Franca Ciampi: vivo la vostra ansia

Franca Ciampi: vivo la vostra ansia L'ultimo appello dei parenti prima della manifestazione di oggi pomeriggio a Roma «Venite con noi. Più siamo, meglio è». Ieri sera tutta Sammiehele di Bari era in piazza Franca Ciampi: vivo la vostra ansia La moglie del Capo dello Stato risponde all'appello della mamma di Stefio che le ha scritto:-«Solo una madre capisce il mio dramma» Fulvio Milone inviato a SAMMICHELE DI BARI «Certo che vado a Roma, per mio figlio sono disposta ad andare in capo al mondo», diceva la vecchia Carmela mentre avanzava fra due ali di folla, nel paese con le strade gremite. Stanca, sciupata, camminava a passo svelto verso la piazza per partecipare a ima manifestazione organizzata dai Comuni della zona. Ha il cuore malato, rischia di non reggere al dolore più forte della sua vita: il rapimento del suo secondo figlio, Umberto, prigioniero delle Brigate verdi in Iraq. Il medico le ha sconsigliato di andare a Roma per il corteo, che potrebbe concludersi con la consegna un messaggio del Papa, come chiesto dalle famiglie degli ostaggi. Ma lei non sente ragioni. Nelle stesse ore, un'altra donna. Maria Luisa Stefio, lanciava un appello per il figlio Salvatore a Franca Ciampi, moglie del Capo dello Stato: «Solo una madre può capire il dolore di un'altra madre. Ci affidiamo al suo cuore per avere al più presto una buona notizia, la liberazione degli ostaggi e il ritorno della salma del caro Fabrizio (Quattrocchi, ucciso dai terroristi, ndr). Signora Franca, le famiglie Stefio, Agliana e Cupertino si permettono con umiltà di rivolgersi a lei che è una mamma come tutte noi». E la moglie del presidente ha risposto in serata con un telegramma: «Sono vicina a lei ed ai suoi cari in questi giorni di angosciosa attesa. Partecipo con commozione sincera alla drammatica vicenda umana che coinvolge la sua famiglia e le famighe Aghana e Cupertino. Condivido le vostre ansie e speranze per il ritomo dei nostri ragazzi». Alla vigilia della manifestazione romana contro la guerra, richiesta dai carcerieri dei body guard italiani e organizzata dalle famiglie degli ostaggi, non si contano gli appelli alla solidarietà. Il messaggio più forte, rivolto «a tutti gli uomini di buona volontà» e concordato fra le tre famighe dei prigionieri, viene letto a fine mattinata da Francesco Cupertino, il fratello di Umberto: «Nel rispetto della libertà e della dignità di ognuno, ci appelhamo affinché alla solidarietà per il nostro dolore gi unisca quella per lo strazio del popolo iracheno, profondamente colpito. Chiediamo a tutti coloro che vorranno partecipare di marciare insieme a noi per la pace, affinché non si odano più i pianti, i lamenti dei bambini che soffrono, la disperazione delle madri e dei padri per i figli che non torneranno più a casa, la solitudine delle mogli che hanno perso il conforto e il sostegno dei propri mariti. Ci affidiamo alla vostra comprensione; esterniamo il bisogno di pace che accomuna tutti in un unico, grande abbraccio». Francesco Cupertino ha dedicato la conclusione del messaggio a Fabrizio Quattrocchi, l'ostaggio ucciso: «Siamo vicini al dolore della famiglia. Ci uniamo alla sua disperazione e insieme preghiamo affinché la salma del nostro fratello Fabrizio tomi al più presto». Il sindaco di Sammichele di Bari, Nicola Madaro, che ha trascorso ore al telefono per organizzare la manifestazione a Roma, dice che dal paese partiranno non meno di dieci pullman. «Le adesioni - dice sono tante. L'importante, per noi, è che nel corteo non si vedano bandiere che non siano quelle della pace. Neanche i gonfaloni sono ammessi. Con questa iniziativa non voghamo accreditare agli occhi dei terroristi la presunta nobiltà delle loro azioni che, in realtà, sono criminose e abominevoli. Così offriamo loro un alibi per liberare Cupertino, Stefio e Aghana». L'inizio della manifestazione è previsto per le cinque della sera. Dopo un colloquio al Campidoglio tra i familiari degli ostaggi e il sindaco di Roma, Veltroni, il corteo si muoverà da Castel Sant' Angelo, attraverserà via della Conciliazione e raggiungerà piazza Pio XII, dove i parenti di Umberto Cupertino, Salvatore Stefio e Maurizio Agliana leggeranno un nuovo appello per la liberazione dei loro cari. La spe¬ ranza delle famighe è che il Papa conceda davvero un'udienza. «Ci sarebbe di enorme conforto», mormora Francesco Cupertino, che ieri sera ha ricevuto la visita del presidente di un'associazione di musulmani che vivono in provincia di Bari. El Wafaa, questo il suo nome, ha letto un appello in arabo e poi, scandendo bene le parole, ha detto: «Sono pronto a offrirmi come ostaggio al posto dei fratelli italiani». Francesco Cupertino, fratello di Umberto, legge l'appello lanciato dalle famiglie degli italiani rapiti a . partecipare alla manifestazione. A destra Francesca, la fidanzata di Umberto Cupertino, mostra un'immagine del suo ragazzo

Luoghi citati: Bari, Castel Sant' Angelo, Iraq, Roma, Sammichele Di Bari