Che passioni all'ombra della Mole di Lietta Tornabuoni

Che passioni all'ombra della Mole PRIME CINEMA: «DOPO MEZZANOTTE» E «OGNI VOLTA CHE TÉ NE VAI» Che passioni all'ombra della Mole Il film di Ferrario tra architetture vertiginose l'amore per il passato e i ragazzi complicati Lietta Tornabuoni LA scelta degli interpreti Giorgio Pasotti, Francesca Inaudi, Fabio Troiano, non è certo un merito minore di «Dopo mezzanotte» di Davide Ferrario, torinese, 48 anni, già autore di «La fine della notte», «Anime fiammeggianti», «Tutti giù per terra». È invece una sorpresa e un piacere poter vedere facce così belle e integre, immuni da ogni contagio della volgarità banale, delinquenziale o bordellesca dell'estetica televisiva, senza manierismi né artifici superflui, perfette per i personaggi d'un film geloso, misterioso, elegante. Il luogo della storia è la Mole progettata dall'architetto Antonelli nel 1863 a Torino bellissima, emblema delle geometrie e magìe della città, oggi sede del Museo del cinema. Il ragazzo protagonista è il custode della Mole, che è pure la sua casa organizzata in un locale abbandonato. Lì si rifugia una notte una ragazza della Falcherà, cameriera di fast food, che in un momento di esasperazione per le minime ma continue angherie ha rovesciato olio bollente sui genitali del padrone, è scappata, deve nascondersi. La Mole diventa così condensazione di tre amori: l'amore per l'architettura vertiginosa dì uno degli edifici in muratura più alti d'Europa, per il suo deserto notturno, per il suo silenzio; l'amore per il cinema del passato che il giovanexjustode proietta per sé; l'amore laconico e compUcato tra i due ragazzi. Lei sta con unn ladro d'automobili della Falcherà, seducente e sardonico, che vuol riportarla a casa ma che poi per incidente muore fissando un manifesto con Berlusconi, «Città più sicure»: «Guarda se dev'essere questa l'ultima cosa che mi tocca vedere». Appare il direttore del Museo Alberto | Barbera, caro e intelligente come sempre. Nella danza dei numeri, Torino vista dall'alto della Mole toglie il respiro. Alla fine gli irmamorati s'allontanano: come Charlot e Paulette Goddard, escono dalla narrazione condotta dalla voce rauca di Silvio Orlando, dal film molto bello. DOPO MEZZANOTTE di Davide Ferrarlo con Francesca Inaudi, Giorgio Pasotti, Fabio Troiano Amoroso. Italia, 2003. TORINO, cinema Massimo, Medusa. MILANO, Anteo, President. ROMA, Eden, Fiamma, Greenwich, Maestoso, Warner Village. Una scena di «Dopo mezzanotte», realizzato con il contributo della Film Commission

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Roma, Torino