Rischia grosso chi mangia in ufficio di Daniela Daniele
Rischia grosso chi mangia in ufficio UNA RICERCA AMERICANA Rischia grosso chi mangia in ufficio Sulla scrivania 400 volte più batteri che sull'asse del water Daniela Daniele Altro che attacco batteriologico. Le scrivanie degli americani sono veri e propri brodi di coltura per batteri. Stando a quanto riferisce il «Wall Street Journal», l'abitudine sempre più diffusa di mangiare davanti al computer non è per niente salutare, anche dal punto di vista dell'igiene. Per esempio: niente può più sorprendere Ray Kemey, direttore di una società di software, circa le abitudini alimentari dei colleghi. Ne ricorda uno per il quale, evidentemente, la pizza era dotata di vita etema. «Se noi mangiavamo pizza il lunedì - racconta -, lui la riponeva sullo scaffale e ne mangiava un po'. Fino a giovedì». Un altro si dotava di grandi quantità di yogurt alla vaniglia che, secondo lui, era il massimo per accompagnare qualsiasi tipo di cibo: dalle focacce speziate ai piselli sui^elati. Infatti, quando Kemey assegnò a un'altra dipendente la sua postazione, la poveretta si trovò alle prese con ima miriade di piselli fossili. Le vennero conati di vomito. L'unica cosa che è tanto insalubre quanto saltare i pasti è mangiare al lavoro. S'è visto, infatti, che alla propria scrivania alligna una quantità di batteri 400 volte superiore a quella normalmente presente sull'asse del water. La tastiera e il mouse ne hanno, rispettivamente, 67 e 34 volte in aiù. «La differenza - spiega Chares Gerba, microbiologo dell'Università di Arizona - è che l'asse del gabinetto viene spesso lavato. In pratica, quello che si ha in un ufficio è un ristorante fuori norma: abbiamo trasformato le nostre scrivanie in caffetterie di batteri». Non c'è tempo per concedersi pause. Così, si mangia in un ambiente sicuramente poco adatto alla più elementare delle necessità umane, quella dell'alimentazione. In uno studio del 2003,l'Ame¬ rican Dietetic Association ha rilevato che ben il 67 per cento dei lavoratori americani consuma il proprio pranzo al desk e il 6107o sgranocchia snack alla scrivania per tutto l'arco della giornata. C'è chi si ribella. Candy Pratt Price (lavora nel campo della moda) ha diffidato il suo assistente dal mangiare tonno. ((E' puzzolente - dichiara - e non ha alcuna attrattiva, a meno che non stia nuotando». E durante i colloqui con gli aspiranti collaboratori, mette subito in chiaro: «Non accettiamo che si mangino panini al tonno in ufficio». Il professor Gerba, poi, al lavoro si serve solo di tazze usa e getta e pulisce tutto con il disinfettante. Inoltre, tiene ogni telefono, il peggior ricettacolo di batteri, a distanza di sicurezza dalla propria testa. Sin da quando ha fatto i suoi studi, non mangia più alla scrivania. «Sì, sono diventato paranoico», ammette. Come dargli torto?
Persone citate: Candy Pratt Price, Chares Gerba, Ray Kemey
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