«Perché ferire piazza San Carlo?»

«Perché ferire piazza San Carlo?» LETTERA APERTA AL SINDACO Dl INTELLETTUALI E AMMINISTRATORI TORINESI «Perché ferire piazza San Carlo?» CARO Sindaco il progetto di parcheggio sotto piazza San Carlo costituisce a nostro avviso un'opera azzardata, il cui impatto non è stato valutato sufficientemente e i cui ipotizzati benefici non giustificano i probabili danni. Come Lei sa, rispetto a quest'opera sussistono opposizioni che vanno ben al di là di singoli esponenti della sinistra ambientalista e coinvolgono una larga parte dell'opinione pubblica. Le assicuriamo che non ci sono posizioni pregiudiziah e neppure ragioni politiche nella richiesta di una sospensione di un così discutibile progetto. Né ci convince l'osservazione che tale opzione significherebbe «aspettare troppo per rendere Torino più bella». Quest'obiettivo, che abbiamo certo in-comune, sarebbe piuttosto messo in pericolo, anziché promosso, se si volesse continuare a non ascoltare le numerose e qualificate obiezioni che vengono mosse al progetto.. Le osservazioni contenute nella Sua risposta alla lettera di Amedeo di Savoia non fugano le nostre pre¬ occupazioni. Prendiamo atto della sua assicurazione circa la fine dei lavori entro il 2005. Ma ci permettiamo di dubitare che un così delicato progetto risulti immune ai ritardi che hanno afflitto altre opere. Una scadenza tanto ravvicinata rischia di non essere compatibile con l'obiettivo di operare senza danneggiare la piazza e acuisce le nostre preoccupazioni. La stessa deroga al decreto ministeriale, indispensabile per, ridurre le «maledette» griglie che già feriscono altre piazze torine- si, costituisce di per sé un passaggio non scontato. Anche il presunto assioma secondo il quale «bisogna trovare degh spazi sottoterra per un numero equivalente di auto» non ci appare dimostrato. La localizzazione deve proprio essere sotto piazza San Carlo? E per quale numero? Il numero, del resto, dipende da molte variabili (dalle tariffe della sosta alle abitudini di mobilità). E del resto, traffico e sosta si-possono assai più agevolmente regolare con semplici ordinanze, senza apportare alla piazza e alle sue adiacenze ferite non reversibili che costeranno alla Città 13 milioni ben più fruttuosamente impiegabili. Poiché ci aspettiamo interesse e disponibilità a utilizzare opzioni diverse, ci auguriamo che lei vogha riconsiderare la questione. Giorgio Ardito, Pier Luigi Baìma Bellone, Giorgio Balmas, Guido Davico Bonino, Elisabetta Galeotti Ferraresi, Walter Giuliano, Gigi Rivalta, Vittorio Teslo, Marziano Gugiielminettì, Diego Novelli, Margherita Oggero, Ugo Perone, Fulvia Raineri; Luigi Quarello

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