«Le telecamere ci spiano, toglietele»

«Le telecamere ci spiano, toglietele» GLI INQUILINI DI UN CONDOMINIO CITANO IN GIUDIZIO UNA FARMACISTA «E' VIOLAZIONE DI PRIVACY» «Le telecamere ci spiano, toglietele» Giorgio Ballano Battaglia di principio o gazzarra da baJ&atoio? Un'iniziativa per la tutela della «privacy» o una semphce hte condominiale andata troppo in là? E' il dilemma che si trova ad affrontare il giudice Paolo Gallo, davanti al quale ieri mattina si è aperto un curioso processo. Sul banco degh imputati è finita una farmacista di 53 anni, Adriana Morigi, titolare dell'esercizio di via Nicola Fabrizi 102, accusata di «interferenze illecite nella vita privata» (reato previsto dall'articolo 615 bis del codice penale e punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni). A trascinare in giudizio la dottoressa Morivi sono stati tre condomini, infunati per via delle telecamere installate dalla farmacista neh'androne del palazzo. «Ci sentiamo spiati notte e giorno», hanno spiegato i residenti, «in questo modo viene sistematicamente violato il nostro diritto alla riservatezza». «Siamo bersagliati da rapine e furti persino in magazzino - è stata la giustificazione della dottoressa le telecamere servono soltanto a tenere lontani ladri e malviventi». La guerra della privacy è però soltanto l'ultimo capitolo di una «querelle» che si trascina da svariati anni. E nel ruolo di protagonisti ci sono sempre loro due : la farmacista Adriana Morigi e il condomino Domenico Gucciardi, promotore della crociata contro l'occhio indiscreto delle telecamere. Se Gucciardi è riuscito nell'intento di far rinviare a giudizio la «nemica» storica, è anche giusto sottolineare che sul suo capo pendono un processo per ingiurie davanti al giudice di pace e un'indagine penale per danneggiamenti: l'uomo ha deciso di farsi giustizia murando e rendendo inutilizzabili le apparecchiature di sorveghanza. Ora a dirimere la questione sarà un giudice, che nella sua sentenza potrà prendere atto anche del pronunciamento del Garante della Privacy." l'autorità presieduta da Stefano Rodotà ha infatti dichiarato legittima l'iniziativa di Adriana Morigi a patto che l'angolo visuale delle telecamere venisse ridotto alle sole porte della farmacia. «Cosa che è puntualmente avvenuta», dicono i legali della farmacista, Frida Scicolone e Alberto De Sanctis. «Inoltre - aggiungono i difensori - gli inquilini del palazzo erano stati avvertiti dell'installazione delle telecamere e quasi tutti si erano detti d'accordo». «Chiederemo un risarcimento per i danni morali - annunciano gh avvocati di parte civile. Alfonso Picardi e Erik Falerni - perché gh strumenti per la videosorveghanza erano nascosti e non c'era nessun cartello che avvertisse della loro presenza». Ieri mattina sono stati interrogati i primi testimoni, ma né Gucciardi né gh altri due denuncianti si sono presentati in aula. C'era invece un altro inquilino, che ha difeso la presenza delle telecamere: «Mi hanno fatto comodo, ho scoperto chi mi aveva rubato in cantina». Il processo è stato aggiornato al 4 ottobre. Il presidente deh'Ordine dei farmacisti, Piero Sampietro, non vuole entrare nel mento di quella che definisce «ima hte condominiale». Ma prende posizione sui metodi di autodifesa fai-da-te. «L'Ordine non è a favore di questo «far-west» della sicurezza e stiamo lavorando da più di im anno con le forze di polizia, la Prefettura e la pubblica amministrazione per chiedere sostegno, anche economico, per aiutare tutte le farmacie ad adottare sistemi di sicurezza adeguati e standardizzati, per la tutela di tutti, prima di tutto del cittadino ma anche del faimacista che lavora in farmacia come dipendente e del farmacista titolare».