Ma c'è anche l'antieuropeismo che arriva di importazione di Jas Gawronski

Ma c'è anche l'antieuropeismo che arriva di importazione Ma c'è anche l'antieuropeismo che arriva di importazione Jas Gawronski CON una grande firma del giornalismo come Ferruccio de Bortoli in tanti abbiamo condiviso battaglie per un paese migliore, più razionale, più moderno. Proprio per questo con lui, sui grandi orizzonti, merita aprire un confronto per sollecitame i contributi. Ieri ha parlato di Europa, soprattutto di Euroscetticismo. Che, dice de Bortoli, dovrebbe tramontare con l'ingresso dei nuovi 10 paesi nell'Unione. Purtroppo o per fortuna non è così vero. I dati dicono che questi paesi, in molti casi, ITEuroscetticismo ce lo portano. In Polonia ad esempio i partiti antieuropeisti, fra cui quello di Andrzej Lepper che rischia di vincere le elezioni, sono accreditati di più del 30 per cento dei voti, i referendum di adesione allUe nelTEst non sono stati entusiastici anche perché per rientrare nei parametri richiesti da Bruxelles i sacrifici sono stati grandi. E le prospettive di sviluppo che l'Europa offre hanno cifre deprimenti. E quindi può crescere proprio dall'Est quella «insofferenza provinciale» e «animosità domestica» che, dice de Bortoli, vede l'Europa non tanto come una unione di popoU ma come «una struttura tecnocratica» più al servizio del capitale e dei «banchieri lumaconi servi dell'asse franco-tedesco». Per l'ex direttore del Corriere della Sera, quell'insofferenza bisognerebbe lasciarla perdere per sfruttare la grande occasione di sviluppo che ci offrono questi nuovi paesi che portano le loro potenzialità di mercato, tassi di sviluppo molto superiori alla vecchia Europa, forze di lavoro fresche. Tutto vero, solo che l'Euroscetticismo presente sia nei vecchi che nei nuovi paesi nasce proprio dal fatto che l'Europa finora più che alle occasioni di sviluppo ha guardato a porre normative, a iiregginientare, a mettere lacci e laccioli e invettive alle economie dei paesi e anche alle scelte dell'elettorato, nonché su strumenti e forme della comunicazione presenti nei paesi, insomma su come si pensa e si comunica in Italia o in Francia o in Svezia. Questioni che paiono di assoluta sovranità nazionale. Sugli eccessi nel governo dell'economia che hanno frenato Io sviluppo non esiterei a mettere la rigidità del patto di stabilità che rende difficilissimo investire e/o tagliare le tasse per rilanciare produzione e consumi (e così, come ricorda de Bortoli, l'Europa dei 15 crescerà attorno all'1,7 per cento contro il 4,6 degli Usa, e la Lettonia da sola, senza lacci di Bruxelles, oltre il 5 per cento). Anche le altre cifre che cita de Bortoli non è che spingano all'Euroentusiasmo: nell'Unione si lavo¬ ra il 3007o in meno degli Usa. Taciamo sulla inferiorità delle Università e della ricerca europea rispetto all'America. In compenso l'attuale Europa ha dato i suoi contributi alla crescita dei paesi membri mettendo nonne sulla conservazione dei formaggi o sulle dimensioni degli ortaggi. Invece a proposito di ingerenze sulla sovranità nazionale l'Unione ha dato pessimo esempio con la censura all'Italia per l'eccesso di presenza del premier Berlusconi nei media, ma anche puntando l'indice su come la Bbc ha trattato la morte dello scienziato Kelly. Ma anche Polonia, Svezia, Francia ecc. hanno avuto richiami a cambiare il loro modo di fare informazione. Di questo passo lUe arriverà a controllare i pezzi dei giornalisti. Allora forse con de Bortoli bisognerebbe parlare del perché nasce e si incrementa lEuroscetticismo (che a mio parere rientra perfettamente in quell'opposizione intema che lui stesso accetta). Forse bisognerebbe pensare che più che lEuroscetticismo sta tramontando quel «capitalismo renano» ovvero alla tedesca che prevedeva imo Stato (o in questo caso un Sovra-Stato) che controlla interviene dirige e soprattutto si Dreoccupa della assistenza sociae, delle rigidità burocratiche e del mondo del lavoro o delle vecchie regole monetarie dei banchieri piuttosto che della libertà dei soggetti economici come avviene nelle società anglosassoni. jgawronski@europarl.eu.int

Persone citate: Andrzej Lepper, Berlusconi, Ferruccio De Bortoli