Zizzania e polemiche sulle nozze reali di Spagna di Gian Antonio Orighi

Zizzania e polemiche sulle nozze reali di Spagna SABATO IL MATRIMONIO TRA FELIPE DI BORBONE E LETIZIA ORTIZ Zizzania e polemiche sulle nozze reali di Spagna Madrid non è Copenaghen: sette partiti su undici diserteranno la cerimonia Gian Antonio Orighi MADRID La Spagna non è la Danimarca. E il matrimonio di sabato prossimo tra il principe ereditario Febpe de Borbon, 36 anni, e la «plebeya» divorziata Letizia Ortiz, 31 primavere ed ex reporter-conduttrice del tg statale ai tempi dell'ex premier interventista popolare José Maria Aznar, non godrà dell'unanime plauso dispensato venerdì scorso dai danesi per le nozze tra il principe Federico e la «commoner» Mary Donaldson. Una prova? I «No Monarcby» (repubblicani, no war, no globali stanno organizzando il boicottaggio del matrimonio. Una controprova? Ben sette degli undici partiti in Parlamento non assisteranno aDo sposabzio. E, se non bastasse, arriva dal Messico notizia di una sconosciuto ex «amante» della futura regina. «No alle nozze del capitale e della guerra. Abbasso la monarchia», proclama il neonato «Movimiento Popular contra la Boda Real», che affila le armi contro gli sponsali che convocheranno a Madrid 1.400 personalità (e teste coronatel da tutto il mondo. Il collante che unisce no war e repubblicani? Il silenzio del re Juan Carlos (e di Felipe) sulla guerra in Iraq. La mobilitazione, mentre la Spagna da sabato scorso ha sospeso lo spazio Schengen per motivi di sicurezza, si propaga via Internet, nelle web storiche no global e contro la guerra. Che l'Iraq sia uno dei cavalli di battaglia dei «No Monarchy» lo si evince dal durissimo manifesto con cui il Movimiento invita a scendere in piazza: «Consideriamo un insulto dover sopportare, tra l'altro, i cinici omaggi alle vittime della strage dell' 11 Marzo di una casa reale rimasta in silenzio quando il popolo si opponeva massicciamente alla aggressione contro l'Iraq. La monarchia si è trasformata in una caricatura che ignora i principali anehti popolari». Il « j'accuse» degli anti-monarchici, in una Spagna che ha conosciuto due Repubbliche negli ultimi 151 anni ed una «vacacio regis» dal '31 al '75, era già stata espressa nella marea di bandiere repubblicane che hanno sempre affollato tutte le immense manifestazioni contro la liberazione dell'Iraq dalla dittatura di Saddam Hussein e che esprimevano il rifiuto di massa all'intervento voluto da Aznar (e appoggiato da Letizia nei suoi reportage), con- tro il quale si era espresso il 91 per cento degli spagnoli. Il sovrano Juan Carlos, 66 anni, nominato nel '69 successore «a titolo di re» dal dittatore Francisco Franco e poi convahdato come capo dello Stato da un referendum nel 78 dopo la morte del «Funeralisimo» nel '75, è il capo delle Forze Armate, Commenta il progressista José Garcia Abaci nel suo best-seller «La solitudine del re». «Bisogna chiedersi se vale la pena mantenere una monarchia così limitata». Forse è cpiesta la riflessione, soprattutto tra la gioventù, che spiega le numerossime bandiere repubblicane: «Sua maestà o non può o non vuole intervenire: in enti-ambi i casi, a che cosa ci serve? ». Ma i «No Monarchy» allargano le critiche anche alla faraonica organizzazione della «boda», a partire dal milione di fiori che abbelliranno la capitale. «Ciò che doveva essere una unione civile tra due cittadini si è trasformato in un grottesco, rozzo e carissimo spettacolo di esaltazione dei valori più reazionari. Meno nozze reali, più spese sociali», criticano i repubblicani. Gli appuntamenti anti-imeneo sono due, entrambi nei pressi del «Palacio Real» e della cattedrale dell' Almudena, il tempio della «Boda»: il primo alle 20 del venerdì 21 nella Puerta del Sol. Il secondo, alle 10,30 del giorno del matrimonio, nella plaza de Espana. Ma gli anti-monarchici non solo soli. La bellezza di sette partiti (25 deputati su 350 ), tra cui 1' estremista ed indipedentista catalano «Sinistra Repubblicana» e i comunisti di «Izquierda Unida», che appoggiano dall' esterno il governo di Zapatero, hanno dato forfait. «Bidone al re. I soci di Zapatero contro il matrimonio», stigmatizza in co¬ pertina il settimanale conservatore «Epoca». Intanto, altra benzina sul fuoco sul passato di Letizia, già legata a noti giornalisti tv e sposata, dal '98 al '99 dopo una convivenza di dieci anni, con il suo ex insegnante Alonso Guerrero. Su «Quién» del Messico, ove la futura regina si recò per un master tra il '95 e il '96, 1' ex amica Sara Cuellàr rivela che, allora, alla promessa sposa non piaceva Felipe «perchè aveva i capelli ricci», che non voleva avere figli. La rivista assicura poi che ha avuto un «amante» finora sconosciuto, il reporter sposato Luis Miguel Gonzàlez. Dulcis in fundo, il rosa spagnolo «Que me dices» insinua che la madre di Letizia, Paloma Rocasolano, 52 anni, mfermiera e divorziata, potrebbe essersi rifatto il seno per essere «più bella» alle nozze. Il giornale messicano «Quién» pubblica un'intervista con un'ex amica di Letizia che rivela alcuni retroscena L'ex giornalista della tv spagnola non voleva figli e trovava Felipe «poco attraente» Letizia Ortiz e Felipe di Borbone si sposeranno sabato prossimo a Madrid