La pistola rubata «Non c'entriamo» di M. Nu.

La pistola rubata «Non c'entriamo» I POLIZIOTTI COINVOLTI NEL PROCESSO La pistola rubata «Non c'entriamo» Avevano subito presentato appello contro la sentenza di condanna, emessa con rito abbreviato l'II dicembre 2002, i due poliziòtti delle volanti, l'ispettore capo Massimo Galasso e l'agente l'agente scelto Giampiero De Mar. Al centro del processo, il furto della pistola e del tesserino di riconoscimento di una poliziotta, Barbara Carino, avvenuto nel marzo del 2000 in una birreria di via Monginevro. Secondo il pm Enrica Gabetta (nell'aprile 2002 aveva però chiesto l'archiviazione) i due agenti avrebbero avvalorato le dichiarazioni della donna, che disse di essere stata rapinata dell'arma quando, al contrario, sarebbe stata semplicemente vittima di un furto. La Beretta 92, fu rubata da persone ora oggetto di un'altra inchiesta, quando l'agente, ora sospesa, si allontanò per qualche istante, lasciando la borsetta sul tavolo. Tra i testi che accusarono gli agenti, pure l'ex cuoco della birreria, AbdeouahedAkabou, 32 anni, definito dalpm «persona attendibile» ma poi arrestato nel 2002 per favoreggiamento e ricettazione. Da mesi, ormai, irreperibile. Il legale di fiducia, l'avvocato Alfredo Paola, aveva spiegato «che i due poliziotti si erano semplicemente limitati a raccogliere la denuncia della Carino, vera o falsa che fosse. Quanto alla pistola, nessun mistero, a parte il fatto che quella notte sparì. Ma i miei clienti non hanno alcuna responsabilità. L'appello chiarirà tutti gli aspetti ancora oscuri di questa vicenda tristissima per l'ispettore e per l'agente scelto, considerati da sempre elementi di prim'ordine». [m. nu.]

Persone citate: Alfredo Paola, Beretta, Enrica Gabetta, Giampiero De, Massimo Galasso