Anno 2006y Torino dà scacco matto di Claudio Giacchino

Anno 2006y Torino dà scacco matto MAI DISPUTATE IN ITALIA, APPRODERANNO SOTTO LA MOLE DAL 20 MAGGIO AL 4 GIUGNO, VI PARTECIPERANNO 2000 GIOCATORI Anno 2006, Torino dà scacco matto I grande Kasparov presenta le Olimpiadi della specialità Claudio Giacchino Nel 2006 Torino sarà città due volte olimpica. Perché a febbraio ospiterà i Giochi della neve e del ghiaccio e a maggio quelli degli scacchi: evento dall'eco planetario, dato che vi prenderanno parte circa centocinquanta paesi. Porteranno all'ombra della Mole, per 15 giorni, quasi duemila giocatori e 500 giornalisti. Le Olimpiadi scacchistiche si svolgeranno dal 20 maggio al 4 giugno. Sono così chiamate anche se si tratta di un campionato del mondo per nazionah. Non si sono mai disputate in Italia. Per presentarle, è venuto nientepopodimeno che Garry Kasparov, la stella dell'antico gioco-artescienza-sport, il superasso che da diciannove anni domina l'universo delle 64 caselle della scacchiera: non è più padrone del titolo iridato, tra scissioni e Utigi, l'universo di Re e Regine assomiglia purtroppo a quello della boxe dove i campioni mondiali sono più d'uno, a seconda dell'organizzazione che li riconosce. Però, Kasparov è sempre gli scacchi, è il personaggio che calamita l'interesse delie folle e, di conseguenza, degli sponsor. Non un posto libero c'era nella sala di Atrium dove il Campione è arrivato a metà mattinata per sedersi tra il sindaco Chiamparino e Paolo Fresco, il presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Torri, Alfieri e pedoni. Duecento persone, quasi tutte contagiate dal virus degli scacchi, in adorazione di colui che è stato presentato con piccola esagerazione e non poca adulazione «il più grande campione di tutti i tempi» (e Fischer, o Capablanca?). Folla, dunque, e molta. Specie considerando che l'Italia è il quarto mondo degli scacchi: basti pensare che un mese fa Garry si offri al pubblico a Dresda e accorsero in oltre duemila. Entusia¬ smo, comunque, sposato a emozione, attenzione e reverenza per quest'uomo di 41 anni che ha risposto in inglese alle domande, fissando le proprie mani gesticolanti o davanti a sé, sfiorando spesso la pila di volumi che rappresentano ia sua ultima fatica: raccontare i fuoriclasse del passato rivisitandone la vita, le partite, svelando una miriade di aneddoti. La fatica di Kasparov s'intitola «I miei grandi predecessori», è giunta alla seconda puntata, è pubblicata in Italia da Ediscere. Il libro è andato a ruba, per Kasparov una maratona di autografi, una copia se l'è fatta firmare Fresco «sarà il prèmio per il vincitore del torneo vip» che si disputa oggi a Portofino. Spigolando tra le risposte di Garry: «Nella seconda puntata prendo in esame i campioni mon¬ diali che vanno da Euwe a Tal, e quest'ultimo lo reputo il più forte, il gigante insieme ad Alekine»; «E' vero, non sono il campione riconosciuto dalla Fide, la federazione intemazionale, ma che ci posso fare se Kramnik da quattro armi fa di tutto per evitare di affrontarmi?», «La Fide non ha saputo trasformare gli scacchi in un grande sport, è stata incapace di raccogliere attorno alla scacchiera le maxi sponsorizzazioni», «Devo ringraziare mia madre che mi ha insegnato ad apphcarmi a ciò che amo con determinazione e dedizione: volontà, concentrazione e, appunto, dedizione e determinazione sono le armi per realizzare i propri sogni», «Lo so (sorriso) che tanti attendono il mio ritiro, però ho ancora tante cose da compiere negli scacchi», «Ho iniziato a giocare a 5 anni, gli scacchi aiutano a crescere, formano il carattere». Applausi al campione. E un applauso Chiamparino ha sollecitato per Michele Cordare, il presidente della Scacchistica di via Goito 13, «che un sabato mattina venne da me e propose "Perché non approfittiamo delle Olimpiadi per cercare di ottenere anche quelle scacchistiche,: sindaco, ci dà una mano?». Così, quella che pareva una chimera (bisognava battere la concorrenza fortissima dell'India) è diventata, clamorosamente, realtà e tra due anni Kasparov tornerà a Torino per guidare la Russia alla conquista dell'ennesima medaglia d'oro. Kasparov con II sindaco Chiamparino e Paolo Fresco, abile scacchista