Tv, reti divise

Tv, reti divise Tv, reti divise Sì di «Porta a Porta» Secco no da «La 7» ROMA La richiesta di silenzio stampa avanzata da Palazzo Chigi ai sob mezzi televisivi e audiovisivi ieri ha precipitato l'azienda pubbbca in una ridda di riunioni, te efonate, consultazioni. In assenza di una direttiva centrale, di cui tuttavia a viale Mazzini si vociferava a tarda sera, Flavio Cattaneo ha chiesto a Giubana Del Bufalo di mettersi in contatto con i diversi direttori e sensihibzzarb. Poi, i direttori di testate giornabstiche come i molti conduttori di programmi di informazione si sono comportati secondo deontologia. La prima testata ad accettare con prontezza la cancebazione deba vicenda-ostaggi dal palinsesto è stata Televideo. Accetta anche U Tgl : «Una scelta di prudenza, tesa aba salvaguardia deba vita dei nostri connazionab», dice b direttore Clemente Mimun. Mentre al Tg3 Franco Di BeUa buttava acqua sul fuoco, facendo sapere che «si tratta di usare qualche cautela in più». A «Porta a porta» la notizia è arrivata pochi minuti prima deba registrazione di una puntata proprio sugb ostaggi: Bruno Vespa ha comunicato ai giomabsti che gbelo chiedevano un rapido «no comment», e ai pobtici che aveva in studio (Ebo Vito ed Obviero Dibberto, tra gb altri) che si sarebbe parlato, sempbcemente, di Iraq. A trasmissione conclusai ha poi fatto sapere che «Porta a porta» accetta U silenzio stampa. Dab'altra parte deb'orizzonte pobtico-televisivo, Giovanni Floris di «Babarò» esprime un'indicazione che è stata evidentemente elaborata di concerto col direttore di rete Paolo Ruffini: «Noi di "Babarò" siamo sempre stati cauti ed attenti, eppure eravamo in onda in alcune debe serate più calde e debcate per il sequestro. Continueremo a lavorare con buon senso. Chiaro che non si ottiene per decreto». La valutazione è anche che forse c'è una stretta neUe trattative, che esse potrebbero giungere a buon fine. Il sindacato intemo aba Rai, l'Usigrai, ha invece emesso ima nota firmata pure daba Federazione nazionale deba stampa, del tutto contraria al silenzio stampa, «fl presidente del Consigbo non può chiederla», vi si legge, ma «al massimo limitarsi ad invitare a maggior cautela», rispettando «indipendenza debe testate ed autonomia dei direttori responsabib» e «rispettando soprattutto b diritto-dovere di informare». Una dichiarazione di inevitabbe difesa del diritto di cronaca, ma che si chiude con un significativo passaggio: poiché b comunicato di Palazzo Chigi d riferiva a «notizie contraddittorie, inattendibib e pericolose» si ricorda che tab possono essere «anche quebe istituzionah». La preoccupazione, nei corridoi di Saxa Rubra, è che «si tenti di precostitmre una condizione per la quale si possano poi accusare i giornalisti di essere in qualche modo responsabib se qualcosa non andasse bene neba vicenda degb ostaggi». Mentre anche Sky News aderisce aba richiesta del premier, l'unica tiwù a dire «no» chiaro e tondo è «La7». Coi giornalisti in sciopero deba firma, è un'anchorwoman a leggere b comunicato del direttore Giubo Giustiniani in diretta. Ai giornalisti, b vicedirettore Cannine Fotia ha poi spiegato b no: «Capiamo il senso deba preoccupazione espressa da Palazzo Chigi, e certo è giusto non speculare sul dolore dei familiari degb ostaggi. Ma interpretiamo l'appebo del premier come una richiesta di responsàbibtà, certo necessaria, ma non tale da giustificare un vero e pfoprio sbenzio stampa». E dunque, b tiggì deba 7 ri riserva di «valutare caso per caso». [r. t,]

Persone citate: Bruno Vespa, Clemente Mimun, Del Bufalo, Flavio Cattaneo, Fotia, Giovanni Floris, Giustiniani, Paolo Ruffini

Luoghi citati: Iraq, Roma