Altre foto di sevizie, gli abusi non erano casi isolati di Paolo Mastrolilli

Altre foto di sevizie, gli abusi non erano casi isolati IL 19 MAGGIO IL PRIMO MILITARE AMERICANO SOTTO PROCESSO Altre foto di sevizie, gli abusi non erano casi isolati E Amnesty: Blair sapeva da un anno delle violenze nelle carceri irachene Paolo Mastrolilli NEW YORK Il primo incriminato per le torture nella prigione di Abu Ghraib, il caporale Jeremy Sivits, finirà davanti alla corte marziale il 19 maggio. Ma questa notizia non basta ovviamente a^ placare le polemiche sullo scandalo, fra il New Yorker che si prepara a pubblicare nuove foto e le rivelazioni sugli abusi che continuano a moltiplicarsi. Sotto pressione, il Pentagono ha deciso di mostrare in privato ai parlamentari tutte le immagini non pubblicate, e la Casa Bianca ha alzato le barriere intorno al segretario alla Difesa Rumsfeld, mobihtando il vice presidente Dick Cheney e la consigliera per la sicurezza nazionale CondoleezzaRice. Le nuove foto ottenute da Seymour Hersh del New Yorker mostrano un prigioniero nudo minacciato da cani al guinzaglio. Poi si vede la stessa persona a terra, con una gamba sanguinante. Hersh ha detto di averle ottenute da un membro del 320th Military Police Battalion, ossia un reparto diverso da quello a cui appartenevano Sivits e gh altri sei militari incriminati finora. Questo, secondo lui, significa che le torture erano molto più diffuse e non limitate ad un gruppo ristretto di soldati «sviati». Altri ex prigionieri, infatti, si sono presentati per denunciare abusi in carceri diversi. Issam al-Hammadha raccontato di essere stato arrestato vicino al confine con la Siria dagh americani, che cercavano suo padre, l'ex generale Abid Hammad al-Mahoosh. Lo hanno torturato con scosse elettriche, e il padre, quando si è consegnato, è morto per un infarto provocato dagh abusi commessi anche su di lui. John Warner, capo della Commissione Difesa del Senato, ha rivelato che il Pentagono ha deciso di non nascondere più le foto e i video che possiede, in cui si vedono «atti di sadismo». Però le mostrerà solo ai parlamentari, in privato, e questo ha provocato le critiche del senatore McCain: «E' una precauzione inutile, perché tanto trapeleranno comunque. Tanto vale far vedere tutto e subito, in modo che gh americani possano farsi un'idea». Sul piano pohtico, la questione centrale resta chi abbia ordinato le torture. Il Washington Post ieri ha scritto che nell'aprile del 2003 il Pentagono aveva approvato l'uso di circa venti tecniche eccezionali, per gh interrogatori dei prigionieri a Guantanamo. Le nuove regole consentivano di negare sonno e cibo, esporre i detenuti al caldo e al freddo, usare luci ed altoparlanti, e trattare i detenuti in maniera più dura nel corso deUe sedute di intelligence. All' epoca il comandante di Guantanamo era il generale Miller, nuovo responsabile di Abu Ghraib, che nell'agosto dell'anno scorso aveva visitato le prigioni di Baghdad e secondo Herhs aveva consigliato di applicare gh stessi metodi con gh iracheni. Il Pentagono ieri ha detto che le nuove regole dell'aprile 2003 valevano solo per i detenuti nel campo americano a Cuba, definiti combattenti illegali e privati delle protezioni della Convenzione di Ginevra, però ha ammesso die non esisteva un elenco preciso delle pratiche consentite nell'ex carcere di Saddam Hussein. Il generale Taguba, nel suo rapporto che ha scatenato lo scandalo, ha scritto che la disciplina ad Abu Ghraib era totalmente saltata e i soldati facevano quello che volevano. Il parlamentare repubblicano Steve Buyer, veterano della Guerra del Golfo e avvocato militare, aveva chiesto recentemente al ministero della Difesa di essere riarruolato per verificare il rispetto deUe leggi intemazionali neUe prigioni, ma i leader politici avevano rifiutato. H Pentagono ora spera di placare un po' la polemica con il processo di Sivits davanti alla corte marziale, che comincerà il 19 maggio a porte aperte. Il padre del soldato, però, ha già messo le mani avanti: «Mio figho era stato addestrato come camionista, non come guardia carceraria o membro dell'intelligence militare. Gh hanno ordinato di fare una foto e lui ha obbedito, ma la responsabilità sta più in alto». La Casa Bianca sa che gh obiettivi dei suoi critici sono Rumsfeld e lo stesso presidente Bush, e quindi ha deciso di difendere il capo del Pentagono. Ieri il vice presidente Cheney ha detto che «Rumsfeld è il miglior segretario alla Difesa nella storia degh Stati Uniti, e la gente dovrebbe lasciarlo in pace a fare il suo mestiere». La Rice ha parlato nello stesso modo, smentendo le indiscrezioni del New York Times secondo cui era favorevole alle dimissioni. Qualche crepa, però, comincia ad apparire anche tra i repubblicani. Per esempio il senatore Hagel, veterano decorato del Vietnam, ha parlato così: «Sono in corso molte investigazioni criminali, almeno trenta. La crisi è più profonda e ampia di quanto l'amministrazione capisca. Io penso che sia ancora incerto se Rumsfeld, e il capo degh Stati Maggiori Riimiti Myers, possono conservare il rispetto e la fiducia dei militari e del popolo americano, per guidare questo Paese. Nelle prossime due settimane il presidente dovrà prendere decisioni molto difficili». Un soldato americano seduto sulla schiena di un prigioniero iracheno schiacciato in mezzo a due barelle

Luoghi citati: Baghdad, Cuba, Ginevra, New York, Siria, Stati Uniti, Vietnam