La Croce Rossa porta aiuti a Falluja di Giuseppe Zaccaria

La Croce Rossa porta aiuti a Falluja La Croce Rossa porta aiuti a Falluja Giuseppe Zaccaria inviato a BAGHDAD ((Aspettiamo una telefonata, speriamo che rispondano ai nostri appelli perchè purtoppo non sappiamo chi contattare direttamente, non abbiamo avuto ancora risposta ma credo proprio che l'avremo». Il consiglio degli ((ulema» ha appena terminato la conferenza stampa che dovrebbe servire a fare il punto sulla situazione degli ostaggi italiani, e prima di lasciare la sala Abdul Salam Al Kubaisy, (di liberatore», accetta di scambiare ancora qualche battuta. Oggi le sue parole sembrano virare leggermente verso l'ottimismo. «Finora i rapitori non hanno preso contatto con noi - ripete - però abbiamo forte spranza che ci rispondano e che rilascino i tre prigioneri italiani». Lo slittamente semantico è lieve ma significativo, non dimentichiamo che stiamo parlando con un ((ulema», cioè un maestro , nella dialettica. Oggi, venerabile Kubaysi, nessuno nel vostro consiglio ha ripetuto che la situazione degli italiani è difficile né che vengono sospettati di spionaggio: significa che le nostre autoritànanno chiarito megho il loro ruolo? «Sì. E riteniamo molto importante anche il fatto che la Croce Rossa italiana sia pronta a mandare aiuti a Falluja, questo aiuta più di ogni altra cosa a risolvere Ù problema, poiché la questione degli ostaggi si affronta risolvendo il problema della popolazione di Falluja. Oggi il consiglio degli «ulema» si è impegnato anche nei negoziati sulla città, il fatto centrale è di rendere percorribile il ponte sospeso sullEufiate che consente alla gente del luogo di raggiungere l'ospedale». Oggi con un convoglio di tre camion, uno con le proprie insegne e due con quelle del Merhamet, la Mezzaluna rossa, la Cri porterà a termine una missione che nel frattempo si è caricata di significati. Non si tratta tanto di un «corridoio umanitario» (se rierano aperti già nelle settimane scorse, per consentire l'arrivo di aiuti raccolti nelle moschee) ma di un nuovo sentiero politico, Maurizio Scelsi, il commissario straordinario, sta svolgendo con grande abilità i suoi compiti istituzionali riuscendo a farli concidere con i più impellenti interessi del momento. «Gh americani - spiega - ci hanno imposte regole ferree, abbiamo dovuto trasmettere una lista del personale che invieremo a Falluja, tutto composto da iracheni, le targhe degli automezzi e un elenco dettagliato del materiale». Ai tanti giornalisti che avevano chiesto di aggregarsi al convoglio la risposta ha dovuto essere negativa, le autorità d'occupazione continuano ad evitare accuratamente l'arrivo di testimoni nella città che, secondo i pochi che hanno potuto vedere, ha visto un massacro. Sui camions saranno stipati 15 mila litri d'acqua ottenuti dal potabilizzatore della Croce Rossa a Baghdad, antibiotici, altri medicinali e scorte di cibo. Scelsi non lo ammette apertamente, ma la speranza della missione è quella di riuscire almeno ad ottenere la restituzione dei resti di Fabrizio Quattrocchi. L'uomo conosce le leve su cui agire: «Naturalmente noi non trattiamo - dice - ma possiamo essere l'elemento in più per chi sta gestendo i contatti. Non mi va di fare promesse avventate, preferisco basarmi sui fatti, e che il nostro ambulatorio di Baghdad finora abbia curato più di 50 mila persone è un fatto. Questo ci dà credito e soprattutto ci dà la gratitudine dei pazienti, che tornano da noi e continuano a ripetere «abbiate speranza, quello che avete fatto per noi rende giusto che i vostri connazionali tornino liberi». La virata nelle trattative appare sempre più evidente, al volto armato dell'Italia si sta sostituendo con sempre maggiore successo quello umanitario, il solo che possa fare breccia nell'ideologia dei guerriglieri. Anche gli «ulema» hanno preso ad esprimersi con toni di ottimismo, una loro delegazione cui si era unito Ghazi Alj, componente del Consiglio di governo sempre più provvisorio si è recata a Falluja per negoziare un'ulteriore, piccolo ritiro dei reparti americani.

Persone citate: Abdul Salam, Fabrizio Quattrocchi, Maurizio Scelsi, Mezzaluna

Luoghi citati: Baghdad, Falluja, Italia