Il marchio Coca-Cola non attira più terzo rifiuto alla carica di presidente di Valeria Sacchi

Il marchio Coca-Cola non attira più terzo rifiuto alla carica di presidente NOMI E GLI AFFARI Il marchio Coca-Cola non attira più terzo rifiuto alla carica di presidente Valeria Sacchi McDonald's ce Iha fatta, CocaCola non ancora. Aha società deirihinois, regina di hamburger e patatine, sono bastate poche ore per rimpiazzare il presidente Jim Cantalupo morto improvvisamente per infarto - con il suo braccio destro Charles Bell. Un bhtz che è riuscito ad attutire il subitaneo crollo del titolo in Borsa, dal momento che Cantalupo, che aveva assunto le redini nel gennaio 2003 succedendo al dimissionario Jack Greenberg, era stato protagonista del rilancio dell'impero, messo in difficoltà (e finito in rosso) sull'onda deha campagna dì sensibilizzazione contro i cibi ad alto contenuto di grassi. E rivitalizzato con l'introduzione di menù a basse calorie e molte insalate. Coca- Cola, numero uno al mondo dehe bevande analcoliche, per la terza volta si è vista respingere un'offerta per la presidenza. Dopo il ceo dlì Kellogg Carlos Gutierrez e Robert Eckert (capo di Mattel) anche il numero uno di Gillette James Kilts ha rifiutato la posizione di vertice, che dovrebbe scattare a fine anno. Ha addotto motivi familiari ma questo terzo rifiuto ha pesato sul titolo Coca Cola e ha spinto Morgan Stanley ad abbassare il.rating deha società. Non ha avuto dubbi, viceversa, e ha subito detto «sì» Robert Polet quando Serge Weìnberg, presidente di Pinault Printemps Redoute, gli ha offerto di succedere a Domenico De Sole aha testa di Gucci, che Ppr tra poco controherà al 10007o ed è dunque destinata a lasciare le Borse di New York e Amsterdam. Come De Sole, che veniva dalla professione legale e ora si prepara ad entrare nel consiglio di Telecom Italia, nemmeno l'olandese Polet, che guidava fino a ieri la divisione gelati a surgelati di Unilever, ha esperienza di moda ma è considerato un grande esperto neha valorizzazione dei marchi. A Detroit, William Clay Ford Jr, nipote del fondatore e ceo di Ford, ha vìnto la sfida: la casa automobilistica ha raddoppiato l'utile trimestrale ed è tornata a guadagnare dì più con il core business dell'automobile che con i servizi finanziari. Scricchiola invece a Francoforte la posizione di Jurgen Schrempp, presidente di Daimler-Chrysler. Gh azionisti, in testa Deutsche Bank e Kuwait Investment Authority, hanno bocciato il suo piano di ricapitalizzazione destinato a sostenere un aumento di capitale di Mitsubishi, che avrebbe dato ai tedeschi il controllo del gruppo nipponico. A Milano si inseguono da giorni voci su possibili cambiamenti ai vertici di Rcs Media Group, il cui patto di sindacato dovrebbe oggi riunirsi in vista dehe assemblee deha holding e dehe controhate, fra cui la Rcs Quotidiani che dovrà rinnovare il consiglio presieduto da Cesare Romiti. A proposito di nomine, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti si è preso una piccola rivincita. Dopo essere stato sconfitto neha battaglia campale contro le Fondazioni bancarie - che egh tentò di ricondurre sotto il cappello «pubblico», ma di cui il Consiglio di Stato riconfermò la natura «privata» - nel regolamento di attuazione deha riforma ha inserito l'incompatibilità delle cariche tra fondazioni e società partecipate. Prima vittima il presidente di Cariverona Paolo Biasì, che ha dovuto rinunciare al consiglio delle Generali nel quale, per la prima volta, è arrivata una donna: Ana Patricia Botin, figlia di Emilio, presidente del Santander, e dove non ha viceversa potuto entrare, per conflitto di interessi, la presidente di FondiariaSai Jonella Ligresti. L'ex presidente di Fondiaria, l'industriale Alberto Pecci, ha invece traslocato dal consigho del Leone a quello di Alleanza. Sempre a Milano, al Centro Congressi Cariplo, oggi pomeriggio, Giovanni Bazoli e Corrado Passera, presidente e amministratore delegato di Intesa, presenteranno con la sovrintendente archivista per la Lombardia Marina Messina e il rettore deha Bocconi Carlo Secchil'Archivio Storico di Banca Intesa nel quale sono confluiti tre celebri archivi: quello della ex Comit, del Banco Ambrosiano Veneto e di Cariplo. Non sono solo gh insegnanti e gh scienziati (per via di Darwin) ad essere critici nei confronti della riforma voluta dal ministro dell'Istruzione Letìzia Moratti. Anche gh industriali sono preoccupati per il destino degli istituti tecnici, che temono avviati verso impostazioni generiche che li snatureranno, come ha sottolineato in un convegno a Vicenza il responsabile per l'Educazione di Confindustria Silvio Fortuna. Un problema in più sul tavolo del neo presidente Luca Corderò di Montezemolo. Dopo l'intervento di Sabino Cassese, che a chiare lettere ha spiegato come la riforma del risparmio messa a punto dal Tesoro porti non solo Bankitaha e Consob ma anche l'Antitrust diritti e filati sotto la tutela del Cicr, quindi della pohtica e del Governo, il dibattito non solo rischia di creare scontri con l'opposizione ma divide già la maggioranza. Prova ne sia che il presidente deha commissione Lavori Pubblici del Senato Publio Fiori e quello deha commissione Lavori Pubblici deha Camera Pietro Ai-mani hanno dichiarato che il provvedimento, così com'è, non va. Nonostante il governo francese si fosse espresso a favore del matrimonio tra Aventis e Sanofi-Syntelabo, il presidente della svizzera Novartis, Daniel Vasella, ha deciso di correre in aiuto di Aventis contro l'aggressore Sanofi. Una mossa dalla quale non è forse estraneo h rimpasto che, a Parigi, ha determinato il cambio della guardia al ministero dell'Economia, ora in mano a Nicolas Zarkozy. Il quale si sta anche adoperando per salvare la disastrata Alstom attraverso Areva, gruppo nucleare a controho statale, una mossa che richiederà diplomazia per non incorrere nel veto del commissario Uè Mario Monti. I cinesi deha Moulin International Holding di Hong Kong stanno invece dando filo da torcere al padrone di Luxottica, Leonardo del Vecchio. Tra i due litiganti c'è l'americana Cole, che ha in seno la seconda catena di vendita di prodotti ottici degli Usa. La Moulin, presieduta da Ma Bo Kee che ne è h primo azionista, non solo ha lanciato un'offerta che supera di 2,4 dollari per azione queha del leader itahano, ma ha dalla sua parte Hai Holding, socio di riferimento di Cole con il l9,2Vo del capitale. M