Illeciti nel seggio, 5 indagati di Giampiero Maggio

Illeciti nel seggio, 5 indagati RIVAROLO LA PROCURA VUOLE SCOPRIRE SE CI SONO STATE IRREGOLARITÀ NELLE ELEZIONI Illeciti nel seggio, 5 indagati La giunta Bollerò e Bertot nei guai Giampiero Maggio Cinque indagati. Sono tre esponenti della giunta di Carlo Bollerò e due rappresentanti della lista "Riparolium". E' una telenovela destinata a non finire quella relativa alle elezioni rivarolesi. Dopo il tribunale aTmninist.rat.ivn regionale ed il Consiglio di Stato, ora anche la magistratura ordinaria si sta occupando della vicenda. Il sostituto procuratore, Lorenzo Fornace ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati: Fabrizio Bertot e Cannine Donnarumma, rispettivamente capolista ed esponente del gruppo Riparolium; Domenico Bena e Davide Alphaton, assessori con Bollerò, e Orlando Todaro, consighere delegato all'informazione. Per tutti il reato è quello di essersi introdotti nel seggio numero 4 (quello che il 26 maggio dello scorso anno era stato al centro dell'esposto presentato da Riparolium, la Usta sconfitta per 14 voti, che chiedeva il riconteggio delle liste annullate) senza averne titolo. Per Bertot e Donnarumma è stato aggiunto anche il reato di interruzione di pubblico servizio. Negli uffici della Procura, ieri pomeriggio, sono stati sentiti alcuni testimoni che il 26 maggio erano presenti nel seggio 4 che per certi aspetti aveva rappresentato l'ago della bilancia, delle elezioni. I testimoni, chiamati come "persone inforniate sui fatti", avrebbero ricostruito e confermato ciò che avvenne quella domenica pomeriggio. Quando esponenti delle Uste, Vivi Rivarolo, il gruppo che aveva candidato l'attuale sindaco Carlo BoUero e "Riparolium", che invece appoggiava Fabrizio Bertot, erano venuti quasi alle mani. La contestazione era partita in seguito all'annullamento di alcune schede annullate Per riportare la calma erano dovuti intervenire anche ì carabinieri. H gruppo di Bertot pochi giorni dopo presentò un esposto al Tar chiedendo che le schede annullate fossero riconteggiate. Da quel momento incominciò una vera e propria telenovela. Mentre il tribunale amministrativo veniva chiama¬ to a decidere sulla validità deUe elezioni, la coaUzione "Vivi Rivarolo" inviava un esposto alla magistratura ordinaria in merito ai fatti accaduti il pomeriggio del 26 maggio. I colpi di scena si susseguirono. A dicembre il Tar ribaltò l'esito deUe urne accogUendo il ricorso di "RiparoUum" e nei giorni successivi la Prefettura nominò Antonio Bellomo commissario straordinario sfiduciando di fatto la giunta BoUero. La città, stordita per quanto stava avvenendo, si trovò improvvisamente senza una guida, nacquero anche dei Comitati prò BoUero, mentre "Vivi Rivarolo", che invocava giustizia sostenendo la validità deUa volontà popolare, si appeUò al ConsigUo di Stato. Che, nel marzo scorso, sospese la decisione del Tar e riportò a Palazzo Lomellini, sede del Comune, l'attuale giunta. Resta aperta, invece, la vicenda seguita daUa Procura eporediese che dovrà decidere se archiviare o se rinviare a giudizio i cinque indagati. «Restiamo in attesa - dice Franco Papotti, uno dei legaU di "RiparoUum" - ma resta da dimostrare che ci sia stata davvero l'interruzione di pubbUco servizio per i miei assistiti». Mentre Cristina Brusa, difensore di Bena, Todaro e Alpaton chiosa: «C'è un'indagine in corso, ci sono stati gU interrogatori e ora tocca ai testimoni. Ora si vedrà che cosa è davvero accaduto in quel seggio». Fabrizio Bertot (Riparolium)

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