Milano celebra il mito della Giulietta Sprint di Piero Bianco

Milano celebra il mito della Giulietta Sprint I FESTEGGIAMENTI DURERANNO UN MESE CON CONCERTO FINALE IN PIAZZA DEL DUOMO: OGGI LA PRESENTAZIONE A PALAZZO MARINO Milano celebra il mito della Giulietta Sprint .a leggendaria Alfa Romeo nata «per caso»: un capolavoro di Bertone la storia Piero Bianco UN mese di festeggiamenti dedicati a un modello «cult» della storia automobilistica. La Giulietta Sprint compie cinquant'anni e l'Alfa Romeo ne celebra il mito oggi a Palazzo Marino, cuore amministrativo di Milano: un palcoscenico non casuale, che ribadisce il legame tradizionale tra il marchio del Biscione e il capoluogo lombardo. Ci saranno il sindaco Gabriele Albertini e il presidente della business unit Alfa, Daniele Bandiera, ospiti vip e nostalgici illustri. Il mese della Giulietta, con kermesse dedicate e raduni di appassionati, terminerà il 19 giugno con un grande concerto popolare tenuto dalla Filarmonica della Scala in Piazza del Duomo. Nulla è troppo per la capostipite di tutte le moderne Gran Turismo, nata «per caso» e diventata leggendaria grazie all'armonioso equilibrio che esprimeva carattere, eleganza tipicamente italiana. Ancora oggi la sua linea a curve morbide, affusolata, per i tempi davvero rivoluzionaria, può considerarsi emblema assoluto di sportività: così seppe concepirla Nuccio Bertone nel lavoro in team con il cognato Tiberio Gracco de Lay, Felice Mario Boano e Franco Scaglione. La scommessa cbe regalò al mondo un modello-simbolo è datata 1952, l'Italia del pre-boom. La Finmeccanica promuove una sottoscrizione obbligazionaria cui abbina un concorso a premi. In palio per i vincitori c'è «ima berlina Alfa Romeo di nuovo modello». Dovrebbe essere la Giulietta, il cui sviluppo ad Arese procede però a rilento: quando si presentano i vincitori, dell'ambito premio esiste soltanto il motore. Per evitare all'Ili una figuraccia, Rudolph Hruska ha un'idea geniale: ci pensi Bertone. Alla Carrozzeria torinese viene affidato il compito di «vestire» in fretta e furia quell'incompiuta con un abito sportivo. La Giulietta Sprint nasce così, figlia di un'emergenza industriale. Bertone si ispira alla mitica 1900 Sprint del 1951 e alla successiva versione Super Sprint: la più veloce due litri dei suoi tempi (190 all'ora: im missile), prima Alfa a inaugurare la filosofia sportiva del coupé veloce a,due posti più due, battezzata appuntò conl'appellativo di Sprint.e.pap^e di esibire il primo cambio a cinque marce nella produzione di serie. La versione coupé della nuova 1300, il cui progetto iniziale prevedeva una produzione limitata a 500 e poi a 1000 esemplari, viene presentata in primavera al Salone di Torino del 1954. Un successo entusiasmante, oltre ogni previsione. Si scatena la caccia alle prenotazioni: già 700 al termine della rassegna torinese. Nonostante la modesta cilindrata (1.290 ce, 65 .C;y),ìa Giulietta Sprint^gggiaprtì- stazioni fantastiche e tocca i 165 km l'ora (che saliranno poi a 170). La Bertone non possiede attrezzature sufficienti per fronteggiare la cadenza produttiva richiesta, 32 vetture al giorno, ma Nuccio non si scoraggia: lo stabilimento di corso Peschiera, a Torino, si attrezza per produrre in serie le carrozzerie, che vengono completate della parte meccanica presso l'Alfa del Portello. Poi viene inaugurato lo stabilimento dì Gmgliasco. «Quella mac- diinà - ricoaBèljlli Bertone, presi dente della Carrozzeria e oggi ospite d'onore - ci fece compiere una svolta, trasformò l'artigianato della Bertone in industria. E ci entusiasmò. Tante volte ho pensato come sarebbe cambiata la storia dell'azienda, se non avessimo costruito la Giulietta Sprint. Nuccio non si affezionava mai particolarmente a un modello, ma di questo era innamorato. Abbiamo usato una Sprint turchese per molti anni, oggi ha un posto d'onore nel rinnovato Centro Stile di Caprie». Dal 1954 al 1965 la Giulietta Sprint viene prodotta in quasi 40 mila esemplari, abbinati a due motorizzazioni: 1290 e 1570 ce. Occorrono anni di attesa per averne una, mentre Bertone è costretto ad ampliare ulteriormente gli stabilimenti e ad affidare parte del lavoro all'esterno. L'avveniristico progetto industriale si moltiplica, originando versioni particolari come la Sprint Veloce, la Sprint Speciale e la SZ progettata dalla Zagato. La sua carrozzeria verrà usata anche con la meccanica più potente della Giuba. Un successo straordinario che si ripeterà, alla grande, con la Giuba Sprint GT, rimasta in catalogo tra il 1963 e il I 976 e costruita in 225 mila esemplari. Grazie anche (soprattutto) a questi due modelli «cult» l'Alfa Romeo decollerà. E il mito di Bertone verrà ingigantito. Oggi la Giulietta Sprint ha una grande erede, l'Alfa Romeo GT. Cinquant'anni fa l'idea geniale del Carrozziere salvò l'I ri da una figuraccia L'Alfa Romeo Giulietta Sprint fu presentata al Salone di Torino nel '54

Persone citate: Biscione, Daniele Bandiera, Felice Mario Boano, Franco Scaglione, Gabriele Albertini, Giulietta Sprint, Nuccio Bertone, Rudolph Hruska, Tiberio Gracco De Lay, Zagato

Luoghi citati: Arese, Caprie, Italia, Milano, Torino