Quando le fate esistono e fanno uscire un film di Simonetta Robiony
Quando le fate esistono e fanno uscire un film PRIME CINEMA Quando le fate esistono e fanno uscire un film Simonetta Robiony ROMA Paradossalmente in questo caso è più intrigante la storia del come sono riusciti a fare il film di quanto lo sia la storia raccontata nel film. Dunque, dopo quattro anni di stenti e patemi, esce in sala venerdì, con l'Istituto Luce e i Warner Village, «Fate come noi» di Francesco Apolloni, piccolo film costato 800 milioni delle vecchie lire raggranellate in maniera varia e avventurosa. Girato a Roma nelle perferie come nel centro storico, è la storia di due borghettari, Er Bova-Francesco Venditti e Er Pechino-Mauro Meconi, in due giornate che precedono la festa: la vigilia di Ferragosto e quella di Natale. La prima giornata finirà con Er Pechino che, entrato per rubare in casa di una vecchia-Pupella Maggio, scambiato per il nipote avrà i soldi in dono. La seconda con Er Bove che cerca di consolare ima giovane donna-Agnese Nano la quale, per correr dietro a un amore sbagliato, ha smarrito la figlia bambina-Arianne Turchi, e con Er Pechino che l'ha ritrovata e se la sta portando a spasso per la città. Apolloni lo definisce un racconto sulle solitudini e sulle diversitàv i vecchi e i giovani, i borghesi e i borghettari, i buoni e i cattivi, in un continuo scambio di ruoli ma anche di affetto, attenzione, amicizia. Molto più complessa la vicenda che sta dietro a «Fate come noi», prima opera cinematografica del regi¬ sta, un giovanotto che da anni lavora in teatro, già autore di «La verità ti prego sull'amore», il suo secondo film uscito regolarmente in sala già nel 2001. Dunque, tutto comincia nel 2000 da un paio di racconti di Apolloni destinati a diventare un film. Con i soldi di una assicurazione sulla vita fatta per lui da sua madre, dieci milioni avuti dal suo dentista, tre da un conoscente, cinque dal parrucchiere, trova l'appoggio di Pupella Maggio che nonostante avesse ormai novantanni vuole recitare in quella che è diventato il suo ultimo ruolo. Più complicato ancora girare il secondo episodio con molti estemi nelle strade di Roma ma senza alcun permesso per farli: qua si è manifestata la disponibilità della gente, l'aiuto di amici attori come Ricky Tognazzi che si sono prestati a un'apparizione, la cortesia di un vigile che in Via Veneto ha fermato il traffico per lui. Il film montato ha vinto un premio a Giffoni e un Globo d'oro a Roma, ma non aveva ancora distribuzione. Per trovarla Apolloni s'è rivolto a Fiorello, ha fatto un appello durante il suo programma radiofonico, ha ottenuto l'aiuto del sindaco Veltroni, ha organizzato una proiezione a Torbellamonaca il cui successo presso i giovani ha convinto l'Istituto Luce a distribuirlo aiutato dalla Warner. Morale? Per Apolloni le fate del titolo esistono e abitano tra noi. Foto di gruppo per i protagonisti del film di Francesco Apolloni «Fate come noi»
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