L'Italia senza coppe sbarca a Monaco: è in vetrina il futuro

L'Italia senza coppe sbarca a Monaco: è in vetrina il futuro NEL PRINCIPATO LA PRIMA SEMIFINALE DI CHAMPIONS LEAGUE L'Italia senza coppe sbarca a Monaco: è in vetrina il futuro Deschamps contro il Chelsea di Ranieri. In porta Roma e Ambrosio, due «scarti» del nostro campionato. La Juve e i grandi club studiano il tecnico francese con i suoi talenti: Rothen, Evra, il capitano Giuly Marco Ansaldo Inviato a MONTECARLO L'Italia sono loro, Claudio Ranieri e i portieri: Roma e Ambrosio che andranno in campo, Cudicini che li starà a guardare con la mano rotta. Sono le scorie del nostro calcio che si preparava a dominare la Champions League come l'anno scorso, e questa volta ne è uscito bastonato. Si camufferanno neUa semifinale tra il Monaco e il Chelsea a venti chilometri dal confine di Ventimiglia. Ma, in fondo, quanta verità c'è nel cercare un timbro nazionale di questi grandi club europei? Quanto è rimasto di inglese nel Chelsea, il cui proprietario è siberiano, l'aUenatore è romano e i giocatori sembrano usciti dall'ultima edizione di «Giochi senza frontiere»? «Le due squadre sono composte da atleti di 23 differenti nazionalità», annuncia compiaciuta la Uefa. E' una babele nella quale si confondono gli stili e le tradizioni. L'Italia naufragata con U Milan e la Juve, con l'Inter e la Lazio, si consola in questa imprevedibUe semifinale dove c'è molta deUa nostra filosofia di gioco. «Il pericolo per noi è neU'italianità di Deschamps», ha ammesso Ranieri, l'aUenatore del Chelsea a proposito del rivale che in cinque anni di Italia, anzi di Juve, si è convinto che è beUo giocare con le bolhcine aUa francese ma è più redditizio se metti ima robusta copertura aUe spaUe. Quanto al Chelsea, ogni giudizio è nei numeri. Con l'organizzazione di gioco di Ranieri, in tutta la Champions League non ha mai preso un gol in trasferta, tranne nei quarti di finale contro l'Arsenal, ad Highbury che è sempre una zona di Londra, dunque una trasferta per modo di dire. Forse non basterà per i deliri di Abramovich, che arriverà nel pomeriggio e aUoggerà (ospitando il lèttone Basarins che vuole comprare il Toro) sul suo yacht da 114 metri, «Le Grand Bleu», ma il rispetto per Ranieri lo leggi ormai negh occhi dèi giornalisti inglesi, che all'inizio non lo amavano. NeUa Coppa più balzana che ci si ricordi, con quattro outsider arrivate aUa semifinale, almeno qualcosa di nostro c'è neUo spirito, nei personaggi persino surreali. Flavio Roma era U portiere poco celebrato del Piacenza, quando Deschamps voUe portarlo in Francia. Marco Ambrosio, peggio ancora. Cominciò nel Lumezzane, l'ultimo indirizzo conosciuto fu U Chievo, dove faceva la riserva a LupateUi che oggi è la riserva neUa Roma. Due carriere «underground», al massimo un'intervista sulla Gazzetta dello Sport, ma d'estate quando tutto concorre a riempire le pagine. Questa sera avranno gli occhi del mondo addosso, neUo stadio dei principi di Monaco strapieno (non è diffìcile vista la capienza, 18 nula persone) e discretamente sorveghato dagh uomini deU'antiterrorismo, che ieri, per addestramento, hanno rivoltato come un calzino persino U parcheggio interno. C'è l'Italia d'acquisto. I Veron, i Crespo, i Mutu, i DesaiUy, gente che è transitata nel nostro campionato dove i riflettori li esponevano meglio di quanto succeda adesso perchè, almeno quelli del Chelsea, siedono in panchina più di quanto calpestino l'erba. Ci sarà, infine, l'Italia da viaggio. Manager e aUenatori convoghati a Montecarlo dalla curiosità di una sfida inusuale e dalle esigenze di mercato. Bettega e Girando (forse anche Moggi) saranno al Louis H per valutare ancora una volta l'impatto di Deschamps sulla Coppa. I contatti sono avviati da tempo, le verifiche e gli incontri non bastano mai. I dirigenti juventini non saranno i soli, perchè il Monaco ha molto da offrire, oltre al suo aUenatore: Rothen e Evra, i due esterni, il capitano Giuly, 27 anni, il centravanti Morientes di cui U Real Madrid non sapeva che farsene fino aUa notte in cui gli ha segnato uno dei gol decisivi per l'eliminazione. Mancherà SquiUaci, il difensore su cui anche la Juve ha messo gli occhi. Deschamps sorride. Ha vinto due Coppe, ha giocato quattro finah. Il Chelsea è stata la sua casa, quando lasciò Torino: ci rimase un anno solo, vinse la Coppa d'Inghilterra, c'era Vialli aUenatore e i due non si pigliavano. «Sto studiando tutto eh Vialli per capire cosa non dovrò fare quando aUenerò», disse una volta. Sono storie del passato, meno misteriose che il futuro. «Non voglio parlarne. Per ora dico solo che sto bene qui». Tuttavia quan¬ do gh chiedono se invidia a Ranieri di aver un presidente che può comprargh tutto, la risposta è zucchero per Giraudo: «Avere un magnate che spende molto è un vantaggio, ma la costruzione di una squadra è fatta di tante altre cose più importanti: bisogna prendere gh uomini adatti, fame un gruppo, dare una tattica». Come se parlasse già da erede di Lippi, che questa settimana annuncerà probabilmente la propria scelta. RETE4OKE20f4S 1 Didier Deschamps oggi guida il Monaco contro II Chelsea di Ranieri. Domani l'altra semifinale tra Porto e Deportivo