Rai, dopo il caso Blob lite sul regolamento

Rai, dopo il caso Blob lite sul regolamento COME APPLICARE LA «PAR CONDICIO» IN TV? Rai, dopo il caso Blob lite sul regolamento ROMA Era uno scontro prevedibile, quello in atto fra il direttore generale della Rai Cattaneo e il presidente della Vigilanza Petruccioli (nonché con la presidente Rai Annunziata) sul regolamento emanato dalla stessa Vigilanza che attua le norme di par condicio in campagna elettorale. Sul tappeto, lo stop a «Blunotte» e a «Blob» - sul quale continuano le polemiche, con «Blob» e che va in onda fra beep e oscuramenti, mentre vengono bloccate due interviste ai ministri Alemanno e Gasparri già registrate per «Occhio alla spesa» - ma, soprattutto, la spinosa questione del contraddittorio nei programmi di approfondimento, la norma nuova inserita a dispetto della ferma opposizione di Forza Italia. Antefatto: Cattaneo aveva scritto a Petruccioli una lettera (non resa pubblica) in cui chiedeva chiarimenti sulla inteipretazione del regolamento. Ma in una circolare interna già diramata a direttori di reti e testate avrebbe sostenuto che il contraddittorio va inteso nel complesso di un ciclo di approfondimenti. Petruccioli gli risponde ora pubblicamente, affermando che «non c'è nulla da interpretare» in quanto «la norma è inequivoca e non suscettibile di interpretazioni restrittive di sorta». Dunque da un lato «dovrà essere garantita la presenza equilibrata dei soggetti nel corso della programmazione complessiva», dall'altro il criterio del contraddittorio «deve essere garantito sempre e comunque: il che significa con un confronto dialettico diretto, effettivo e non squilibrato all'interno della stessa trasmissione». Il presidente della Vigilanza aggiunge che con l'articolo 5 comma 3, «la Commissione ha voluto affermare che, in periodo elettorale, tale criterio deve essere vincolante», per «garantire effettivamente la parità di condizioni fra i soggetti in competizione». In appendice Petruccioli chiede poi al dg della Rai perchè ha sospeso Blunotte e Blob, visto che non si tratta di programmi riconducibili a testate giornalistiche. «Il testo del regolamento è chiaro» gli risponde Cattaneo, riferendosi al passo che vieta, in tutti i programmi altri dai notiziari e dall'approfondimento, la presenza di candidati e di politici, e finanche di trattare temi «di evidente rilevanza politica ed elettorale o «che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici». Quindi, dal momento che quei programmi non sono riconducibili a testate giornalistiche, le iniziative «sono state apphcate a norma di legge». Nulla sul contraddittorio. Una lacuna che non sfugge ad Annunziata, che parla di «vistosa omissione» e scrive a Cattaneo per ricordargli che «le indicazioni del Parlamento non si interpretano ma si applicano» e invitarlo a sospendere la circolare e a non dare ulteriori interpretazioni del regolamento «fino a quando - conclude non avrò informato il cda dei chiarimenti ricevuti» dal presidente delle Vigilanza. «Il regolamento verrà fedelmente applicato», risponde a stretto giro Cattaneo. Aggiungendo che «i chiarimenti di Petruccioli vanno a confermare la linea aziendale» e che il concetto del «contraddittorio sempre e comunque all'interno della stessa tra. smissione» è proprio quello ribadito dalla circolare interna». Nessun problema allora? [m.g.b.l

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