Gli spazi urbani di Fresia Tabusso dipinge l'Oriente

Gli spazi urbani di Fresia Tabusso dipinge l'Oriente ANDAR PER MOSTRE Gli spazi urbani di Fresia Tabusso dipinge l'Oriente ANGELO MISTRANGELO D Con la mostra/installazione «Se qualcosa accade», Pierluigi Fresia ritorna ad esporre nelle sale della Galleria Martano di Liliana Dematteis, dopo la precedente personale del 1998. Per questo nuovo appuntamento, l'artista astigiano propone piccoli dipinti con immagini su tele bianche, che hanno il senso di una ricerca legata ad accenni di paesaggio, dì spazi urbani, di «inquadrature di taglio decisamente fotografico». Pagine pittoriche collegate le une alle altre da una sequenza di parole e concetti: «Ho cercato di rubare scrive Fresia - qualcosa alla poesia, soprattutto nel modo di procedere... pause, ripetizioni-rime e frasi più libere...» (sino al 30 giugno, via Principe Amedeo 29, orario: 15,30-19,30, tei. 0118177987). Domani, alle 18, s'inaugura alla Galleria Davico, in galleria Subalpina 30, la personale di Francesco Tabusso, dedicata a un «viaggio in Oriente». Presentato in catalogo da Gianfranco Schialvino, l'esposizione rinnova il clima di una pittura che appartiene alle esperienze torinesi di Giacomo Soffiantino, Mauro Chessa, Romano Campagnoli e Francesco Casorati, a una visione della realtà tradotta in una poetica e candida raffigurazione de «Il casellante della Transiberiana», dove l'insieme della scena mette in evidenza un nudo dì donna, il casellante con la lampada, un cane e lungo le pareti i ricordi e gli oggetti di una vita. E di tappa i tappa s'incontrano il volto del mugiko e quello di Anastasia, l'acquario cinese e la rupe asiatica, un fiabesco notturno e una affascinante donna velata che con una rosa in mano sembra annunciare un momento di pace tra i popoh (sino al 5 giugno, orario: 10-12,30/ 16-19,30, tei. 0115629152). Accompagnata da un testo di Marzio Pinottini, la mostra di Gianfranco Ferroni alla Galleria Narciso, in piazza Carlo Fehce 18, propone 40 opere fra dipinti su tela e incisioni che coprono un arco di tempo dal 1956 al 2001. Dall'autoritratto, che ricorda la lezione di Bacon, ai realistici oggetti del 1962 sino alla delicatissima e metafisica composizione «Equilibri» del 2000, si delinea la misura espressiva di un artista dalla tecnica raffinatissima, sostenuta da una meditata e fantastica definizione di un interno con tavolo, una forbice nello spazio e una bottiglia risolta con una linea beve ed essenziale. Nelle opere grafiche, Ferroni fissa ogni immagine con un segno che esalta il valore della forma immersa nella luce (sino al 29 maggio, orario: 10-12,30/ 15,30-19,30, tei. 011543125). All'Arteregina, in corso Regina Margherita 191/e, mostra di Roberto De Grandis su «Natura volti cose negli spazi interiori della natura», come scrive Francesco De Bartolomeis in catalogo. Diplomato all'Accademia di Urbino, ha realizzato quadri dall'impronta espressionista, contraddistinti da un colore intenso e vitale e dalla strenua energia della linea che definisce una testa d'uomo o una città quasi astratta. La sua indagine sulla realtà esprime l'essenza delle emozioni, delle quotidiane sensazioni e una interiorità rivelata dalla forza dei rossi, dei neri, dei verdi (sino all'S maggio, orario: 15-19,30, sabato 9,30-12,30/ 15-19, tei. 0114732380). Fighe del pittore ottocentista Giovanni Carpanetto. Maria Teresa Audoli, anch'essa pittrice dai toni delicati, è recentenente scomparsa all'età di 92 anni. Le sue opere sono in gran parte legate all'esecuzione di pregevoli nature morte con bottiglie e bicchieri, di composizioni con fiori, di ritratti, che sono stati esposti alla «Promotrice» di Torino e alle gallerie «Gissi» e «Foghato». Alla Gallerìa Narciso opere su tela e incisioni di Gianfranco Ferroni Roberto De Grandis espone all'Arteregina

Luoghi citati: Torino, Urbino