«Il dramma peggiore e il no a Sharon» di Fabio Galvano

«Il dramma peggiore e il no a Sharon» LO SCRITTORE PACIFISTA FAUTORE DI UNA SEPARAZIONE «CIVILE» TRA I DUE POPOLI «Il dramma peggiore e il no a Sharon» Yehoshua: ora è tutto più difficile per noi e i palestinesi intervista Fabio Galvano UN fiasco, un grande fiasco. Aveva sperato di debellare in questo modo l'opposizione, di superare tutte le resistenze al suo piano finalmente coraggioso dì ritirarsi da Gaza, invece il likud gh ha detto no. Adesso per Sharon, per Israele, per l'intero problema palestinese le cose si fanno più difficili. Molto più difficili, Forse impossibili». Per chi in anni recenti ha seguito le vicende d'Israele attraverso i giudizi e le opinioni di quella grande voce della Gerusalemme moderata che è lo scrittore pacifista Avraham Yehoshua, constatando puntualmente l'accuratezza della sua analisi, non è diffìcile cogliere un tono di smarrita impotenza di fronte alla situazione che si è creata nelle ultime ore. Una situazione, non le pare, peggiorata dall'attentato di Gush Katif, dove la Jihad islamica e le Brigate del Saladino, braccio armato dei comitati per la resistenza popolare, per loro stessa rivendicazione hanno attaccato la co¬ munità dei coloni uccidendo una donna incinta e le sue quattro figlie. «No, no, no. Quella non è una replica dell'estremismo palestinese, E' un caso. Una coincidenza. Il terrorismo palestinese è un dato di fatto; per cjuesto io - e altri con me - sosteniamo da sempre la necessità di costruire un muro. Non il muro di Sharon, ma un preciso confìne lungo la linea verde del '67, per poter meglio controllare i movimenti del terrorismo, L'attentato di Gush Katif non ha niente a che vedere con l'iniziativa di Sharon e con la risposta negativa del likud, Certo, avrà l'effetto di accrescere il livore di chi era già contrario all'idea di lasciare gli insediamenti di Gaza e di restituire la Striscia all'Autorità palestinese, Una coincidenza: comoda per alcuni, ma essenzialmente una coincidenza, Questo posso dire; i palestinesi non avrebbero compiuto questo sanguinoso attentato se solo avessero saputo quello che stava accadendo fra Sharon e il likud. Vogliono l'abbandono di Gaza da parte di Israele: non è nel loro interesse fare cose che lo impediscano, Non è nel loro interesse dare carte pesanti in mano al Likud nell'unico momento in cui Sharon ha preso una decisione sensata». Lei usa la parola fiasco. Perché? «Perché con questa mossa Sharon si è creato una situazione impossibile. Il no del Likud gii impedisce di spingere il suo piano attraverso i meccanismi del Parlamento e del governo, Si è messo in una situazione che non esito a definire ridicola, Ridicola perché la maggioranza degli israeliani è favorevole a un ritiro da Gaza. Invece, cosi come vanno le cose, poche miglia¬ ia di persone sono state in grado di bloccargli tutto. E' un momento davvero imbarazzante. Per tutti, ma soprattutto per Sharon. Aveva pensato che fosse ima mossa astuta superare i ranghi dell'opposizione rivolgendosi direttamente al likud, ma l'esito di questa manovra è molto chiaro; Sharon, evidentemente, non conosceva lo spirito della sua stessa gente, del suo stesso partito. Credeva che gh avrebbero dato un sì incondizionato, invece hanno deciso che questa fosse l'occasione propizia per prendersi alcune rivincite sul passato». Per esempio? «Governare non è facile, soprattutto qui in Israele, Tutto il mondo conosce il problema principale, cioè quello palestinese, E tutto il mondo crede che qualsiasi mossa e decisione siano frutto di una comune intenzione volta a risolvere quel problema, In realtà ci sono molte altre cose che creano scontento, nell'ambito di un dibattito politico, anche in seno al partito di Sharon. L'economia nazionale, per esempio. L'occupazione. E tutti quelli che avevano qualche critica in merito e avevano giurato di farla pagare a Sharon hanno colto quest occasione. Senza rendersi conto che la posta in gioco non era semplicemente un voto di censura al primo ministro, ma qualcosa di ben più importante. Questo è stato l'errore di Sharon: rivolgersi al partito anziché rivolgersi al popolo d'Israele, che sulla vicenda palestinese, in questo frangente, l'avrebbe sostenuto». Ora che cosa può accadere? «Sinceramente non lo so. Ci troviamo di fronte a una situazione del tutto speciale, Nella logica delle cose, dopo una sconfìtta di questo genere, Sharon dovrebbe dimettersi. Ma questo, francamente, non farebbe altro che peggiorare la situazione, creare nuove tensioni e nuove incertezze. Davvero non so che cosa possa accadere, quale possa essere la reazione del primo ministro di fronte a uno smacco così grave, in un momento così delicato, proprio quando aveva avuto il coraggio di prendere una decisione difficile - giusta ma diffìcile - per superare l'impasse degli ultimi mesi. Sembra un destino: ogni volta che si apre uno spiraglio di speranza accade qualcosa che riporta al caos e alla logica del terrore». jfcéb La tragedia •P di Gush Katif può non essere una replica ma una coincidenza: che interesse avrebbero avuto gli estremisti? 99 lo scrittore pacifista Avraham Yehoshua: «Bisogna trovare un modo per convivere»

Persone citate: Avraham Yehoshua, Yehoshua

Luoghi citati: Gaza, Gerusalemme, Israele