«Il Regio penalizzato dai tagli romani» di Maurizio Tropeano

«Il Regio penalizzato dai tagli romani» LACULTURATÒIIINESETRÀPJIOGETTÌ DI SVILUPPO E OSTACOLI DOPO UN LUNGO PERIODO DI RISULTATI POSITIVI IL BILANCIO DELL'ENTE URICO DESTINATO A CHIUDERE IN ROSSO «Il Regio penalizzato dai tagli romani» In pochi anni il valore delle sovvenzioni sceso del 30o7o Maurizio Tropeano Per la prima volta dopo molti anni la Fondazione Teatro Regio chiuderà il bilancio del 2004 con un deficit. Ad oggi il bilancio preventivo è fermo a meno 1 milione e 796 mila euro anche se il sovrintendente, Valter Vergnano, è convinto di migliorare i «conti nel corso dell'anno perché eurivano segnali confortanti dal pubblico e dovrebbero concretizzarsi anche alcuni progetti di sponsorizzazione grazie al mantenimento di una programmazione che unisce qualità e quantità di spettacoli. In ogni caso non potremmo certo raggiungere il pareggio o il lieve attivo registrato nel passato». E se il Regio è in queste condizioni g\i aV\.vv 12. enti \ iirici itaViani non stanno meglio, anzi; «H nostro teatro - spiega Vergnano - è stato uno dei pochi ad aver chiuso i conti in pareggio senza i finanziamenti straordinari da parte dello Stato. Soldi che si aggiungono alle risorse messe a disposizione dal Fondo Unico per lo spettacolo». Proprio il mancato adeguamento a partire dalla fine degli Anni Ottanta del Fus al tasso di inflazione è la causa delle difficoltà del Regio e degli altri Enti: «Il valore reale dei fondi messi oggi a disposizione dallo Stato è pari al 30 per cento in meno di quello della fine degli anni Ottanta. Al Regio mancano circa 5 milioni di «irò». Che fare, allora? H ragionamento di Vergnano è semplice: «In questi anni il Regio è riuscito a tenere insieme una produzione sempre più qualificata con un altissimo numero di attività ed è anche riuscito ad aumentare l'occupazione stabile. Il bilancio preventivo del 2004 è stato elaborato senza intaccare nessuno di questi parametri in modo da evidenziare la criticità: risorse statali invariate rispetto agli anni passati». La scorsa settimana Vergnano, in qualità di presidente dell'associazione che raggruppa gli enti lirici italiani, e i sindaci di Torino, Sergio Chiamparino, e di Palermo, Diego Cammarata, si sono incontrati con il ministro per i Beni Culturali, Giuliano Urbani con l'obiettivo di ottenere nuove risorse. Il risultato? «Abbiamo apprezzato la disponibilità del ministro ad aprire un tavolo di trattativa. Il clima è positivo e finalmente il problema è arrivato sul tavolo giusto». Aggiunge: «La trattativa è partita. Il messaggio degli enti e delle città è chiaro: siamo una risorsa che produce bene e ricchezza per il nostro paese. A fronte di contributi statali che rappresentano lo 0,39 per cento del Pil,, contro l'I,30 della Germania, ll0Zo della Francia e lo 0,90 del Portogallo l'apporto del turismo culturale è pari all'1,30 per cento». Da qui la necessità dell'intervento dello Stato perché «piuttosto che presentare una programmazione raccogliticcia e ridotta allora è meglio chiudere». Vergnano, però, è consapevole che da solo l'intervento dello Stato non sarà risolutivo per il futuro degli enti lirici itahani : «Credo sia arrivato il momento per aprire un confronto sereno e costruttivo con il governo e le parti sociali per ripensare la struttura organizzativa degli enti lirici». Per il sovrintendente è «necessario ripensare al contratto di lavoro adesso troppo rigido e poco flessibile». Per quanto riguarda il Regio Vergnano sottolinea l'importanza dei contributi stanziati dal Comune e, in misura inferiore, dalla Regione e dei fondi messi a disposizione dai privati. Detto questo, però, il sovrintendente lancia un appello a tutti i parlamentari piemontesi perché «soprattutto in vista delle Olimpiadi del 2006 si impegnino ad ottenere dal Governo fondi aggiuntivi da spendere in campo culturale, così come è avvenuto a Genova, da spendere nei prossimi tre anni per allestire manifestazioni di grande richiamo intemazionale». I FONDI Al TEATRI ITALIANI Br J/ j jy JJBt 'tmmmw*'!^ . ■ ■■■.:■ Enteltrico; ' ' 2000' 2001 ' ' 2002 Teatro Comunale Bologna 30.773,00 32.371,49 31.416,00 Maggio Musicale Firenze 45.642,00 - 46.401,38 44.903,00 Carlo Felice Genova 25.897,00 28.610,70 27.771,00 La Scala Milano 69.363,00 76.589,54 74.420,00 San Carlo Napoli 36.511,00 38.503,69 37.374,00 Teatro Massimo Palermo 42.532,00 44.167,84 42.846,00 Dell'Opera Roma 48.410,00 58.608,41 57.109,00 TeatroRegio Torino 31.906,00 34.694,31 33,671,00 «G.Verdi» Trieste 27.431,00 32.296,71 30.775,00 «La Fenice» Venezia 34.611,00 35.681,39 34.803,00 Arena, di Verona Verona 26.105,00 29.036,35 28.170,00 Accademia 5. Cecilia Roma 23.385,00 23.938,89 22.638,00 T. Lirico Cagliari 16.047,00 20.523,47 19.921,00 TOTALE 458.433,00 501.424,17 485.818.00