Fumata nera per il vertice Fs

Fumata nera per il vertice Fs Fumata nera per il vertice Fs Non passa Parisi, Cimoli verso la riconferma ROMA Saltano di nuovo le nomine alle Ferrovie: andata deserta ieri in prima convocazione, l'assemblea è stata riconvocata per domani. In una società come le Fs interamente controllata dal Tesoro la prima convocazione non è pro-forma e dunque non lo è nemmeno il fatto che vada deserta; dietro c'è un problema di veti incrociati che impedisce di scegliere il nuovo vertice, blocca la nomina di Stefano Parisi (attuale direttore generale di Confindustria) ad amministratore delegato e rende più probabile la terza conferma di Giancarlo Cimoli su quella poltrona. Naturalmente non può essere escluso che spunti un terzo nome, benché questa ipotesi venga data come meno probabile dalle fonti vicine alla trattativa. Le stesse fonti non escludono che l'assemblea non decida nulla e resti aperta fino alle soglie dell'estate in attesa che passino le elezioni e si profili una soluzione sulla base dei rapporti di forza che ne usciranno. Al di là dell'impasse la figura di Cimoli beneficia dei buoni risultati che può vantare per il gruppo e della stima di Berlusconi e di Ciampi; in un periodo diffìcile sul piano politico e su quello economico una sua conferma rassicurerebbe. Secondo l'intesa che sembra- jgBmtummummsKmtmmmt--r va raggiunta in seno alla maggioranza di govemo, il rinnovamento avrebbe dovuto lasciare a Cimoli la sola poltrona di presidente lasciando a Parisi l'incarico operativo di «ad». Secondo le voci circolate ieri sarebbe stata l'Udc a bloccare questa ipotesi, perché alla presidenza il partito di Buttiglione e di Casini avrebbe voluto collocare il commissario dell'Inpdap Mario Staderini. Candidatura bocciata, a quanto pare, dagli altri gruppi della coalizione. Fra gli altri nomi in gioco è l'attuale direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo. A poltrone di rilievo nell'ambito delle Ferrovie potrebbero essere destinati l'attuale amministratore delegato di Federservizi, Massimo Varrazzani, che sarebbe sponsorizzato dal ministro Tremonti, e il presidente delle Ferrovie Nord di Milano Norberto Achille, gradito anche alla Lega. Vengono date per bruciate le candidature ad amministratore delegato di Luigi Roth (presidente della Fiera di Milano) proposto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e di Pietro Ciucci («ad» della società Stret-. to di Messina) gradito al responsabile delle Infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi. L'incertezza sui vertici del gruppo si ripercuote sulle società controllate come Rfi che gestisce la rete ferroviaria e che attende la sostituzione dell'amministratore delegato Mauro Moretti. L'ultimo rinvio della questione del nuovo vertice delle Fs risale a fine gennaio, quando l'assemblea e il eda decisero la conferma di Cimoli alle cariche di presidente e «ad» fino al 30 aprile con una motivazione di tipo tecnico, cioè la necessità di arrivare alla scadenza del bilan¬ cio in primavera; l'opposizione ha invece attribuito le indecisioni a fratture nella maggioranza. Il problema si è posto fin dal 14 dicembre scorso allorché è scaduto il consiglio di amministrazione senza che fosse stata indicata una nuova squadra; i vertici sono stati prorogati per 45 giorni, durante i quali l'assemblea è stata riconvocata ma invano, i 45 giorni sono passati e l'accordo non si è trovato; da qui la necessità di una ulteriore proroga, benché qualcuno la ritenesse impossibile in base alle regole. La legge 444 del 1994 stabilisce infatti che i vertici delle aziende di Stato decadono automaticamente dopo 45 giorni di proroga dalla scadenza; si è controbattuto che le Ferrovie, essendo ima Spa e non più un'azienda di Stato, non soggiacciano più alla legge 444. [lui. gra.] Giancarlo Cimoli Stefano Parisi

Luoghi citati: Messina, Milano, Roma