Tava-Rock: sarà la musica che gira intorno

Tava-Rock: sarà la musica che gira intorno Tava-Rock: sarà la musica che gira intorno FPAOIO FERRARI Potrebbe essere un ordinario giorno di traffico, al casello di Quincinetto dell'autostrada Torino-Aosta. Il classico sabato in cui migliaia di auto si indirizzano verso la Vallèe, saltando in velocità questa fetta di mondo sospesa tra la Fiat e il Gran Paradiso, tagliata dalla Dora Baltea e dalla contorta statale numero 26. Invece no, al casello escono in tanti; si seguono i cartelli, grezzi ma efficaci, con la freccia a sovrastare la scritta «TavaRock», e dopo pochi minuti si è pilotati da un'imponente servizio di protezione civile verso le stradine, i prati incolti, gli spiazzi che il piccolo paese di Tavagnasco mette ogni anno a disposizione del pubblico che viene a seguire il festival locale. Tavagnasco conta circa 800 abitanti, e per la quattordicesima edizione del suo raduno, guidata nel programma da Caparezza, Irene Grandi, Neffa, Meganoidi, Lalli, Vallanzaska con decine di altri gruppi, sono arrivate fin qui tra il 24 aprile e il 10 maggio circa 8000 persone. Come se la prossima estate 8 milioni di persone venissero alla Pellerina a seguire i concerti del Traffic Free Festival. Difficile immaginare sviluppi del genere, all'inizio di questa storia. Nessun imprenditore avrebbe investito su un business così strampalato: dietro a questo piccolo miracolo di provincia, infatti, non c'è un boss dello spettacolo, ma un'associazione di volontari che da 14 anni hanno eletto l'evento a priorità esistenziale. Meglio spendere un mese di ferie per organizzare il cartellone, curare l'ospitalità, vedere salire sul palco De Gregori, i Nomadi, Avion Travel, Pitura Freska, Daniele Silvestri, Subsonica, Guccini, Capossela, Litfiba. Elisa, passare acqua fresca a Fiorella Mannoia. Meglio così che quattro settimane anonime sotto il sole di chissà dove; i figli capiranno, del resto a 13 anni hanno la chitarra elettrica al collo e i più piccoli ballano sulle spalle dei genitori.. L'Associazione si chiama Spazio Futuro, è nata da un piccolo ritrovo di appassionati di rock'n'roll indetto nel 1990 tra le spesse mura della sconsacrata Chiesa del Gesù. Da lì ha costruito tutto, un passo alla volta, come si va in montagna. 1993, trasloco nella palestra comunale e primi ospiti estemi, i torinesi Statuto e Fratelli di Soledad. 1996, si erge un tendone, tutto esaurito. 1997, la capienza sale a 3.000 posti, accanto al pienone fatto registrare da De Gregori trovano spazio ben 40 nomi. 1999, per la decima edizione si festeggia con il bagno di folla che saluta Francesco Guccini. 2004, l'edizione appena terminata segna il battesimo di una prima parte della struttura fissa, ferro e cemento armato della zona ingresso promettono una casa definitiva per la Woodstock locale, che di fango è un po' stufa. Anche perchè di mezzo ci sono state due alluvioni. Accompagnate da un momento di impasse: parve a un certo punto che il ricambio generazionale all'interno di Spazio Futuro venisse meno, proprio quando un certo sovradimensionamento aveva portato a moltiplicare palchi e tendoni. Il rilancio partì dal basso, con un nuovo tessuto di concerti capillari organizzati nella zona lungo l'anno; e con la consapevolezza che la crescita è reale solo se compatibile con le forze a disposizione. La base ha risposto, il morale si è ripreso. E Michele Galvano, nella vita commerciante di computer, camicia a quadrettoni di matrice contadina, accento inequivocabilmente balteo, può annunciare, commosso nel suo sabato speciale, l'arrivo sul palco di Caparezza. Dopo i concerti all'arena centrale,il piccolo Club Sport accoglie gli irriducibili della festa; suonano gruppi meno famosi, si tiratardi, i musicisti si mischiano e improvvisano tra panini, piatti caldi, birra, commenti sulla giornata e sul domani. Nel frattempo lo staff di Spazio Futuro scrive a dà alle stampe il bollettino «Rock à la coque», un quotidiano gratuito con curiosità e aggiornamenti. Chi gira per i festival d'Europa ne vede tanti, realizzati con ben altri mezzi, ma questo è di certo più sanguigno. Tavagnasco conta 800 abitanti ma nei giorni del festival sono arrivate oltre 8 mila persone Sul palco sono saliti Caparezza, rene Grandi, Meganoidi, Laidi, Vallanzaska e decine di altri gruppi i i JRENEGRANDI

Luoghi citati: Europa, Quincinetto, Tavagnasco