Il mondo? Lo salverà un sorriso

Il mondo? Lo salverà un sorriso SUL FILO DELLO HUMOUR E DELLE SUE INCARNAZIONI Il mondo? Lo salverà un sorriso Ernesto Ferrerò RISO e sorriso nelle loro varie incarnazioni (umorismo, comicità, satira, ecc.) non hanno avuto vita facile, nei secoli. Guardati con sospetto dai filosofi (Platone) come momento eversivo, dionisiaco, un po' plebeo, perché comportano, una perdita del controllo di sé. Associati a sovvertimenti carnevaleschi tollerati soltanto come valvole di sfogo di tensioni sociali. Avversati dagli educatori come negazione del bon ton. Subiti a denti stretti dai politici. Guardati con sospetto dalle grandi religioni, perché con la verità rivelata non si scherza. Eppure «spiritoso» viene nientemeno che da «spirito», cioè da qualcuno che siede nel consiglio d'amministrazione della Trinità, ed è ricalcato semanticamente sul greco pneuma, il soffio divino della vita. Malgrado questo, riso e sorriso hanno sempre riscosso alti indici di gradimento, da Aristofane a Orazio e Marziale, da Rabelais e Cervantes a Molière, da Dickens a Campanile, da Gadda ai nostri Frutterò 8- Lucentini, da Chaplin a Benigni, alle fulminanti vignette dei disegnatori satirici d'oggi. Restano un potente correttivo di disfunzioni private e collettive, se è vero che quello che fa scattare la comicità è il contrasto tra il poco che si è e il molto che si vuole apparire (ricco, bello, potente, col- Awersato de dagli educl'umorismorivincita neie nella satirbalsamo so ai filosofi atori ha la sua omanzi . E'un vero iale to...). Ironia e satira servono a rendere più vivibile una società. E inversamente: l'incapacità di sorriso corrisponde a una lettura rigida, bloccata della realtà. Chi non possiede il minimo senso dell'umorismo è un talebano potenziale, pericoloso a sé e agli altri. Negli ultimi tempi il comico si è preso una rivincita anche troppo clamorosa, al punto che l'antico eccesso di deprecazione si è rovesciato in un consumo di massa: impazzano le barzellette, si ride e sghignazza senza guardare troppo per il sottile. Ridere è una cosa seria, recita il titolo di un saggio recente di Donata Francescato. Anche per questo l'elemento comico sarà il motivo conduttore della Fiera intemazionale del libro, da oggi al 10 maggio al Lingotto, insieme alla Grecia ospite d'onore e ai 50 anni della tv. Malgrado il sorriso sia imo degli elementi identitari delle società umane, malgrado se ne siano occupati Freud e Bergson, Nietzsche e Pirandello, il tema resta poco studiato. Motivo di più per parlare, nell'ambito di una grande festa del libro, di come lo humour abbia alimentato nei secoli letteratura, arte, teatro, cinema, tv, la stessa vita quotidiana. In un Paese serioso ma poco serio, abbiamo più che mai bisogno delle illuminanti demistificazioni del sorriso. Sorridere non per rimuovere una realtà sgradevole, ma per capire megUo. Awersato dai filosofi e dagli educatori l'umorismo ha la sua rivincita nei romanzi e nella satira. E'un vero balsamo sociale

Luoghi citati: Grecia