L'automedicazione nella rinite allergica
L'automedicazione nella rinite allergica L'automedicazione nella rinite allergica Un ruolo fondamentale, quello dell'automedicazione responsabile nel percorso terapeutico della rinite allergica, ma anche un'opportunità in più per rispondere alle esigenze di pazienti alle prese con una malattia sempre più diffusa e ancora troppo spesso non adeguatamente trattata. Una conferma nei risultati della ricerca promossa da Pfizer Consumer Health Care in collaborazione con Eurisko. "Su un campione di 718 allergici dai 14 amai in su - ricorda la dottoressa Isa Cecchini, direttrice del Dipartimento delle Ricerche sulla Salute di Eurisko - più del 500Zo afferma di ricorrere all'automedicazione". "Un dato che fa riflettere se si considera l'intero universo dei sofferenti, che recenti ricerche epidemiologiche attestano intomo a circa il 100Zn di tutta la popolazione italiana. - chiarisce il professor Sergio Bonini, dell'Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare (INMM - CNR) e dell'Istituto San Raffaele H di Roma. La possibilità di utilizzare un farmaco da banco efficace e sicuro può dunque consentire agh allergici definiti secondo le linee guida ARIA lievi e intermittenti di avvicinarsi a un percorso che li conduca a una corretta gestione del disturbo. "Il farmaco da banco, utilizzato nell'ambito di un programma concordato con i farmacisti, può rappresentare non soltanto un momento di automedicazione responsabile, ma anche una fase di passaggio lungo un percorso che porti poi alla precisazione diagnostica e al trattamento adeguato - commenta l'esperto -. In altre parole, l'automedicazione responsabile diventa parte di una strategia più articolata di automanagement". Un approccio ben differente da quello déll'autoprescrizione in cui il paziente assume un medicinale, spesso etico. senza alcuna guida, con i rischi conseguenti. In un intervento di automedicazione responsabile gioca un ruolo fondamentale il farmacista che, oltre a suggerire al paziente un prodotto da banco efficace nel controllare i sintomi, gli prospetta l'opportunità di sottoporsi a ulteriori indagini diagnostiche. "Il farmacista si trova dunque a fornire da un lato una risposta alla richiesta più urgente che gh viene fatta dal paziente, quella di risolvere i sintomi, ma dall'altro a guidarlo in questa prima fase del percorso - ribadisce Guido Pedrini farmacista di Genova -. E nel momento stesso in cui propone al cliente/paziente di ricorrere a un farmaco in grado di controllare i sintomi, effettua un intervento estremamente importante: il mancato trattamento si accompagna infatti a un peggioramento dell'infiammazione, sempre presente nelle malattie allergiche, con maggior rischio di evoluzione dei disturbi, inclusa la possibile comparsa di fenomeni asmatici". La posizione del farmacista come consulente, è confermata chiaramente anche dai risultati dell'indagine promossa da Pfizer Consumer Health: "Gli allergici propensi all'automedicazione, che rappresentano il 540Zo del campione, sono persone che sebbene vivano la loro condizione in modo ansioso e nervoso, reagiscono informandosi e, tra coloro che influenzano la loro scelta, il farmacista rimane un importante punto di riferimento" conferma la dottoressa Cecchini. Il farmacista si trova oggi nelle condizioni di rispondere sempre megho alle richieste degli allergici grazie alla disponibilità di nuovi farmaci da banco efficaci e sicuri. Attualmente il paziente con rinite allergica può ricorrere ad antistaminici e vasocostrittori, sia da soli, sia in associazione. "Sono proprio le associazioni a garantire il miglior controllo dei sintomi ricorda il professor Bonini -. È però importante distinguere fra quelle che uniscono il decongestionante, per esempio la pseudoefedrina, a un antistaminico di prima generazione piuttosto che a una molecola di seconda generazione, come la cetirizina. Proprio l'associazione fra pseudoefedrina e cetirizina rappresenta la migliore attualmente disponibile per efficacia e toUerabilità". Ciò dipende dal fatto che la cetirizina risulta molto attiva nel contrastare sintomi quali gh starnuti, la rinorrea, il prurito nasale, il bruciore e l'arrossamento degli occhi e la loro eccessiva lacrimazione, senza indurre la sonnolenza tipica degh antistaminici di prima generazione.
Persone citate: Bonini, Guido Pedrini, Isa Cecchini, Sergio Bonini
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