Partite truccate, il calcio nel fango delle scommesse
Partite truccate, il calcio nel fango delle scommesse COINVOLTE DODICI SOCIETÀ' DI SERIE A, B, C. SOTTO ACCUSA ANCHE CHIEVO, REGGINA E LECCE. ACCERTAMENTI SULL'UDINESE Partite truccate, il calcio nel fango delle scommesse «C'era un accordo con la camorra», indagati tre giocatori del Siena Fulvio Wiiione NAPOLI Diciaimove pagine con in calce le firme di Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice, sostituti procuratori deUa Direzione distrettuale antimafia. Dentro c'è di tutto: camorristi o presunti tab e faccendieri che combinano gb affari più svariati, ma soprattutto un pool di calciatori la cui attività più redditizia non sembrerebbe essere dar pedate a un pallone, ma «aggiustare» le partite dell'ultimo campionato per poi scommettere a colpo sicuro nel circuito legale. L'inchiesta che apre un altro squarcio sui segreti inconfessabiU dello sport è ancora alle prime battute. Il bilancio, per ora, è di tredici indagati e dodici società perquisite. Gli atleti nel mirino dei magistrati sono cinque, sospet¬ tati di avere «addomesticato» almeno sette partite: Lecce-Siena, Crotone-Fermana, LumezzaneSassari Torres, Taranto-Catanzaro, Ascob-Piacenza, Chievo-Reggina, Chievo-Siena. I responsabib di tutti i club smentiscono ogni possibile coinvolgimento al bvello societario. Per i calciatori e per altre cinque persone l'ipotesi di reato è l'associazione a delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva: avrebbero compiuto «atti fraudolenti finalizzati al raggiungimento di risultati diversi da qvielb conseguenti al corretto e leale svolgimento delle partite di calcio». Più grave è la posizione degli ultimi tre indagati, sospettati di associazione a delinquere di stampo camorristico anch'essa finabzzata, fra l'altro, a «conseguire indebiti vantaggi economici che si realizzano attraverso scommesse sui risultati alterati degb incontri». Ma il lavoro degb inquirenti è ancora lungo. La procura sta tentando di dare volti e nomi ad altri calciatori che avrebbero partecipato alle combine. I due magistrati, inoltre, spulciano in queste ore i documenti acquisiti dai carabinieri durante le perquisizioni eseguite nelle sedi di Ascob, "Catanzaro, Chievo, Crotone, Fermana, Lecce, Lumezzane, Piacenza, Reggina, Sassari Thorres, Siena e Taranto. I pm stanno inoltre approfondendo la posizione dell'Udinese. E' nel Siena che mibta la maggior parte dei calciatori finiti nei guai. Gb avvisi di garanzia hanno raggiunto Generoso Rossi, portiere della squadra toscana fino all'aprile scorso, i suoi compagni di squadra Roberto D'Aversa e Nicola Ventola, Salvatore Ambrosino del Grosseto e Vincenzo Onorato, ex della Juve Stabia. Sarebbero in corso accertamenti anche nei confronti dell'altro attaccante del Siena Enrico Chiesa. I tre sospettati di associazione a delinquere di stampo mafioso sono Giacomo Cavalcanti, per gb amici «'o poeta», che giura di non aver più nuba a che fare con la malavita ma che i magistrati definiscono «noto camorrista», il napoletano Antonio Di Dio, funzionario di banca e consigbore circoscrizionale indicato come il referente di Cavalcanti, e Luigi Ferone, soprannominato «Giggino Settebellezze» imparentato con il «poeta». Lo scandalo è scoppiato ieri mattina con il fragore di una bomba nel mondo del calcio, quando i carabinieri si sono presentati nella sede del Siena per ima perquisizione. E' stato il presidente del club. Paolo De Luca, a spiegare che «è in corso un'inchiesta sube scommesse in tutt'Italia, ma noi siamo parte lesa». L'indagine di cui parla il patron dei bianconeri è partita dalle confessioni' di boss un pentito, Luigi Giubano, che ha riempito centinaia di verbab di interrogatorio sugb affari deba camorra. Il «padrino» ba detto, fra l'altro, che Giacomo Cavalcanti, già accusato di aver pianificato «numerosi omicidi avvenuti negb Anni Ottanta», non si era affatto distaccato dall'organizzazione: daba sua nuova residenza, a Verona, «'o poeta» era in realtà «pienamente inserito». Mesi di controlb e intercettazioni hanno confermato il racconto di Giubano. Così affermano gb inquirenti che sono inciampati quasi per caso m un personaggio che mai prima d'ora aveva avuto a che fare con la giustizia: Antonio Di Dio, il «referente del boss». Controbando il cebulare di quest' uomo, un pobtico che ha mibtato «nelle file di Forza Itaba, e poi nel raggruppamento che fa capo a Mario Segni (che smentisce, n.d.r.)», ed è impegnato «neba campagna elettorale per le prossime elezioni europee», i magistrati hanno scoperto il gioco debe partite truccate. Di Dio e un suo nipote, Angelo MazzeUa di Bosco, erano in contatto con Rossi che, come sostengono gb inquirenti, «ha evidenziato di essere partecipe di una stabile e articolatissima organizzazione, costituita anche fra persone non tesserate, che ha lo scopo di condizionare preventivamente alcuni risultati di incontri di calcio, perché sia possibile scommettere attraverso punti Snai o, più frequentemente, attraverso bookmakers esteri, con cui ci si cobega via Internet con la certezza di conseguire grosse vincite». A quanto ammontavano le vincite? Anche «trenta-quarantamila euro», si è lasciato sfuggire Rossi in una telefonata. L'ex calciatore del Siena è stato convocato ieri in procura, ma si è avvalso deba facoltà di non rispondere. Altri calciatori sono stati interrogati in altre città. A Verona i carabinieri hanno sentito in quabtà di testimoni l'abenatore del Chievo Luigi Del Neri, b capitano deba squadra Lorenzo D'Anna e il direttore generale Lorenzo Sartor. Sono state messe a verbale, in Toscana, anche le dichiarazioni dei dirigenti del Siena.
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