Dopo il salvataggio Alìtalìa, effetto Cimoli in Borsa di Alessandro Barbera

Dopo il salvataggio Alìtalìa, effetto Cimoli in Borsa BERLUSCONI: «UN'OTTIMA SOLUZIONE, CONFIDO NELLE SUE CAPACITA'» Dopo il salvataggio Alìtalìa, effetto Cimoli in Borsa Il titolo ritorna agli scambi e recupera il 19,7707o. Lufthansa si fa avanti Alessandro Barbera ROMA Il giorno dopo l'accordo politico che scongiura per il momento nuovi scioperi selvaggi e lancia Giancarlo Cimeli alla sua guida, Alitalia torna a fare i conti con il suo immediato futuro. Le poche righe firmate da sindacati e governo non entrano nel merito del punto sul quale la trattativa si era arenata: quali strade intraprendere per risanare in breve tempo la compagnia di bandiera. Ma se l'accordo ha scongiurato l'arrivo di un commissario in senso stretto, Cimoli avrà"quei poteri nei fatti: da ieri l'ingegnere di Fivizzano è presidente e amministratore delegato, ma soprattutto potrà contare su un Consiglio di amministrazione ristrettissimo, da un minimo di tre ad un massimo di cinque persone. Di più. Per almeno un mese ai vertici della Magliana con pieni poteri ci saranno solo altre due persone: il responsabile degli affari legali del Tesoro Roberto Ulissi, cooptato nella riunione del consigho di ieri e Jean-Cyril Spinetta, il numero uno di Air Franca, legata ad Alitalia da uno accordo commerciale e da uno scambio azionario del 20Zo. Il Consiglio di Amministrazione uscente è infatti da ieri dimissionario, mentre il nuovo non arriverà prima del 17 giugno, giorno in cui è convocata l'assemblea chiamata a modificare lo statuto e il numero dei consiglieri. Non è chiaro se i consiglieri saranno più di tre, anche se probabilmente dovrà essere nominato un quarto consigliere per rappresentare le minoranze visto che l'azienda è quotata in borsa. E se i poteri aziendali a Cimeli non mancheranno, la via per il risanamento è comunque in salita: rispetto all'ottimo lavoro fatto alle Ferrovie dello Stato avrà a che fare con una società che lo Stato non può più ricapitalizzare (lo vietano le regole europee) ma soprattutto quotata e sottoposta al giudizio quotidiano degli investitori. Ieri l'arrivo di Cimoli è stato salutato dalla borsa con euforia: H-19,7707o dopo una sospensione prima al rialzo e poi al ribasso. Segnale di fiducia ma anche del fatto che ieri il titolo Alitalia è stato maneggiato soprattutto dagli speculatori. Per il momento, oltre che sulla fiducia dei mercati, Cimoli può contare anche su quella del governo. «Mi sembra un ottima soluzione, confido molto nelle capacità del dottor Cimoli», ha detto il premier Berlusconi, rimasto in disparte dm-ante la trattativa con i sindacati. Cimoli incassa anche l'apprezzamento di un ministro con il quale non ha mai avuto rapporti idilliaci, Pietro Lunardi. «C'era bisogno di un po' di aria nuova, la scelta di Cimoli è un punto di svolta», ha detto in una intervista. Una svolta che però, a giudicare dalle parole dello stesso Lunardi, comincerà da dove la trattativa con i sindacati si era interrotta: «Penso che Cimoli ripartirà dallo schema della holding anche se starà a lui definire le forme e il modello della ristrutturazione». L'accordo firmato con i sindacati dice con chiarezza che il futuro di Alitalia sarà in mani private, e dunque che lo Stato probabilmente manterrà solo una golden share. Ciò che in extremis i sindacalisti hanno voluto far sparire dai sei punti firmati è un inciso di non secondaria importanza: la «fecalizzazione» di Alitalia «sul core busi¬ ness». Mercoledì nette, prima dell'accordo su Cimeli, la trattativa si era arenata proprio su questo punte: una volta separate le attività "core" (il vele) da tutte quelle ad esso non direttamente cellegate, le sigle Alitalia avevano chieste garanzie sul futuro delle società di servizi, destinate a partnership con altri soggetti privati. D'altra parte, in un mercato sempre più libere e competitive il destine delle vecchie compagnie di bandiera sembra essere segnate in questo senso. Ieri anche la tedesca Lufthansa ha annunciate di voler rafforzarsi cedendo tutte le attività non strategiche. «È chiarissimo che usciremo da settori come quello della gastronomia aeroportuale e del catering», ha detto al quotidiane Handelsblatt l'amministratore delegate Wolfgang Mayrhuber. Il gruppo, che al momento dispone di una liquidità di circa 2,5 miliardi di euro, si dice anche interessato all'acquisto di aziende in difficoltà come la Swiss e l'Alitalia. «Dobbiamo essere preparati a tutte», ha detto Mayrhuber, spiegando però di non aver avuto più contatti con la Swiss da quando questa ha avviato la collaborazione con British Airways. In ogni case, un eventuale nuovo accordo con la compagnia svizzera, andrebbe «rinegeziato», perchè «dall'ultima offerta è passato un anno». Fatto l'accordo all'Alitalia silavora per arrivarea strategìe che salvino l'azienda

Luoghi citati: Fivizzano, Roma