino