Tolti i blocchi, Melfi sì rimette in moto di Roberto Giovannini

Tolti i blocchi, Melfi sì rimette in moto CONFRONTO DIFFICILE. MORCHIO: NON PREGIUDICARE IL RILANCIO DELLA FIAT Tolti i blocchi, Melfi sì rimette in moto La trattativa riprende oggi. La Fiom sciopera ancora Roberto Giovannini ROMA A Melfi, a stragrande maggioranza, i lavoratori decidono di eliminare i blocchi ai cancelli; a Roma, in serata, si è cominciato finalmente a trattare e, dopo due ore di incontro, la riunione è stata aggiornata alle 10 di questa mattina. Da oggi, anche se gradatamente, riprenderà la produzione in tutti gli stahilimenti del gruppo Fiat. Secondo quanto si è potuto apprendere, durante l'incontro l'azienda ha confermato ai sindacati la sya volontà di trattare sui turni di lavoro a Melfi, su Sevel Val di Sangro, su Cassino e sulla piattaforma di Mirafiori, ma si sarebbe detta non disponibile, viste le attuali condizioni del quadro economico, a concedere aumenti salariali ai dipendenti dello stabilimento lucano. «L'accordo può essere solo complessivo» è stato il commento unanime dei rappresentanti dei metalmeccanici. «Le proposte sui salari - hanno aggiunto - non sono convincenti» ma, a differenza di quanto fatto trapelare da fonti del Lingotto, «non c'è stata comunque una chiusura». La condizione per l'avvio della trattativa, era arcinoto, era lo sblocco degli accessi allo stabilimento della Sata di Melfi, presidiato da gruppi di lavoratori in protesta da oltre dieci giorni. E come tutti compresi i vertici della Fiom-Cgil - si attendevano, nell'assemblea svoltasi ieri mattina presso un ingresso dello stabilimento nonostante qualche preoccupazione e qualche mugugno ha prevalso nettamente la proposta formulata da Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom: togliere i blocchi, non sospendere le proteste (ma con altre forme di lotta), e avviare dunque il negoziato. L'assemblea (2000 circa i presenti) è stata preceduta da discussioni e capannelli sin dalle prime ore della mattinata, ed è stata davvero dura per i dirigenti sindacali. Molti operai sono infatti intervenuti polemicamente per soste- nere una linea che avrebbe fatto saltare completamente la complicata mediazione raggiunta negli ultimi giorni, ovvero mantenere fino alla conclusione della trattativa i blocchi, considerati l'unico reale mezzo di pressione sulla Fiat. Alla fine, Rinaldini riesce a convincere l'assemblea, spiegando che «che questi dieci giorni di lotta, con tutto quello che è avvenuto, hanno costretto la Fiat a cambiare atteggiamento: si è aperta dice - ima possibilità». Insomma, si passa a «nuove forme di lotta»: via i «presidi)), e dopo «l'assembleapermanente» è iniziato un nuovo sciopero dalle 22 di ieri sera alle 6 di questa mattina ((perché non ci sono state ancora risposte dal negoziato». Ma, è la conclusione del sindacalista, «so ora diciamo no alla trattativa si dirà che noi non volevamo davvero aprire un negoziato». Una linea che alla fine convince i lavoratori, che la approvano all'unanimità, compresi quelli che avevano bocciato «la smobilitazione». Lo sciopero pare avere ima larghissima adesione, e si aprono i varchi per far tornare allavoro chi lo voleva-.saran- no 300 secondo la Fiat, 100 secondo i delegati. Più che altro, riprende il movimento di merci e materiali: passano numerose bisarche per il trasporto di autovetture, si prepara un treno per trasferire componenti indispensabili per l'attività degli altri stahilimenti del gruppo. D consuntivo della mancata produzione non è certo leggero: si parla di circa 30mila auto complessivamente. Solo oggi l'attività produttiva negli stabilimenti di Fiat Auto tornerà Sia normalità: la Sevel è ripartita ieri sera, stamattina tocca a Mirafiori, Pomigliano e Termini Imerese. Solo nel pomeriggio riprenderà il lavoro a Cassino. Il confronto naturalmente non si annuncia semplice. La Fiom insiste per «una trattativa rapida e conclusiva» sulle questioni salariali e delle condizioni di lavoro. Sul versante opposto, l'amministratore delegato Fiat Giuseppe Morchie afferma che «con la rimozione dei blocchi illegali siamo pronti al confronto con i sindacati. Naturalmente - precisa - si tratta di non pregiudicare il processo di risanamento e di rilancio della Fiat». «Sono soddisfatto die abbiano rimossoiblocchiaMèlfi, era prevedibile», commenta il presidente di Federmeccanica Alberto Bombassei. ((Penso che l'intervento delle confederazioni abbia sortito effetto. Adesso abbiamo riportato l'unitarietà in quello che era diviso», dice il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta. Sulla vertenza, ecco la posizione della Cisl: «ci sono dei problemi dei lavoratori da risolvere - osserva - e vanno risolti, come sempre». «La Fiom ha fatto retromarcia, forse ha capito che stava portando i lavoratori in un burrone o in vicolo cieco: senza lavoro e senza soldb), sostiene il segretario Uilm, Tonino Regazzi, secondo cui sono stati provocati ((gravi disagi alla ripresa di un'azienda che ancora non è uscita dal tunnel. Non nascondo che i lavoratori hanno problemi seri dentro la fabbrica. Ma senza queste forme di lotta sbagliate, li avremmo già risolti)). L'asseniblea dei lavoratori della Fiat Sata dì Melfi che ieri ha deciso di togliere i blocchi

Persone citate: Alberto Bombassei, Fiat Giuseppe, Gianni Rinaldini, Penso, Rinaldini, Savino Pezzotta, Tonino Regazzi

Luoghi citati: Cassino, Melfi, Roma, Termini Imerese