Maroni: contratti magri con meno tasse

Maroni: contratti magri con meno tasse L'ESECUTIVO HA STANZIATO FONDI PER UN INCREMENTO DEL3,507o, I LAVORATORI CHIEDONO L'8% Maroni: contratti magri con meno tasse «Linea dura su pubblico impiego. Avanti con le pensioni» ROMA Si profila uno sciopero generale contro il governo per il rinnovo dei contratti di 3,5 mihoni di pubblici dipendenti con il recupero totale dell'inflazione reale, ma si preannuncia anche una massiccia mobilitazione contro la rifonna delle pensioni che il ministro del Welfare Roberto Maroni non esclude che possa essere varata anche prima delle elezioni europee. Maroni è tornato ieri sui due temi scottanti, riducendo di fatto gli spazi di dialogo sui contratti e anticipando una linea molto dura della Lega su vari fronti, fra cui quello previdenziale, all'interno del governo e nella maggioranza a partire dall'imminente conferenza dei capigruppo diretta a coordinare l'azione di Camera e Senato. «C'è tanta carne al fuoco - osserva il ministro - e la posizione della Lega sarà estremamente chiara e decisa». Dopo l'attacco dei giorni scorsi al vice presidente del Consiglio Fini per l'intesa «eccessivamente onerosa» siglata due anni fa con i sindacati, Maroni ribadisce che «si deve assolutamente evitare nei prossimi mesi uno scenario del genere». Il governo, aggiunge, vuole ridurre la pressione fiscale e contributiva, ma se si diminuiscono le entrate è evidente che «la spesa pubblica non può aumentare». Conclude: «E' giusto - aggiunge - che i sindacati facciano il loro mestiere. Però, anche il governo deve fare il suo: il presidente del Consiglio ha proposto una riduzione delle tasse, la spesa pubbhca non può avere spinte al rialzo insostenibih per i contratti». Il divario tra le posizioni è enorme: il governo ha stanziato in Finanziaria un -I-3,5IÌ6 per gli aumenti salariali, i sindacati chiedono -F80Zo, cioè circa 4 miliardi di euro contro 1,7 miliardi messi sul piatto. Meno drastico Guido Fantoni, presidente dell'Aran (l'agenzia delegata dal governo a trattare i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego): «La situazione non è semplice. I sindacati hanno presentato delle richieste che ora si stanno valutando. In ogni caso la decisione spetta al governo rispetto agli effettivi spazi di finanza pubblica». E' immediata la reazione delle organizzazioni dei lavoratori, già detereminate ad attuare uno sciopero generale unitario del pubblico impiego il 21 o il 28 maggio. «Se il governo cerca guai - dice Carlo Podda, segretario nazionale della funzione pubbbca Cgil - li troverà. Pensi a rispettare gli impegni sottoscritti e si tolga dalla testa di poter finanziare la riduzione dell'lrap delle imprese tagbando le retribuzioni della pubblica amministrazione». Rino Tarelli, segretario generale della federazione dei dipendenti pubbUci e dei servizi della Cisl, conferma: «Lo sciopero mi sembra inevitabile. E' falso che i precedenti contratti siano più onerosi di quanto fosse dovuto alla categoria ed è falso che la diminuizione delle tasse si risolverà in un vantaggio per i lavoratori dipendenti. Sul Tfr sarà prelevata una tassa del 230Zo e non del 180Zo come era prima, il che vuol dire mille mihardi in più da pagare di tasse». I sindacati, rileva il segretario generale della federazione di categoria Uil Carlo Fiordaliso, manterrà ferma la richiesta di un aumento dell'S'^ per il biennio 2004-2005. Il ministro del welfare annuncia che il premier Berlusconi convocherà i sindacati per la riforma delle pensioni non appena si sarà risolto il problema degli ostaggi itabani, ma già mette le mani avanti: «Alcune delle proposte del sindacato sono assai onerose. Se dovessero essere applicate tutte quante, l'impatto aggiuntivo di spesa pubblica sul pil sarebbe del 30z6. Comunque, discuteremo». All'ulteriore presa di distanza del ministro, ma pure all'atteggiamento negativo su molte altre questioni, replica il leader della Cgil Guglielmo Epifani con una contestazione generale. «Non c'è tema - rileva - dall'Alitalia alle pensioni ai contratti pubbUci, solo per citare i maggiori, in cui ogniqualvolta si prova ad aprire un dialogo non ci troviamo di fronte all'ammissione di clamorose divisioni nel governo che lo rendono sostanzialmente impraticabile ed inefficace». E a Maroni, che aveva accusato la Cgil di avere utilizzato il problema del lavoro minorile a scopi elettorali, invece affrontato con tenacia da dieci anni, Epifani risponde: «L'insulto di Maroni è il simbolo del degrado materiale, morale e istituzionale che sta vivendo il Paese». [r.r.] Podda (Cgil): «Se il governo cerca guai, li troverà Non si finanzia la riduzione dell'lrap tagliando i salari» Tarelli (Cisl): «Aumentano di 5 punti i prelievi sul Tfr» Epifani: «Governo diviso e inefficace su ogni tema» \ O milioni pubblici 8 TOTALE O milioni yp Scaduto nel 2001 iH Dirigenti pubblici i|| Medici (H Dipendenti Università 31 Ricercatori milioni commètfd' w , «5 milioni edilìzia ^850 mila tessile W oQ\j mila banche ^ Z jU mila spettacolo W | 3U mila trasporti W Z.\J\J mila chimica e assicurazioni e comunicazioni

Luoghi citati: Roma