Accordo su Melfi Mordilo: avanti col piano di rilancio

Accordo su Melfi Mordilo: avanti col piano di rilancio .- , 1 "EWZAC liUSA ALL'ALBA, DA II lHI SERA LA SATA E'TORNATA A PR 5URRE Accordo su Melfi Mordilo: avanti col piano di rilancio Aumenti medi di 105 euro in 3 rate, cambia l'organizzazione dei turni L'ad del Lingotto: l'onere è significativo ma compatibile con i progetti Federico Monga Tra venti mesi gli operai della Fiat di Melfi guadagneranno come tutti i dipendenti del gruppo. L'intesa è stata raggiunta, all'alba di ieri. Azienda e sindacati, dopo una notte di faccia a faccia, si sono stretti la mano alle 7 meno un quarto. L'aumento medio a regime, ovvero nel gennaio del 2006, sarà di 105 euro lordi il mese. L'ultima parola spetta adesso all'assemblea dei lavoratori dello stabilimento lucano. Ma già da ieri sera sono stati tolti i presidi e tutti sono tornati a lavorare. «È positivo - è stato il primo commento di Giuseppe Morchie, amministratore delegato del gruppo torinese - che alla fine abbia prevalso quel senso di responsabilità che avevamo indicato sin dall'inizio come indispensabile». Il top manager, come da suo costume, mette con estrema chiarezza sulla bilancia costi e benefici: «L'intesa, che abbiamo sempre cercato ha naturalmente per l'azienda un onere significativo. Consente però di superare, in modo definitivo e con una modulazione compatibile con l'obiettivo di risanamento e di rilancio di Fiat Auto, le differenze retributive tra Melfi e gli altri insediamenti produttivi. Ora andiamo vanti con il piano di rilancio». Morchio ha ribadito la «centralità strategica» della fabbrica di Melfi all'interno del piano di rilancio dell'auto grazie alla sua «grande capacità competitiva a livello intemazionale». L'intesa su Melfi rappresenta un traguardo importante anche per i sindacati che sono riusciti, nonostante qualche sbandamento e qualche smarcamento soprattutto nella parte iniziale della protesta, a mantenere una sostanziale unità di fronte ad una prova difficile. LA PARTE ECONOMICA. La maggiorazione del salario avverrà per gradi. Il 500Zo dal luglio prossimo, il 250Zo dal luglio 2005 e il restante 250Zo da gennaio 2006. Sparisce il riferimento alla redditività. Viene previsto così un aumento pari a un terzo della differenza salariale tra Melfi e gli altri impianti sul lavoro notturno già dal prossimo luglio e i restanti due terzi scaglionati al gennaio 2006. A Melfi attualmente il lavoro notturno è al 450Zo, negli altri stabilimenti è al 60,5 0Zo. Passerà a luglio 2004 al 52,5, a luglio 2005 al 56,5 e, infine, a luglio 2006 raggiungerà il 60,50Zo. Il lavoro serale (attuahnente al 250Zo, altrove al 27,5) passerà a luglio 2004 al 26,5 e a luglio 2005 al 27,5. PREMIO COMPETITIVITA. Ogni anno a luglio verranno corrisposti 240 euro derivanti dall'accantonamento mensile di 20 euro relativi alla parte variabile del premio di competitività. Entro luglio 2006 spariranno dall'indice di assenteismo, le assenze per assistere i portatori di handicap e per i congedi parentali, i permessi sindacali retribuiti per le Rsu e per donazione di sangue e per la dialisi. ORARIO. La «doppia battuta», ossia la ripetizione per due settimane consecutive dello stesso turno, sparirà dal prossimo luglio. Il nuovo schema degli orari prevede una settimana con sei giorni lavorativi e una con quattro, con due giorni di riposo consecutivi. Da gennaio 2005 l'orario giornaliero passerà dal 7 ore e 15 minuti a 7 ore e 30 con mezz'ora di mensa a fine turno. DISCIPLINA. E' stata istituita la commissione «conciliazione e prevenzione» per esaminare «particolari casi di provvedimenti disciplinari (sospensione dal lavoro e dalla retribuzione) emessi negli ultimi 12 mesi, che non siano stati definiti o impugnati davanti alla magistratura». Esaminerà anche i provvedimenti che «incorrendo nella recidiva», potrebbero dar luogo al licenziamento. I COMMENTI. La firma dell'accordo su Melfi rappresenta un punto importante per tutti. Per i sindacati che hanno rischiato l'ennesima spaccatura. Guglielmo Epifani, segretario della Cgil: «E' stata premiata la lotta dei lavoratori grazie all'unità sindacale che è sinonimo di metodo democratico»; Savino Pezzotta, leader della Cisl: «Questo lavoro unitario deve valere anche per il futuro». Il segretario della Fim Giorgio Caprioli si dice «contento per questi giovani lavoratori che hanno avuto una sorta di battesimo di fuoco del conflitto sindacale e sono riusciti ad ottene¬ re un buon risultato». Si sente sollevato anche il governo già alle prese con altre dure vertenze. Il ministro del Welfare Maroni apprezza «molto lo sforzo delle parti» e invita «tutti e senza esitazioni a contribuire al piano di rilancio». H collega alle Attività Produttive Marzano auspica che «con gli stessi metodi si superino le difficoltà anche in Alitalia e Parmalat». Secondo Rocco Buttigliene «il riequilibrio è giusto». Gongola anche Fausto Bertinotti che nella vertenza Melfi vede addirittura un momento storico: «Per la prima volta dopo 25 anni c'è un'inversione di tendenza nelle relazioni sindacali. Le rivendicazioni dei lavoratori sono passate». 1

Persone citate: Fausto Bertinotti, Federico Monga, Giorgio Caprioli, Giuseppe Morchie, Guglielmo Epifani, Maroni, Marzano, Morchio, Savino Pezzotta, Secondo Rocco

Luoghi citati: Melfi