Voli Alitalia verso la normalità, da oggi si tratta

Voli Alitalia verso la normalità, da oggi si tratta Voli Alitalia verso la normalità, da oggi si tratta Londata di agitazioni ha bruciato la metà dei contributi ipotizzati dal governo ROMA Dopo i blocchi selvaggi che hanno semiparalizzato l'Alitalia, la situazione dei voli sta tremando lentamente alla normalità ma la quadratura dei conti aziendali non si vede. Questa settimana potrebbe essere decisiva per l'ex compagnia di bandiera, la cui crisi finanziaria sembra ormai giunta al culmine, con Berlusconi che afferma che «Alitalia ha il doppio dei dipendenti necessari» e sull'ipotesi di venderla dice di essere d'accordo, «però chi se la compra? Abbiamo trovato Air France e Klm, che sono disposte a prendersi una quota dell'azienda. Prima però bisogna risanarla». La normalità di ieri nei voli Alitalia è stata relativa. Ne sono stati cancellati ben 54 sull'intera rete, e si sono registrati ritardi tra i 30 e i 40 minuti, con punte oltre l'ora, per alcuni aerei in decollo da Fiumicino. La piena regolarità, fa sapere la compagnia di bandiera, è attesa per oggi. E sempre oggi riprende anche la trattativa, a Palazzo Chigi, col primo obiettivo di pesare le esigue risorse disponibili. Un assaggio di quanto i vertici delTAlitana troveranno sul tavolo del governo è stato offerto ieri dal ministro del welfare Maroni. «L Alitalia aveva ipotizzato circa 200 milioni attraverso il provvedimento sui requisiti di sistema - ha detto il ministro - ma togliendo lo spostamento del traffico da Linate a Malpensa, togliendo llrap e limando qualche altra voce, l'intervento che il governo sta pensando potrebbe aggirarsi tra i 90 e i 100 milioni di euro». Un impegno che - ha fatto rilevare Maroni - potrà essere preso dal Consiglio dei ministri non prima di venerdì, solo dopo, cioè, aver verificato un accordo fra le parti. L'apporto di risorse è stato in parte vanificato dai due giorni di sciopero che sono costati alla compagnia 40 milioni di euro, bruciando cioè circa la metà della cifra offerta dal ministro. La questione primaria resta il piano industriale che l'amministratore delegato Marco Zanichelli si trova a dover confezio¬ nare, cercando il consenso delle rappresentanze sindacali di piloti, assistenti di volo e personale di terra, ognuna con priorità differenti. Il piano non è ancora stato reso pubblico, ma secondo fonti sindacali fra i risparmi proposti ci sarebbero 1100 esuberi e il progetto di partnership con società per i servizi di manutenzione, handling e information technology (attività non «core» per la compagnia aerea) che alleggerirebbero i libri paga di altri 2100 dipendenti. Inoltre, l'aviolinea potrebbe risparmiare con la fuoriuscita per pensionamento di 160-180 piloti. Per quanto riguarda questi ultimi, il risparmio (considerando il costo di 80-85 mila euro per un comandante anziano senza incarichi) andrebbe dai 13 ai 15 milioni di euro. La scelta di molti piloti, però, sembra dipendere dalle prospettive di riordino della legge sulle pensioni senza il quale dall'anno prossimo il tetto medio delle pensioni scenderebbe del 25%, da 100 mila a 80 mila euro e dall'eventualità dell'aumento dell'età pensionabile da 60 a 65 anni secondo l'orientamento dell' Enac. Quanto al progetto di attività in partnership, sinora sono trapelate notizie (fi ipotesi sulla costituzione di «new-co» con altre società; operazione che porterebbe risparmi e anche ricavi anche dalla eventuale vendita dei servizi a terzi. All'ipotesi di partnership si oppongono però fermamente i sindacati che rappresentano i lavoratori impiegati in questi settori e che temono che le partnership mettano a rischio, in un secondo tempo, i loro posti di lavoro. Si starebbe ragionando se cedere queste attività a società pubbliche (anche se qualcuno osserva che ci potrebbe essere una contestazione per aiuti di Stato). Sui servizi relativi all'informatica, un'ipotesi sarebbe il polo tra Finsiel (Telecom) ed Elsag (Finmeccanica), su cui sono in corso approfondimenti. Un'altra ipotesi, che probabil¬ mente richiederebbe tempi meno lunghi, sarebbe quella di affidare il servizio alle Poste. Per il settore della manutenzione (svolto per esempio dall'Atitech di Napoli) si guarderebbe alle Officine Aeronavali (controllate da Alenia aeronautica, a sua volta controllata di Finmeccanica di cui il Tesoro ha il 32,30z6). Per quanto riguarda il servizio di handling (servizio a terra che Alitalia svolge nella maggior parte degli scafi), un'ipotesi circo¬ lata è quella di trovare una soluzione con Fincantieri (altra controllata pubblica) che svolge un servizio simile a livello portuale. Le attività che andrebbero in partnership - che nel piano dell' ex amministratore delegato Francesco Mengozzi venivano destinate all'outsourcing e avrebbero coinvolto 1100 dipendenti - sono quelle definite «non core» e cioè le funzioni «Corporate, per quanto riguarda attività nell'ambito di amministrazione. Finanza e Controllo, Human Resources, Centralized Business Services, e l'area dei Sistemi Infonnativi, con specifico riferimento alle infrastrutture tecnologiche ed a tutto o parte del portafoglio di applicazioni». Per quanto riguarda infine gli esuberi, le aree individuate da Zanichelli sarebbero le stesse del piano Mengozzi e cioè «staff centrali e di business unit, attività di supporto e di back office delle aree commerciali e, per quanto riguarda le aree operative, la rete di vendita e le aree tecniche del gruppo, quali Engineering BMaintenance e Atitech». [Ansa] Berlusconi: «I dipendenti sono il doppio di quelli che servirebbero» Ieri 54 decolli cancellati e ancora ritardi sugli altri La Lega: «Sul piatto 90 o 100 milioni di euro» Si attende il ritorno della normalità negli aeroporti italiani

Persone citate: Berlusconi, Francesco Mengozzi, Marco Zanichelli, Maroni, Mengozzi, Zanichelli

Luoghi citati: Napoli, Roma