I vescovi: ecco come scegliere i candidati di Marco Tosatti

I vescovi: ecco come scegliere i candidati I vescovi: ecco come scegliere i candidati Marco Tosatti Città del Vaticano Cattolici, votate: una presa di posizione senza precedenti da parte dei vescovi europei esorta i fedeli dei venticinque membri dell'Unione Europea a recarsi alle urne, e a votare bene. Ma La Commissione delle Conferenze Episcopali fa di più: indica un «decalogo» di criteri, e di temi, una griglia in base alla quale giudicare i candidati, per vedere se rispondono o meno ai requisiti necessari per meritarsi il voto dei credenti. Al primo posto, c'è il «Rispetto per la vita». Anche se il Parlamento europeo non ha competenza in materia di aborto o eutanasia, «promuoverà il rispetto per la vita umana in ogni fase» dell'esistenza? Subito dopo viene la «salvaguardia del creato»: qui il Parlamento europeo ha un'influenza decisiva. I candidati devono impegnarsi a privilegiare leggi che difendano «il mondo che Dio ha creato per noi e per le generazioni future», rispetto a obiettivi a breve termine. Il «Bene comune» viene al terzo posto, nella lista; una società basata sulla crescita economica sostenibile, e solidale con i più poveri e più vulnerabili «è più necessaria che mai». Quarto: «Appoggio per la famiglia». I parlamentari europei cristiani devono trovare un equilibrio fra «il rispetto per la diversità e l'appoggio alla famiglia fondata sul matrimonio come cellula base della società», anche se le leggi europee hanno un impatto indiretto su questo tema. Nel quinto punto, «Educazione, cultura e gioventù» si tocca un tasto delicato, e cioè «il diritto dei genitori di scegliere liberamente l'istruzione per i loro figli, senza discriminazioni economiche e in base alle loro convinzioni»; in pratica, il sistema dei «buoni scuola» spendibili sia nel sistema pubblico che in quello privato. Il sesto comandamento è «Accogliere gli stranieri». Il nuovo Parlamentò deve continuare nell'impegno mostrato da quello uscente «per assicurare un trattamento giusto e umano per i rifugiati e gli emigranti». Delicatissimo il punto sette: «Pace, sicurezza e libertà». I parlamentari europei saranno impegnati a equilibrare «il bisogno di sicurezza con il rispetto della dignità umana», e a incoraggiare azioni «che colpiscano le cause radicali del terrorismo, promuovano la soluzione pacifica dei conflitti e sostengano la legge internazionale». Strettamente legato al precedente è il «comandamento» successivo, «Giustizia per i poveri del mondo». Le politiche europee su sviluppo e commercio interessano direttamente le condizioni di vita dei più poveri. I parlamentari cristiani devono dare vita a quella che «la Chiesa chiama opzione preferenziale per i poveri». Al nono posto sta l'Onesta nella vita pubblica». Il Parlamento europeo, suggeriscono i vescovi, sostenga «un codice di condotta etica per garantire onestà, trasparenza e probità» sia fra i parlamentari che nel sistema europeo. «Unità nella diversità grazie alla sussidiarietà»: promuovere la democrazia europea, e allo stesso tempo rispettare le diversità culturali, sociali e politiche. «Dialogo fra le religioni», precede l'ultimo punto: «La nostra eredità cristiana»: : cogliamo quest'occasione, - scrivono i vescovi - per richiamare la proposta fatta con altre chiese per un aperto e esplicito riferimento nel preambolo del Trattato Costituzionale all'eredità cristiana dell'Europa».

Luoghi citati: Europa, Quarto