Il club dei potenti debutta a Varsavia di Francesca Sforza

Il club dei potenti debutta a Varsavia LA RIUNIONE DELLA TRILATERAL COMMISSION Il club dei potenti debutta a Varsavia Francesca Sforza inviata a VARSAVIA Si sono aperti ieri a Varsavia i lavori della Trilateral Commission, summit dedicato alla grande pohtica intemazionale e capace di raccoghere ad ogni incontro più di trecento persone con moli strategici nei centri di potere di Asia, Europa e America. Analisti come Henry Kissinger, Harold Brown e Zbigniew Brzezinski, manager come Henning Schulte-NoeUe e Alessandro Profumo, rappresentanti di grandi istituzioni pohtiche e finanziarie come Mario Monti e Lucas Papademos - solo per citarne alcuni - discuteranno nell'edizione 2004 della Trilateral sulle questioni più calde dell'agenda intemazionale, dall'allargamento alla situazione in Iraq, dal conflitto mediorientale alle nuove sfide economiche imposte dalla globalizzazione. «Sono molto contento che sia Varsavia a ospitare quest'anno i lavori della Trilateral - ha detto in apertura il nuovo primo ministro polacco Marek Belka, succeduto da poco a Leszek Miller - A pochi giorni dall'allai^amento, posso dire che il mio Paese è pronto per affrontare la sfida dell'Unione europea ed è disposto ad aprirsi con la massima fiducia ai mercati e ai modelli di sviluppo proposti dagh altri Stati membri». Pur preferendo non intervenire sul dehcato tema della Costituzione europea e sulla posizione che la Polonia assumerà nel corso dei prossimi appuntamenti comunitari, Belka ha lasciato intendere che la situazione, rispetto a qualche mese fa, si è modificata e che le possibilità di raggiungere un compromesso, sebbene non siano ancora precisate, esistono. L'allargamento che piace ai polacchi e di cui si è discusso ieri a Varsavia riguarda soprattutto le possibilità di apertura dei mercati e di scambio economico: «Dalla Polonia e dagh altri Stati entrati da poco nell'Unione - ha detto il presidente di Citigroup International, Stanley Fischer - ci si aspetta che sappiano portare un importante contributo allo sviluppo complessivo dell'economia europea». Non acuime la crisi, ma accompagnarne la ripresa, non assecondarne i ritardi ma stimolarne un aumento della crescita grazie all'immissione di energie nuove nel circuito economico europeo. «La Polonia offre molte possibilità di investimento - osserva Wanda Rapaczynska, presidente del più grande gruppo editoriale polacco. Agorà - ma il nostro sistema è tale da evitare sia la concentrazione di monopoh sia il Far West fiscale». L'esistenza di incentivi per gh investitori stranieri e eh un basso costo del lavoro, in altre parole, non è tale secondo gh osservatori polacchi da creare squilibri nelle economie vicine. Quanto sarà importante l'America per l'Europa dei nuovi arrivati? «L'America è un partner fondamentale - ha detto Belka - Per noi non è antagonista, ma complementare all'Unione Europea».