«Ecco come per vendetta macelliamo un americano» di Paolo Mastrolilli

«Ecco come per vendetta macelliamo un americano» ILCADAVERESENZATESTATROVATOALLAPERIFERIA DI BAGHDAD «Ecco come per vendetta macelliamo un americano» n un video diffuso da Al Qaeda la decapitazione di un giovane ostaggio Paolo Mastrolilli NEW YORK Si vede un ragazzo seduto per terra, con la barba incolta e il collo scoperto, circondato da cinque uomini incappucciati. Uno di loro legge la sentenza e poi lo decapita con un coltello, scannato come Daniel Pearl in Pakistan. I terroristi fedeh ad Abu Musab al-Zarqawi, l'alleato di al Qaeda in Iraq, hanno deciso di girare un video con la loro ultima barbarie, e renderlo pubblico come punizione per le torture contro i prigionieri nel carcere di Abu Ghraib. Nick Berg, un ragazzo della Pennsylvania di 26 anni, era andato in Iraq a ricostruire antenne per le comunicazioni, con la sua piccola azienda personale. Il 9 aprile scorso era scomparso, nello stesso giorno in cui la guerrigba aveva assabto un convoglio della «Kellogg Brown S- Root», una sussidiaria della multinazionale Halliburton impegata nelle commesse per la ricostruzione. In quell'assalto erano stati catturati sette lavoratori civili, tra cui Thomas Hamill, e due militari. Hamill è scappato il 2 maggio scorso, quattro civib e un soldato sono stati ritrovati morti, mentre due impiegati della Kbr e un militare restano dispersi. Il cadavere di Bei-g, invece, è stato itìtltojcato ieri mattinaTèul ciglio di i una strada di Baghdad, dove passava una pattuglia americana. Aveva le mani legate dietro la schiena ed era decapitato. Qualche ora dopo, sul sito internet del gruppo Muntada alAnsar, gli inquirenti hanno scoperto come era stato ucciso. Su quella pagina della rete, utilizzata spesso da formazioni vicine ad al Qaeda per i loro messaggi, c'era un video intitolato: «Abu Musab al-Zarqawi mostra come viene macellato un americano". Nel filmato si vede un ragazzo in piedi davanti ad un muro, che parla alla telecamera: «Il mio nome e' Nick Berg, mio padre si chiama Michael e mia madre Suzanne. Ho una fratello e una sorella, David e Sarah. Vivo a Philadelphia». Indossa una tuta arancione, che ricorda quelle usate per i prigionieri di al Qaeda rinchiusi a Guantanamo. Finita la sua breve dichiarazione, gb uomini incappucciati lo spingono sul pavimento. Nick si siede e uno dei terroristi comincia a parlare, leggendo da un foglio: «Per le madri e le mogb dei soldati americani, vi diciamo che abbiamo offerto all'amministrazione degb Stati Uniti di scambiare questo ostaggio con alcuni dete- nuti nel carcere di Abu Ghraib, ma loro hanno rifiutato». Quindi il terrorista incappucciato continua: «Perciò vi dico che la dignità degb uomini e delle donne di Abu Ghraib, così come quella di molti altri, non può essere redenta se non con il sangue e con le anime. Voi non riceverete altro da noi, solo bare dopo bare. Persone macellate in questa maniera...». A quel punto gb uomini incappucciati scoprono il collo di Berg e tirano fuori un lungo coltello. La lama affonda nella carne e lui urla, mentre i terroristi gridano «Allah è grande"»per coprire i suoi gemiti. Poi uno dei sicari prende per i capelb la testa decapitata e la mostra alla telecamera. Berg viveva a West Chester, vicino Philadelphia, dove aveva una piccola impresa. Era andato in Iraq a ricostruire antenne per le comunicazioni, senza rapporti diretti con il Pentagono, ma il 9 aprile scorso era scomparso. La madre Suzanne ha saputo ieri mattina che il cadavere era stato ritrovato mutilato lungo una strada di Baghdad: «Per settimane - ha detto - ho chiesto informazioni alle autorità americane, ma non erano state di grande aiuto. In pratica avevo finito per fare le indagini tutta da sola». Appena le immagini della decapitazione hanno cominciato a circolare, la Casa Bianca ha pubbbcato questo commento: «Le nostre preghiere sono con i famigliari, a cui vanno le condogbanze più sentite. Questo atto mostra la vera natura dei nemici della libertà e della democraiza nella regione. Essi non harmo riguardo per la vita degb uomini. le donne e i bambini innocenti. Noi perseguiremo i responsabib e b porteremo davanti alla giustizia». La Cia sta anabzzando il video, che attribuisce la responsabihtà a Zarqawi, cioè l'uomo di al Qaeda in Iraq che guida il gruppo Ansar al Islam. Non è ancora certo che sia stato lui a decapitare Berg, come dice il titolo, ma la rivendicazione è chiara e coerente con i piani di caos e violenza descritti qualche mese fa in una lettera del terrorista palestinese di origine giordana. Il collega¬ mento con le torture di Abu Ghraib è stato rivendicato mentre il Pentagono discute se pubbbcare circa mille foto e alcuni video sugb abusi compiuti dai soldati americani. NeUe immagini si vedono militari che hanno rapporti sessuab tra di loro, sodomizzano detenuti con una lampada chimica, e cercano di violentare una prigioniera. Abusi gravi che hanno fatto indignare gb Stati Uniti, ma secondo la Casa Bianca spariscono davanti alla brutabtà dimostrata ancora dai terroristi. E' vestito di una tuta arancione come quella usata a Guantanamo Uno dei sequestratori lo sgozza e poi mostra la testa alla telecamera «La dignità degli uomini e delle donne di Abu Grahib può essere redenta solo con il sangue. Da noi avrete bare su bare» Nick Berg l'ostaggio americano decapitato in Iraq in una recente fotografia ìVSviì rtf.J Bt t Il padre di Nick Berg, Michael, confortato dal figlio David nella sua casa di West Chester dopo la tragica notizia