Parla coi lupi e finirà l'odio di Francesca Paci

Parla coi lupi e finirà l'odio INCONTRO CON MOHAMED MOULESSEHOUL: CON PSEUDONIMO FEMMINILE HA CREATO UN MONTALBANO ARABO Parla coi lupi e finirà l'odio Esce il sesto volume della sua saga poliziesca ambientato fra i terroristi: «Che talento ho se non riesco a fermare le forze demoniache?» Francesca Paci TORINO ^TL kamikaze che sceglie di ^1 morire per il Signore abbandona il mondo dei vivi. Non c'entra la mancanza d'umanità, e una questione di testa. Per un Occidentale è assurdo, lo so. Per un fondamentalista è l'essenza della lucidità». L'autore algerino Mohamed Moulesseboul, che scrive celato dietro il nome della moghe Yasmina Khandra, presenta a Torino il nuovo romanzo La part du mort, sesta puntata della saga poliziesca del commissario Brahun Uob, una specie di Montalbano arabo. La pista cifrata del giallo per svelare il volto di una società claustrofobica, dove cadaveri e prostitute s'incrociano, miseria e lusso coabitano, truffatori e terroristi tessono insieme tele malvage. Yasmina Khandra conosce l'integralismo islamico: arruolato a nove anni alla scuola dì El Méchouar, ì cadetti della Rivoluzione, lascia l'esercito solo nel 1999, quando sceglie definitivamente l'arma della scrittura. Lo pseudonimo femminile protegge a lungo i suoi romanzi dalla censura militare. Oggi non più. L'alterità letteraria resta una sfida al machismo medievale: «Se trattate un arabo da donna siete morti prima d'aver avuto il tempo di chiedere scusa». Monsieur Khandra, gli attentati fondamentalisti di New York, Madrid, Casablanca, Riad scuotono il mondo. Un suo racconto di tre anni fa, «Cosa sognano i lupi», narra la formazione di un terrorista. Cosa sognano i lupi? «Distruggere quel che cedano. La patria, dove le ingiustizie sono routine. L'Occidente, che ai suoi ocj^-favorisce i dirigenti corrotti dacuiè fuggito. JJn abbi all'incapacità di vivere nell'esclusione? Può da^si, Jvla ho una domanda: cosa vi interessa dèi musulmani? 1 vizi o le virtù? La cultura islamica ha cercato dì sedurre le vostre città con arte, scienza, esotismo. In cambio, ba sempre ricevuto lo stesso sguardo sprezzante. Quali interlocutori avete scelto? Musicisti? Pittori? Studiosi? Tra un capolavoro romanzesco e una strage, le telecamere non hanno dubbi. La palla è nella vostra metà campo: la sordità dell'Occidente agevola i fondamentalisti. A loro non serve il dialogo: parlano la lingua della violenza, ne fanno performance, l'interlocutore non conta. Dico questo con profonda amarezza: mi veigogno di non avervi saputo convincere. Mi ha battuto 1 ultimo e più volgare degli imam. Che talento ho se non riesco a contenere le forze demonìache?». A New York è polemica per uno spettacolo di Broadway, «Sixteen Wounded», in cui il giovane drammaturgo ebreo Eliam Kraiem descrive un kamikaze palestinese che si innamora e mostra di avere un cuore. Troppo, di questi tempi? «Non conosco il testo di Kraiem, tuttavia mi pare che l'happy end sia irrisorio nello scenario geopolitìco attuale. Chi si vota al sacrificio religioso non ha più tentazioni, neppure lo sguardo seducente di una ragazza. Quel che accade nella testa di un terrorista segue una logica intema, meno voi lo assimilate più guadagna terreno. Il fondamentalismo si nutre di questa doppia ignoranza. L'ottusità dei suoi seguaci e la prosopopea occidentale che continua a confondere musulmano e islamista, islamista e integralista. L'errore garantisce la longevità del fenomeno e avvelena la convivenza». Lei era nell'esercito durante le elezioni del 1991, vinte dal Fronte, islamico di salvezza e poi annullate dal governo algerino. Alcuni studiosi sì chiedono se il mondo islami- co attuale sia pronto per la transizione democratica. «Le teorie sono teorie. Stupide, per lo più. Il mondo arabo assomiglia al vostro, c'è gente sana di corpo e di spirito. Il problema è la sua pessima classe governante che mal catalizza le energie. Una fase da cui è passato anche l'Occidente: Mussolini, Hitler e l'orrore della Shoah, Stalin, le atrocità balcaniche. Le popolazioni arabe hanno bisogno d'aiuto e consigli. Soffrono": non sono ritardati dà esibire nei salotti. I lupi sognano la morte, gh altri la vita. Non siamo allergici alla democrazia, credete. Ci battiamo, ma i nostri avversari sono meglio armati». C'è una guerra civile in corso nell'Islam? «Dico di no. Come non credo nello scontro delle civiltà. La società islamica sta nascendo con il forcipe, è solo un parto molto doloroso. La maggioranza non è bellicosa e non ambisce ad alcuna crociata. C'è una minoranza infida che inganna le vere aspirazioni del suo popolo facendo leva sul malgoverno, il nepotismo, la disperazione. Questi pochi fanatici cavalcano l'impazienza e promettono di provocare il miracolo della liberazione conia forza e col terrore». Cos'hanno in comune la società musulmana e l'occidentale? «Stesse qualità e stessi difetti: se ben gestite mostrano l'aspetto solare, altrimenti danno il peggio. L'Occidente, per esempio: brilla per generosità, ma pecca di bulimia». Come finirà la guerra in Iraq? «Penso che non sia ancora cominciata». Il suo prossimo libro? «Non lo so ancora. Per ora mi godo le nuove avventure del commissario Brahim Llob, questo libro mi sembra molto fyaiUo. Ma,,co|ne dicevo àll'imzlo, tra le nòstre convinzioni e la capacità di convincere gh altri c'è un oceano da bere». «La società islamica sta nascendo con fatica La maggioranza non è bellicosa e non vuole crociate. Pochi fanatici cavalcano l'impazienza e promettono la liberazione col terrore» Mohamed Moulessehoul, in arte Yasmina Khadra, ex soldato passato alla letteratura

Luoghi citati: El Méchouar, Iraq, Madrid, New York, Riad, Torino