L'effetto demonio nell'opera inedita di Giangiorgio Satragni

L'effetto demonio nell'opera inedita CAGLIARI, PRIMA ASSOLUTA PER MARSCHNER L'effetto demonio nell'opera inedita Giangiorgio Satragni CAGLIARI Passato Mauro Meli al gruppo dirigenziale del Teatro alla Scala, il Lirico di Cagliari ha trovato un nuovo sovrintendente in Maurizio Pietrantonio, cui tocca sanare un passivo di 20 milioni. Ci si augura che l'austerità non muti i caratteri di stagioni aperte alle rarità, un buon segno è la conferma di Massimo Biscardi alla direzione artistica. A nessuno era venuto in mente di portare sulle scene italiane addirittura «Hans Heiling» di Heinrich Marschner, l'opera romantica e fiabesca andata in scena nel 1833 replicando il successo del più noto «Vampiro». La fortuna non arrise a Marschner, ma la sua figura rimane essenziale per capire l'opera tedesca fra Weber e Wagner che porta in scena esseri soprannaturab, come fate e ondine, che aspirano a una vita umana fra mille dissidi. Heiling schiude la dimensione sotterranea, in quanto è principe di coboldi e nani che traggono (Me caverne luccicanti pietre preziose. Spinto daU'amore per l'umana Anna, sale in superficie per costruirsi una vita da cui la madre Regina degb Spiriti della terra e i medesimi Spiriti tutto faranno per sottrarlo. Infine Heiling rinuncerà, colto da furori di gelosia, sempre inquieto con un'aura romanticamente demoniaca. L'aspetto più interessante e sottile dell'opera è la lacerazione interiore del protagonista, mentre l'allestimento di Pierluigi Pizzi si sbilancia sul demonia¬ co: tutte rosso e fiamme le scene sotterranee, sempre rosso indosso a Heibng, sempre una foga indemoniata nel farlo recitare. Alla dimensione magicamente fiabesca del mondo sotterraneo è tolta la funzione di contrasto col mondo umano: invece di case, boschi e locande le scene di Pizzi, con citazioni da opere contemporanee di Agostino Arrivabene, scelgono vulcani, pietra lavica, oggetti magici e da incubo, stabilendo una continuità con la sfera infera. Le apparizioni sulla terra così sorprendono meno, tuttavia è azzeccata la scelta dei bambini per i coboldi, il loro brubcare resta una cifra dello spettacolo ed è comunque un vanto per il Lirico avere un coro di voci bianche che, pur con qualche limite d'intonazione e insieme, regga da coprotagonista un'opera in tedesco. Heiling è Markus Werba, baritono generoso che nel supplire a una voce non potentissima canta tutto forte, mentre chi ha voce da vendere è Anna Caterina Antonacci nella parte di Anna. Buoni Gabriele Fontana (la Regina), Herbert Lippert (Konrad) e Cornelia Wulkopf (Gertrude). «Hans Heiling» è opera che vive anche di debiti con il melodramma italiano, ma conquista pienamente la sua dimensione tedesca nel trasfonnare in musica la natura e la magia, basando su questi la partitura; Renato Palumbo è direttore di talento, ma troppo legato ai caratteri dell'opera itabana. Ai timbri e all'insieme dell'orchestra cagharitana manca dunque la tinta dell'opera romantica tedesca, pazienza: si replica fino al 6 maggio.

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