L' arte vi invita al Castello di Piea

L' arte vi invita al Castello di Piea Domani, domenica 2, interessante asta di mobili, dipinti e vini pregiati L' arte vi invita al Castello di Piea Suggestivo gioco di storia, natura e antiquariato Consueto rendez-vous con l'arte e la storia al Castello di Piea, in provincia di Asti: un Castello ricco di tradizioni e di capolavori artistici e ora sede di vendite all'asta di pezzi pregiati d'antiquariato durante il weekend. Il Castello sorge sulla sommità del colle che domina l'abitato di Piea ed è circondato da un lussureggiante parco: risale all'XI secolo e nel corso del tempo ha ospitato potenti famiglie, a partire da quella dei Marchesi Riva, investiti del feudo di Piea dal vescovo di Asti intomo alla metà del Xm secolo e noti per le lotte sanguinose contro i Signori di Biandrate, acerrimi nemici della Chiesa e alleati dell'Imperatore Federico Barbarossa. L'antico Castello, nel Settecento, fu oggetto di radicali e profondi interventi di ristrutturazione da parte della famiglia dei Conti Roero e altri interventi furono poi realizzati nell'Ottocento. Ora si presenta come un sontuoso palazzo settecentesco al cui intemo si trovano numerose stanze affrescate nel 1762 dai fratelli Galhari, abili scenografi e allievi del Tiepolo, con un ricco arredamento, un ampio salone, la galleria e una piccola cappella gentilizia. Ricchi di fascino misterioso sono poi alcuni eccitanti passaggi segreti e altri cunicoli strettissimi di epoca medievale, utilizzati a scopi difensivi e anche, perchè no, per incontri amorosi. E qui per un attimo la realtà cede il posto all'immaginazione, alla leggenda, al magico mondo di atmosfere passate, al tempo in cui la bellezza splendeva negli occhi di una dolce e virtuosa creatura rapita alla vita in piena giovinezza: la contessa Orsola, ultima discendente dei Roero di Piea, che nel 1793 andò sposa, ventunenne, al Marchese Melchiorre Giuseppe Faussone di Clavesa- na. Ma la sfortunata giovane morì di parto, dopo aver dato alla luce una bambina che si fece appena in tempo a battezzare e che venne sepolta con lei. Da quel giorno, secondo una nòta leggenda, lo spirito della fanciulla vaga tra le sale del Castello spandendo nell'aria una dolce fragranza, accompagnata dal leggero fruscio delle vesti. L'inquietante presenza è soprannominata «La dama bianca», ed è vista come un'aura benevola e protettrice della casa e dei suoi aiutanti, al punto che talvolta si sarebbe palesata come guida provvidenziale, specialmente durante i lavori di ristrutturazione. Ma il Castello è vivo anche e soprattutto per l'attività antiquaria: prosegue infatti con notevole successo di pubbhco la rassegna di pregiati oggetti del passato, con relative vendite all'asta, ogni fine settimana alle ore 16. Oltre agli arredi abituali, tra cui vanno menzionati la magnifica console dorata del XVIII secolo appartenente a un'illustre famiglia genovese e svariati dipinti dell'Ottocento di autorevoli artisti quali Carlo Pittara, Emilio Longoni, A. Garino, G. Grosso, Migfiara, si sono aggiunti nuovi e prestinosi mobili ad arricchire il già ampio ventaglio di possibilità di questa mostra che si snoda sui quattro piani del magnifico castello, per oltre 2500 metri quadrati: mobili e dipinti inglesi, francesi e piemontesi dal XVI al XX secolo. Tra le altre novità spiccano una prestigiosa servante intarsiata in legni pregiati proveniente dalla bottega di Charles Topino, un arazzo manifattura di Aùbusson del XVI secolo nonché un'introvabile collezione di scene di battaghe della Prima Guerra Mondiale, di autore francese, provenienti dal¬ la Sotheby's di Londra. E per gh amanti dell'enologia, una collezione di bottiglie d'annata (1955-1964) dei Marchesi di Barolo. Il tutto verrà posto all'asta domani, domenica 2 maggio, alle ore 16: il direttore di vendita Fabrizio Matta presiederà alle tomate d'asta con la consueta cortesia e scrupolosa espe¬ rienza, nella sua qualità di perito del Tribunale di Torino e di Ivrea, attività che gh ha permesso, nel corso del tempo, di reperire a prezzi vantaggiosi ed appetibili numerosi pezzi di pregio e di alta qualità provenienti da lasciti privati o fallimenti. Ne consuegue che per urgente realizzo gran parte del prestigioso patri¬ monio sarà posta all'asta a libera offerta. Per ulteriori informazioni si può telefonare allo 0141/901641 o al 335/243228. E arrivare al Castello è facile: dall'autostrada Piacenza-Torino si esce ad Asti Ovest; da Torino la direzione è Chieri-Castelnuovo; da Casale, direzione Castel!'Alfero-Chivasso.