«Merci», Morientes Deschamps vola sul tetto d'Europa di Marco Ansaldo

«Merci», Morientes Deschamps vola sul tetto d'Europa CHAMPIONS LEAGUE: I RAGAZZI DEL PRINCIPATO ELIMINANO RANIERI «Merci», Morientes Deschamps vola sul tetto d'Europa Il gol dello spagnolo ex Real consegna al Monaco il pareggio che vale la qualificazione alla finale del 26 maggio con il Porto Marco Ansaldo inviato a LONDRA Un rumore fastidioso e cupo, il boato dello Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, stava svegliando dal sogno Didier Deschamps. Sotto di due gol dopo 44 minuti sembrava impossibile che il Monaco ribaltasse la situazione e facesse valere il 3-1 dell'andata per entrare in finale di Champions League contro il Porto. Invece è emerso di nuovo il carattere di una squadra che gioca sull'orlo del buirone come un trapezista, capace di trovare il colpo di reni per non caderci mai. Il gol rocambolesco e irregolare di Ibarra (tocco di mano, dopo che la palla colpita di testa da Morientes aveva sbattuto contro l'interno del palo) ha riavvicinato il traguardo appena prima dell'intervallo e Morientes l'ha assicurato con il pareggio contropiede. Il Chelsea duevolte, realizza uncontestatanella ripresa: scambio rapido, taglio intelligente in mezzo all' area per trovarsi da solo di fronte a Cudicini. Ranieri è rimasto rigido come se avesse ingoiato un bastone. L'addio al Chelsea (ieri c'era in tribuna Mourinho, il suo probabile sostituto) si accresce di un altro rimpianto, cosa che non accadrà a Deschamps, comunque finisca la finale, quando saluterà il Monaco. Ha già fatto più del massimo. In meno di ventiquattr'ore Didier mette due tacche importanti alla propria carriera. Oggi incontrerà Pierre Svara, il presidente manager del Monaco, per definire il futuro e la qualificazione alla finale di Gelsenkirchen avrà un peso nella discussione. Deschamps sa di aver spremuto il sugo da un gruppo non così eccellente come dicono i risultati: non può ripetere il miracolo se i monegaschi non hanno i soldi per'trattenere i giocatori importanti e aggiungerne alcuni di rinforzo. Le prospettive sono diverse. Il capitano Giuly andrà in Spagna, il centravanti Prso è a fine contratto, Rothen (fenomenale, lo offrirono alla Juve l'anno scorso, che errore non crederci), Evra e Squillaci hanno richieste e almeno un paio sono destinati a partire. Senza l'intervento della Fed Com Invest, un'altra delle misteriose sigle dei nuovi miliardari di Mosca, il fenomeno Monaco si sgonfia ed è quello che Deschamps vuole scoprire oggi: non gli basta che lo sponsor russo abbia annunciato la trattativa con il Real Madrid per comprare Morientes, quest'anno in prestito. Dopo aver provato sulla propria pelle la pericolosità del centravanti e averlo visto in azione ieri (un gol, due pali, una rete mancata) a Madrid sarebbero da ingabbiare se rinunciassero a riportarlo a casa. Deschamps ha già deciso di andarsene. Cerca solo la conferma alle proprie impressioni, deve trattare un'uscita elegante e poco onerosa perché per contratto dovrebbe restare a Montecarlo ancora un anno: il sogno di molti che vorrebbero vivere, e bene, nel Principato non corrisponde alle sue ambizioni di carriera. Oggi si smuoverà qualcosa. In segreto, però, perchè la stagione non è finita: segna poi Ibarra a rete a dai Blues a Gelsenkirchen il Monaco può diventare la seconda squadra francese ad aggiudicarsi la Champions League (la prima fu il MarsigUa, con Didier capitano), in campionato c'è lo spazio per un sorpasso al Lione, davanti di due punti soli. L'ultima preoccupazione di Deschamps è dare l'annuncio che tra un mese se ne andrà, rovinando il finale. Ma almeno la risposta alla Juve non può rinviarla: ci sono progetti da definire, compreso quello sul nuovo staff nel quale rientrerebbe il preparatore atletico Antonio Pintus, problema tutt'altro che irrisorio visto che Ventrone ha 4 anni di contratto con i bianconeri. Ieri sera l'ex centrocampista juventino aveva tutt'altro a cui pensare: la partita era stata splendida di emozioni, l'epilogo trionfale e meritato per quanto s'è visto nel secondo tempo. Ranieri rimuginerà sulla scelta di non aver usato fin dall'inizio Crespo che davanti alla porta sbaglia meno di Hasselbaink e Gudjohnsen. Con le occasioni avute dal Chelsea (oltre al gran gol di Gronkjaer con un tiro nell' angolo alto e quello di Lampard) la partita poteva finire nel primo tempo: il Monaco era stato salvato una volta dalla traversa e due volte dal portiere Roma, in compenso recriminava sul palo di Morientes sull'l-O e suU'erroraccio dell'attaccante spagnolo al 41'. Ma alla fine, per Deschamps è stato inebriante godersi Stamford Bridge, dove ora ascoltano le note di «Kalinka», la canzone popolare russa, più dei vecchi cori inglesi. La suonano da quando c'è Abramovich. L'incubo di Winston Churchill di vedere i russi sfilare a Piccadilly si sta avverando. È solo una questione di modi, di soldi e di tempo. Il Chelsea segna duevolte, poi Ibarra realizza una rete contestata dai Blues Destini diversi per i due tecnici. Oggi il francese definisce il suo futuro con il presidente Svara L'allenatore italiano lascia invece Londra tra mille rimpianti: il suo successore è il portoghese Mourinho (4-4-2) Mfe (4-4-2) mu Cudicini 6; Mel- Roma 7; Givet 6, chiotSde'stJohn- Squillaci 5,5 (V st son 5,5), Gallas Piasil 6), Rodri5,5, Terry 6, Bridge guez 6, Evra 6,5; 6; Gronkjaer 5,5, Ibarra 6,5, BernarGeremi 6,5 (24' st di 6,5, Cisse 6, Parker 5,5), Lam- Rothen 7,5; Giuly pard 6,5, Cole 5,5; 5 (22" st Prso 5), Hasselbaink 5 (24' Morientes 8 (36' st st Crespo 6), Gu- Nondasv). djohnsen 5. All. Ranieri 5,5 All. Deschamps 7,5 Arbitro:fnsk6 Reti: pt 22' Gronkjaer, 44' Lampard, 46' Ibarra; st 15' Morientes. Ammoniti: Evra, Rothen, Johnson Spettatori:37.132 tdc La partita èfinita: Didier Deschamps consola l'attaccante islandese Gudjohnsen; i! Chelsea si è illuso ma a gioire alla fine è stato il Monaco