«L'Insegnante sospesa non è un caso isolato»

«L'Insegnante sospesa non è un caso isolato» IL CASO DELLA PROFESSORESSA D'INGLESE DEL «PEANO» CHE NON RIUSCIVA A FAR RISPETTARE LA DISCIPLINA «L'Insegnante sospesa non è un caso isolato» Spaccato il collegio docenti: «Le condizioni in cui molti di noi fanno ezione sono incredibili, la collega quando entrava in quella classe eggeva sul muro "A morte la professoressa" e poi il suo nome» Maria Teresa Martinengo All'Itis «Peano», la vicenda della docente di inglese colpita da sospensione cautelare - provvedimento straordinario nella scuola italiana viene ripercorsa seguendo piste differenti. Nessuna contrapposizione. Solo diversità di accenti tra il preside Alfonso Lupo e i colleghi insegnanti. 0 almeno una parte dei colleghi: certo, i 58 che in collegio docenti si sono dichiarati contrari alla sospensione (17 favorevoli, 40 astenuti) e in prima fila la professoressa Giovanna Lo Presti, rsu della Cub Scuola, il sindacato di base che ha sollevato il caso. Un caso indicato come emblematico di una tendenza che starebbe segnando la scuola. «La vicenda e tanto più preoccupante se si considera che, rispetto all'anno passato, l'utilizzo di sanzioni del genere è raddoppiato con l'effetto di scaricare su un numero crescente di colleghi il peso delle attuali difficoltà dell'insegnamento», dice Cosimo Scarinzi, coordinatore della Cub torinese. Numeri piccoli, da 5 a 10 appena, ma che indicherebbero una sorta di ripiegamento di fronte al tentativo di stabilire regole rispettate dai ragazzi. Come chre, non hai i muscoli? Allora fuori. «E' ingiusto il provvedimento disciplinare nei confronti di un'insegnante che conosce bene la sua materia e che fa il possibile per insegnarla, ma che non riesce a tenere la disciplina in una classe dove sul muro c'è un teschio con la scritta "a morte la professoressa" e il suo nome», dice Giovanna Lo Presti, docente di itahano. Ancora: «Le condizioni in cui molti di noi, negli istituti tecnici e professionali, devono fare lezione sono incredibili. Essere mandati a fare supplenza in una classe non tua equivale a scendere all'infamo. E questo perché la figura dell'insegnante, in questa società, è delegittimata, debole. Tanta gente di noi ride, pensa che facciamo niente tutto il tempo». Dunque, un tempo si sospendevano gli studenti, mentre oggi si sospendono i prof che non ce la fanno a tenere a bada la classe? Non proprio, a giudicare dal dato fornito dalla rsu: 400 giorni di sospensione al «Peano» in un anno per un migliaio di iscritti. «Ho dovuto adottare quel provvedimento - dice il preside - perché le proteste delle famiglie e degli stessi ragazzi erano numerosissime. Non solo. I colleghi nelle aule vicine non riuscivano a fare lezione e più volte siamo stati chiamati io e il vicepreside a riportare la calma. In altre occasioni è intervenuto 0 personale non docente. Prima di tutto, però, sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti degli allievi». Il professor Lupo, preside da 12 armi, riflette: «Un docente completo non solo trasferisce conoscenze, ma sa anche tenere la disciplina. Anche perché la prima abilità non può prescindere dalla seconda». Di fronte alla «debolezza» della professoressa il preside avrebbe potuto chiedere la «visita medico collegiale» che può avere come esito la dichiarazione della non idoneità all'insegnamento (il docente viene assegnato ad altro molo nello Stato) oppure, com'è avvenuto, l'ispezione sul piano didattico relazionale. «Ho invitato la docente a sottoporsi alla visita medica, ma non ha voluto sapeme. In novembre ho chiesto l'ispezione: iltentativodi migliorare le cosetrasferendola dal triennio al biennio non aveva dato risultati. Purtroppo, in attesa della relazione dell'ispettore, la situazione è precipitata e ho dovuto convocare il collegio docenti in vista della sospensione cautelare». Acquisire il parere non vincolante del collegio è obbbgatorio. Proprio in quei giorni l'esito dell'ispezione è stato reso noto al preside: in linea con la sua decisione, convalidata poi dalla Direzione scolastica regionale. La parola ora passerà all'ufficio contenzioso presso il quale l'insegnante potrà far valere le proprie ragioni, fl professor Lupo, che è rappresentante sindacale dei dirigenti scolastici: «Casi come questo non sono rari. Spesso si tratta di problemi personali che esplodono a scuola». Giovanna Lo Presti: «La professoressa che viene a scuola in bici e che non fa caso all'abbigliamento non risponde al modello che hanno in testa i ragazzi: auto a 18 anni ^ vestiti firmati. Lei magari non ha la stoffa del domatore, ma la sua situazione non è facile. E la scuola non la sostiene». Un'allieva: «Certo, la colpa è anche nostra. Però la prof non tiene la classe. E' schizzata». IL SINDACALISTA ^^ Un episodio ^" preoccupante visto che, rispetto all'anno scorso, simili sanzioni sono raddoppiate: vuol dire che si scaricano su di noi le difficoltà AA d'insegnare 77 IL PRESIDE éàéfe Avevo invitato "" la collega a chiedere la visita medica, ma lei non ha voluto e anche il trasferimento dal triennio al biennio si è rivelato inutile 99 PROTAGONISTI Cosimo Scarinzi, coordinatore Cub Alfonso Lupo, preside del «Peano» :X:.. :-:v^.C^;;-y;^^?:i--:::;:;- :. ;- :w-:"" L'Ingresso dell'ltis «Peano» dove un'insegnante d'Inglese è stata sospesa