Una polizza contro il «rischio-corporate»

Una polizza contro il «rischio-corporate» FINECO, FIDEURAM, MEDIOLANUM. UNA CAMPAGNA PER ELIMINARE IL PERICOLO-DEFAULT Una polizza contro il «rischio-corporate» Le nuove soluzioni per trasformare i titoli in investimenti più tranquilli Anna Messia Forse non ce n'era bisogno, visto che i risparmiatori hanno conosciuto sulla loro pelle i rischi deUe obbligazioni societarie. Ma la macchina anti-corporate bond si è già messa in moto. Una pratica accelerata dopo l'ultimo caso di Italtractor, la società di Modena che solo in extremis è riuscita ad ottenere un rinvio del pagamento dei suoi titoh collocati tra 3.400 risparmiatori. Per tutti, la parola d'ordine è convincere i risparmiatori a cedere i titoh per reinvestire i propri risparmi in fondi o altri prodotti del gestito a prova di default. La prima a muoversi in questa direzione fu Capitalia con il programma «Protezione d'investimento». Dopo il rimborso dei bond collocati dall'istituto ai propri clienti, la banca capitolina ha messo in atto una campagna per evidenziare la pericolosità di questi titoh per il singolo risparmiatore, consigliando ai chenti di vendere le obbligazioni corporate in portafoglio e acquistare in cambio Fineco Impiego, un fondo comune specializzato proprio in obbligazioni societarie. Se si vuole investire nel settore deUe obbligazioni corporate, era il messaggio di Capitalia, è megho farlo attraverso prodotti di risparmio gestito che diversificano l'investimento e quindi sono meno rischiosi. La trasformazione è stata incentivata con l'eliminazione delle commissioni d'ingresso previste in Fineco Impiego e il dimezzamento, nel primo anno, dei costi di gestione: in poco più di un mese i chenti di Capitalia che hanno aderito al piano sono stati 730. Risultati modesti, ma il processo è in atto. E poche settimane fa Banca Fideuram ha scritto ima lettera ai chenti per avvertirli dei rischi di questi strumenti, che secondo la società hanno anche raggiunto prezzi poco convenienti. Nella lista nera della banca guidata da Ugo Ruffolo ci sono i bond sotto l'investment grade e senza rating, che l'istituto si rifiu¬ ta di acquistare per conto dei propri chenti. Ma anche gh altri corporate bond non sono visti di buon occhio: il consigho della banca è valutare con il consulente la sostituzione di questi strumenti, magari con prodotti di risparmio gestito. Il lavoro che dovranno fare i private banker di Banca Fideuram è ingente considerando che, a dicembre dello scorso anno, IO dei 50 miliardi di patrimonio dell'istituto erano sotto forma di titoh (dati Assoreti). Anche una società passata praticamente indenne attraverso il ciclone dei crac aziendali, come Banca Mediolanum, ha colto l'occasione per invoghare i chenti a comprare prodotti gestiti a scapito di singoli titoh. «I fondi hanno dimostrato di saper proteggere da crac e problemi societari», ha scritto recentemente Ennio Doris ai chenti tessendo le lodi della sua azienda che ha dribblato la crisi. Lo slogan è quindi: «Addio ai pericolosi corporate e largo ai fondi comuni e aUe polizze assicurative». [Borsa&Finanzal UN'ASSET ALLOCATION PER TUTTI... RATING AAA/AA/A RATING A-/BBB+/BB8 ssy. 5«K. Fonte: . Albertini - Syz Portafogilo a basso rischio RATING 8BB-/BB/B/C RATING A-/BBB+/BB8 5%; 15% 49 wr nwiiiMlUllMlllimft FonteRATING AAA/AA/A ^^ Albertini - Syz 80% ft»rtafbglioari«*lomedio

Persone citate: Albertini, Anna Messia, Ennio Doris, Ugo Ruffolo

Luoghi citati: Modena