«I globi del mistero, show di 3 minuti in Italia»

«I globi del mistero, show di 3 minuti in Italia» LA TESTIMONIANZA DI PAOLO CANDY PELl'OSSERVATORIO PEI MONTI CIMINI «I globi del mistero, show di 3 minuti in Italia» L'astronomo: emanavano una luce omogenea e costante, diversa da quella delle stelle Intervista Gabriele Beccaria ERANO 16 in Messico. Erano 3 in Italia. La legge delle coincidenze ha voluto che nelle stesse ore in cui il ministero della Difesa messicano rendeva note le straordinarie immagini dei globi luminosi un avvistamento simile avvenisse al Centro astronomico dei Monti Cimini, non lontano da Viterbo. Mentre i 16 oggetti misteriosi si muovevano freneticamente intomo al bimotore, i 3 si sono esibiti davanti a una quarantina di persone, in formazione perfetta. Paolo Candy è il direttore del Centro, è considerato il maggiore studioso italiano di fenomeni atmosferici ed è ancora stupito da questa esperienza che di normale non ha nulla. Gli Ufo c'erano, visto che Ufo è l'acronimo di «unknown flying objects», oggetti volanti non identificati. «Studio il cielo da oltre 20 anni e solo un'altra volta avevo osservato un oggetto non identificato». Racconti che cos'ha visto. «Ero al Centro con due classi di ragazzi. Parlavo dei satelliti artificiali, quando siamo usciti sul piazzale, un punto spettacolare a 800 metri d'altezza. Ho alzato lo sguardo verso lo zenit e alle 22 e 42 del IO maggio ho visto 3 punti luminosi come stelle che procedevano insieme. Ho subito pensato a un'allucinazione e invece erano là, in movimento, e tutti - io, i ragazzi e i professori - li stavamo guardando, stupefatti. C'erano per davvero». Come si comportavano? «Si spostavano all'unisono senza mai variare la forma a triangolo. Sono apparsi nella zona del cielo tra la corona boreale e Bootes. Erano 3 luci costanti». Quindi non brillavano, come invece dovrebbero brillare le stelle? «No. Erano omogenee, con un'intensità di terza magnitudine. A occhio nudo si muovevano lentamente, ma, data l'enorme altezza, a una velocità reale elevata: apparivano come una formazione in orbita». Poi che cos'è successo? «Hanno continuato a spostarsi, finché, dopo 2-3 minuti, sono state eclissate da alcuni banchi di nuvole». Perché esclude che si trattasse di un satellite? «Perché a quell'ora e in quel settore del cielo ci poteva essere solo il "Cosmos", ma i satelliti hanno una dinamica totalmente diversa: non avendo luce propria, riflettono quella del sole. I 3 punti, invece, sono rimasti luminosi anche quando sono entrati nell'ombra terrestre». Allora, che ipotesi si è fatto? «Se non si trattava di un satellite, potremmo essere stati testimoni di un esperimento militare: sappiamo che gU Usa stanno testando velivoli in grado di viaggiare nella stratosfera. Oppure c'è la terza ipotesi; oggetti sconosciuti, in orbita, con una traiettoria. Di sicuro non si è trattato di fenomeni naturali». Quanto erano simili a quelli avvistati dagli aviatori mess icani? «Loro li hanno visti sui radar e all'infrarosso, noi a occhio nudo. Inoltre quelli erano nell'atmosfera, questi in orbita». Quando ha visto un fenomeno simile? «Il 19 luglio 2003: era una sfera, a 70 gradi d'altezza, con una luce superiore a quella emanata da Venere: proveniva da Sud, poi di colpo ha fatto una curva a quasi 90 gradi ed è scomparsa».

Persone citate: Gabriele Beccaria, Paolo Candy

Luoghi citati: Italia, Messico, Usa, Viterbo