Il nuovo presidente della Bundesbank: Non toccare i tassi di Francesca Sforza

Il nuovo presidente della Bundesbank: Non toccare i tassi Il nuovo presidente della Bundesbank: Non toccare i tassi Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Axel Weber «E1 un falco o una colomba?» si chiedeva ieri mattina il Financial Times Deutschland a proposito del nuovo presidente di Bundesbank. «Non è un segreto per nessuno che io sia molto orientato alla stabilità» ha risposto ieri Axel Weber nel corso di una conferenza stampa di presentazione a Berlino, a chi gh poneva quella stessa domanda. Un falco, dunque, che per oltre un'ora non si è sottratto a nessuna delle questioni sohevate dai rappresentanti della stampa intemazionale. Tra le priorità del più giovane presidente nella storia di Bundesbank - 47 anni, sposato con due bambini - ci sono la stabilità e la centralità dei criteri di Maastricht come punto di riferimento per le economie europee: «H patto di stabilità contiene già sufficienti parametri di flessibilità, ciò di cui abbiamo bisogno è uno sforzo maggiore in direzione del risanamento», ha detto. «Non c'è bisogno di cambiare il patto - ha aggiunto il ministro Eichel - ma di sviluppare un dibattito europeo più approfonditosi temi della crescita». Anche sul tema delle riserve auree, che aveva visto contrapporsi l'ex presidente di Bundesbank Welteke e il ministro Eichel, Axel Weber non ha mostrato alcun timore nel dire che aveva concordato, ai tempi, con la proposta di Welteke di mobilitare parte delle risorse per creare un fondo destinato alla ricerca e allo sviluppo. «Le questioni che Bundesbank si troverà ad affrontare nel futuro sono tante e importanti - ha aggiunto - Ma sulle scelte il presidente ha il dovere di confrontarsi con tutti gh altri membri del Consigho esecutivo». Per quanto riguarda le strategie della Banca centrale europea, Weber ha ammesso di aver avuto, in passato, una posizione critica rispetto ad alcune scelte dei banchieri centrali e di essersi trovato, per questo, su una linea diversa da quella della stessa Bundesbank: «Non ero d'accordo - ha detto - con una strategia monetaria che si confrontava con un numero limitato di parametri, ma ho anche visto che con il tempo questa strategia si è modificata, adottando un approccio più flessibile». La pohtica monetaria - ha aggiunto Weber - «va analizzata alla luce dell'impatto con i mercati finanziari, e personalmente posso dire di conoscere questi ultimi molto bene». Un taglio dei tassi di interesse, al momento, «non mi sembra necessario - dice ancora Weber rispondendo a una domanda - ma condivido la linea di dare, di tanto in tanto, messaggi verbali, per lanciare segnali ai mercati». Dal mondo delTeconomia, della finanza e della pohtica, non è arrivata ieri una sola voce contraria alla nomina di Axel Weber. «E' una persona che garantisce l'indipendenza di Bundesbank e che ha dichiarato di voler restare fedele al patto di stabilità, due cose che cortdividiamo in pieno» ha dichiarato la leader della Cdu Angela Merkel. «La sua nomina è stata per noi un segnale molto positivo» ha dichiarato il presidente dei •datori di lavoro Dieter Hundt. Anche da Bundesbank, si fa sapere che la scelta è indovinata, e che i presupposti per una fehee collaborazione ci sono tutti. Weber del restò non è uno sconosciuto a Francoforte, dove è stato a lungo direttore del Centre of International Research, prima di entrare a far parte del comitato dei Cinque Saggi, il maggiore think-thank del governo tedesco. Per Gerhard Schroeder, la nomina di una personalità così unanimemente condivisa significa un importante punto messo a segno nei confronti dell'opposizione, che lo aveva accusato di voler ingerire nella pohtica della Ruba per modificame gh orientamenti. Alla domanda se fa mai qualcos'altro, neha vita, oltre che dedicarsi allo studio dell'economia intemazionale, Axel Weber ha risposto con un sorriso: «Vado spesso a correre, mi distrae e mi riposa». Axel Weber

Luoghi citati: Berlino, Francoforte